sabato 31 maggio 2014

La lavanda con i fiori

La mia amica Maria Conte oggi mi ha fatto ricordare un'antica tradizione ponzese che, ammetto, avevo un pò dimenticata, quella della lavanda con i fiori, la mattina dell'Ascensione.
Due giorni prima della festa dell'Ascensione, giorno in cui si ricorda l'ascesa di Gesù in cielo, si mettono a bagno, in un catino, petali di rose e di ginestre, rametti o foglie di erbe profumate come la salvia, il rosmarino, la citronella ed ancora due o tre spighe di grano raccolte nei campi.
Il mattino dell'Ascensione, dopo la pulizia personale, ci si bagna il viso con quest'acqua profumata e si recitano tre Gloria in onore del Signore asceso al cielo.
Una bellissima tradizione.....oggi sono ritornata un pò bambina.....


Ponza porto....



Ponza com'era un tempo......



I petali di una rosa da mettere nel catino .......



Un pò di petali di ginestre da aggiungere.....

venerdì 30 maggio 2014

Ancora cartoline dall'isola.....

Ogni giorno possiamo ammirare la bellezza di Ponza attraverso le immagini che ci giungono dalla rete
Eccone alcune:


Molto simpatica questa foto del porto di Ponza con un gatto in primo piano



La Piazza Carlo Pisacane



La discesa che porta al Molo Musco.....la luce del mattino....



Il faro della Guardia visto dal Fieno



Sant'Antonio
(Le foto sono di Rossano Di Loreto)



Il mare di Palmarola




Al Bagno Vecchio



Corso Carlo Pisacane
(Le foto sono di Carlo Ponzi)

martedì 27 maggio 2014

Antichi mestieri: i calzolai

Credo che a Ponza non ci siano più calzolai ma, di questo mestiere, così scrive Luigi Sandolo, nel libro "Su e giù per Ponza": "Di scarpe nei tempi lontani non se ne consumavano troppe perchè i contadini usavano i zampitti, ricavati dalla pelle degli asini ed i marinai gli zoccoli. A calzare gli altri e le donne provvedevano Francesco e Giuseppe Bosso e Ciro e Vincenzo Cuomo.
Angelo Pacifico e Francesco De Luca detto Ciccille 'e maestà, entrambi menomati negli arti inferiori, riparavano le scarpe mentre attorno al loro deschetto gli amici conversavano di cose allegre.
Un autentico artigiano del cuoio è Pietro Iozzi."
La moglie di Pietro Iozzi, Maria, aiutava il marito nel suo laboratorio di artigiano e dopo la morte del marito ha continuato a riparare le scarpe dei ponzesi.
E' mancata pochi anni fa ultranovantenne.


Un calzolaio al lavoro



Come risuolare una scarpa.....



Una foto antica di Giancos dove aveva il suo laboratorio Pietro Iozzi

venerdì 23 maggio 2014

Isola di Santo Stefano vendesi......

Santo Stefano è un'isola che fa parte dell'Arcipelago Ponziano, precisamente si trova di fronte a Ventotene ed è tristemente famosa per l'ergastolo, aperto nel 1795, in cui sono stati rinchiusi anche personaggi come Luigi Settembrini, Gaetano Bresci (attentatore del Re Umberto I) ed il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, nel periodo fascista.
Ne ho già scritto, in altri post, del carcere di Santo Stefano perchè per molti anni è stato cappellano il ponzese, don Aniello Conte che fu testimone nella causa di Carlo Corbusiero, detenuto innocentemente ed in seguito scarcerato.
L'ergastolo venne progettato, per ordine di Ferdinando IV di Borbone, da Francesco Carpi che aveva seguito i lavori del porto e degli edifici a Ponza. Per ironia della sorte, Francesco Carpi venne rinchiuso nel carcere che lui stesso aveva costruito per dissensi con il Sovrano.
Qualche giorno fa un'agenzia immobiliare ha messo l'annuncio che un privato vuole vendere l'isola di Santo Stefano.
Certo non può essere messa in vendita l'area in cui sorge il carcere perchè è un bene del Demanio, che è compresa in circa 3000 metri quadri, ma la zona circostante, 25 mila metri quadri, è di un privato.
Nell'annuncio si legge: "L'isola di Santo Stefano esercita un richiamo turistico notevole: gli scorci naturali, lo splendido mare ed i fondali ricchi di pesci e flora marina costituiscono uno scenario unico per chi ama il mare e gli sport subacquei. S.Stefano costituisce infatti un paradiso naturalistico."
Si legge ancora che: "....i fabbricati presenti nell'area privata, raggiungono una superficie coperta di mq 2000, "accatastati nella quasi totalità".
Non c'è rete idrica ma ci sono numerose cisterne di raccolta d'acqua piovana, la produzione di energia elettrica è affidata ai pannelli solari."
Non è la prima volta che si cerca di vendere Santo Stefano.....peccato che sull'isola  non si possa far niente per i numerosi vincoli....anzi una fortuna....
I fondali è vero che sono ricchi di pesci ma fanno parte della Riserva Marina......e intanto il carcere, chiuso nel 1965, è in rovina.....
Sarebbe interessante recuperarlo......quante storie si potrebbero raccontare....
Questo video mostra l'isola di Santo Stefano ed il carcere.


Questo video è di Giancarlo Giupponi


mercoledì 21 maggio 2014

Il Semaforo

Sul Monte Guardia, a Ponza, la cima più alta dell'isola con i suoi 280 metri, ci sono i resti di una costruzione, ormai fatiscente, che però un tempo ha avuto la sua importanza, il Semaforo.
Il Semaforo è ciò che rimane di una "lanterna di primo grado di luce", la cui costruzione venne decisa dopo lo sbarco di Pisacane sull'isola con il decreto del 24 marzo 1859.
Guglielmo Marconi proprio dal Semaforo di Ponza doveva fare l'esperimento dell'accensione delle luci di Sidney ma poi optò per il Golfo del Tigullio sulla nave Elettra.
Norman Douglas nel libro "Isole d'estate", del 1908, scrive così: ".....un ramo rapidamente in salita si dirige verso Monte Guardia, la più alta cima di Ponza che ospita un semaforo ed una stazione radio ( i cui addetti, come al solito, s'ammantano di mistero per dare importanza a se stessi ed alle loro banali mansioni)...."
Che dire il panorama è spettacolare da lassù......bisogna salirci in primavera o in autunno.....


Quello che resta del Semaforo 
(Foto di Rossano Di Loreto)



Il Semaforo



Pianta del faro sul Monte Guardia. Foto tratta dal libro "Ponza il tempo della storia e quello del silenzio" di Ernesto Prudente che così scrive:
"Faro costruito sul Monte Guardia (il Semaforo) negli anni immediatamente successivi lo sbarco di Pisacane. La costruzione venne iniziata dai Borboni e portata a termine dai sabaudi. Entrò in funzione il 1 agosto 1866. Nei primi anni del 1900 il faro venne trasferito sul promontorio della Guardia, tuttora funzionante, dove venne costruita una palazzina identica a quella del monte Guardia che, una volta in disuso, venne trasferita alla Marina Militare che vi creò un posto di osservazione. Nella stessa, successivamente, venne installato anche un radiofaro dell'Aeronautica. Quest'ultima, poi, trasferì, negli anni 60-65 le sue apparecchiature sul Monte Core".

lunedì 19 maggio 2014

Immagini dall'isola

Qualche foto dell'isola di Ponza con i suoi splendidi colori......


Chiaia di Luna....in primo piano fiori della macchia mediterranea, il fico degli ottentotti



Ancora Chiaia di Luna



In lontananza Santa Maria......
(le foto sono di Rossano Di Loreto)



Tramonto su Palmarola



I colori delle case di Corso Umberto, nel cuore dell'isola



Corso Carlo Pisacane



Altro scorcio di Corso Carlo Pisacane



Via Madonna 



La Ravia...in fondo si vede la spiaggia di Frontone



I colori di Giancos....Santa Maria......la Ravia....in lontananza Gavi e Zannone
(le foto sono di Carlo Ponzi)

"Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare"
Ernest Hemingway

sabato 17 maggio 2014

Ponza antica # 14



Le reti messe ad asciugare sulla spiaggia di Sant'Antonio

"La fotografia è un'azione immediata; il disegno è una meditazione"
Henri Cartier - Bresson

giovedì 15 maggio 2014

Altro video su Ponza

Questo video, che ho trovato su youtube, dedicato a Ponza, è molto toccante....oltre a farci ammirare le bellezze dell'isola, ci porta nel piccolo cimitero a visitare la tomba del cantante Francesco Puccioni, nome d'arte Mike Francis.
Devo dire che mi ha dato un'emozione.....



martedì 13 maggio 2014

Ponza nel 1893.....

 Nella pagina dedicata alla toponomastica del sito Sulla cresta dell'onda ho trovato un'immagine del porto di Ponza del 1893 molto interessante.....
Eccola:


L'isola in un acquerello del vol.IV di "Costa da Torre Canneto / al Capo delle Armi, isole Gaetane e Partenopee / Studi per la compilazione del Portolano / per torpediniere..
Comandante / Alfredo Lucifero /Tenente di Vascello, 1893"

domenica 11 maggio 2014

Santa Domitilla a Ponza...tra culto e archeologia...

La chiesa di Ponza porto è dedicata non solo a San Silverio ma anche a Santa Domitilla la cui festa ricorre il 12 maggio. La statua della Santa viene portata dalle donne in processione per le strade dell'isola.
Santa Domitilla era una principessa imperiale relegata a Ponza e bruciata viva a Terracina.
Sotto la chiesa c'è una grotta e si ritiene che fosse la cella di Santa Domitilla e così la descrive il Dies in "Ponza perla di Roma": "Sotto il piazzale della chiesa parrocchiale c'è una sequela di grotte. Forse furono antiche cave di tufo da costruzione e poi depositi portuali. Ovunque, tra le rocce franate, si osserva l'opera del piccone romano, contrassegnata in quelle piccole gallerie dal tipico taglio dell'epoca. Nelle vicinanze del porto era la così detta Martiria di Santa Domitilla. La tradizione antichissima s'appoggia a San Girolamo e al commento del Baronio al Martirologio Romano. Infatti ai 12 di Maggio, festa della Santa, il Baronio annota che, in viaggio verso la Palestina, il santo Dottore, in compagnia della matrona Santa Paola e della figlia di questa, santa Eustochio, quando fu in vista di Ponza, fece dirottare la nave verso il nostro porto e si volle fermare qui alcuni giorni, per venerare le celle dei Santi Domitilla, Nereo ed Achilleo."
E poi ancora Dies: " Il Tricoli riporta la tradizione e opina che le celle dei santi Martiri trovavansi tra le così dette grotte di Pilato e l'attuale porto, senza aggiungere altro. Quindici anni fa, per una frana avvenuta nel piazzale della chiesa, restò distrutto un ampio grottone sottostante, ove si raccoglievano le spazzature del paese. Sulla parete di quella grotta, alcuni avevano osservato emblemi di questo genere: palme, lettere greche, segni cristiani, come il RO crociato ecc... tutti scalfiti nel tufo. Sgombrati i rottami e l'immonda congerie, nel fondo della grotta apparve un'altra grotticella molto carezzata da un piccone posteriore a quello romano che, con una finestrella di classico tipo aveva sagomato un bell'arco, dall'aspetto trionfale, che univa i due vani. In questa seconda grotta è visibile un giaciglio di tufo, a sinistra alto dal suolo cm. 40 e ampio m. 2 x o,60. Il secondo piccone sul bell'arco dell'ingresso, aveva sbalzato un medaglione e in esso profondamente graffita una corona a tre punte:l'antica corona imperiale."
Scrive ancora: "In questa grotta, che per la festa del 12 Maggio trasformiamo in una serra di rose e illuminiamo con lampade suggestive, siamo soliti ora trasportare processionalmente la statua della Santa e la piccola reliquia del suo sacro corpo, che vi restano esposte fino a sera, quando recando ciascuno un fiore, risaliamo in chiesa".
Un pò di foto della processione e della Santa nella grotta...


Santa Domitilla nella grotta



Santa Domitilla esce dalla chiesa portata da sole donne



La Santa in processione



In processione sulla Punta Bianca
(Le foto sono di Giovanni Pacifico, anno 2013)

mercoledì 7 maggio 2014

Un bel video dedicato a Ponza

Ho trovato un video, su youtube, dedicato ai colori di Ponza, che è proprio di questi giorni.
E' carino.......
Il video è di Massimiliano Miselli.
Buona visione.....


lunedì 5 maggio 2014

Le donne dell'Ottocento a Ponza: Gabriella Moriondo, una maestra venuta da lontano....

Nell'ottobre del 1887 giunse a Ponza, dalla Brianza, una ragazza di appena vent'anni, la maestra Gabriella Moriondo.
Arrivò a Ponza dopo un lungo viaggio e rivelò subito una gran forza d'animo.
Così racconta i suoi luoghi d'origine: "...nata fra le bellezze della grandiosa Milano, cresciuta ora fra il dolce sorriso della Brianza dalle vaste e ricche pianure, ora tra i soavi profumi della costa ligure...e in ultimo tra gli incanti della bella Partenope..."
Gabriella Moriondo girava per le case cercando di convincere i genitori a mandare i figli a scuola per sconfiggere l'analfabetismo. Il compito era arduo perchè i bambini già così piccoli aiutavano la famiglia con il loro lavoro.
Per Gabriella insegnare era una "Sacra Missione" e venne paragonata alla maestra del libro "Cuore" di De Amicis.
Gabriella Moriondo scrisse anche un libretto di "Impressioni", nel 1890, sulla vita isolana e così descrive il movimento che c'era nel porto di Ponza: "...manovrar continuo di leggiadri schifi, di graziose golette, di grosse barche galleggianti sul bel piano, talvolta liscio e immobile come argentea pianura, talvolta lievemente increspato, ed altra ancora sommosso da furibondi flussi; i bagni di mare nelle tre piccole grotte di Santa Maria dove le ragazze erano difese dai raggi del sole..."
Descrive così l'uomo ponzese: "...porta anzitempo solcata la fronte che il sole e il mare abbronziscono, e che il viver continuo tra calcoli e traffichi solca appunto si presto; ha però d'ordinario folta capigliatura, che nella fredda stagione ripara con belle coppole di pelo di volpe, secondo l'uso dei marinai...Struttura mediocre, giusta complessione, tranquilla andatura; tu lo riconosci e lo distingui a colpo d'occhio fra la numerosa classe di continentali..."
La maestra racconta che i bambini imparavano presto a tuffarsi dagli scogli, fare giochi nell'acqua, pescare, raccogliere frutti di mare. Racconta anche di gite a Zannone riservate ai benestanti...di gite in barca a Le Forna...ma anche delle famiglie ponzesi...uomini lontani per  pescare e donne dedite alla pulizia della casa che però nelle notti di tempesta scendevano al porto, con i lumi a petrolio, in cerca dei loro cari.
Qualche pagina è dedicata anche ai coatti, che in quel tempo stavano sull'isola,  scrivendo che arrivavano vestiti decentemente ma poi si abbrutivano sia per l'ozio che per la povertà.
Comunque, dopo l'arrivo desolante, a Ponza, in quella sera autunnale, dopo lo sconforto iniziale, Gabriella si creò una famiglia e restò sull'isola tutta la vita.
Sposò Giovanni Coppa che, credo, facesse il notaio e che, nei primi anni del Novecento fu anche sindaco.
Dalla loro unione nacque, nel 1898, Ezio Coppa, professore universitario di medicina del lavoro ma anche deputato dell'Assemblea Costituente e della Camera, uno dei figli più illustri della nostra isola.
La vita della maestra Gabriella imboccò una strada tutta in salita...quel viaggio a Ponza non fu una cosa inutile....
( notizie attinte dal libro di Silverio Corvisieri "All'isola di Ponza")




Il porto di Ponza



La Parata ed i faraglioni del Calzone Muto



Una scolaresca del, credo, primo Novecento



Il professor Ezio Coppa, figlio di Gabriella Moriondo

"Gli esempi per i bambini, sono più utili dei rimproveri"
Joseph Joubert

sabato 3 maggio 2014

Cartoline da Le Forna

Le Forna è la zona di Ponza che si trova nella parte settentrionale dell'isola ed è altrettanto bella....ci sono scorci fantastici....calette romantiche.....mare azzurro....
Con le foto di Rossano Di Loreto possiamo vedere questo luogo con i colori meravigliosi della primavera.


Cala Feola ed in lontananza il promontorio del Circeo



Ancora Le Forna....il Circeo è a portata di mano....



Le casette colorate.....e le ginestre.....



Il mare è di un azzurro intenso.....



Palmarola avvolta nelle nuvole al tramonto.....



I ruderi del Forte Papa si stagliano nella luce del tramonto.....



Un tuffo nel mare blu.....

"L'azzurra distesa del Mediterraneo, incantatore e ingannatore di uomini audaci, manteneva il segreto del suo fascino....sotto la meravigliosa purezza del cielo al tramonto"
Joseph Conrad

giovedì 1 maggio 2014

Ponza nei dipinti di un artista inglese...

In rete, a volte, si trovano cose straordinarie...dalla foto di un dipinto che ritrae Ponza, ho scoperto che ce ne sono altri e, che l'artista è anche uno importante.
L'artista è Edward Brian Seago, nato a Norwich nel 1910, era autodidatta ed aveva estimatori anche nella famiglia reale britannica, come la Regina Madre Elisabetta.
Le sue opere sono classificate sia come impressioniste che post-impressioniste, Seago ritraeva paesaggi marini, scene di strada, il giardino ma anche ritratti.
Edward Seago amava il Mediterraneo e nel 1968 comprò una casa in Sardegna, a Porto Cervo.
Girovagava in barca per le coste della Sardegna, e poi ancora in Corsica, giunse anche a Ponza dove dipinse scorci dell'isola.
Morì a Londra nel 1974 per un tumore al cervello ed aveva chiesto, nel suo testamento, che un terzo delle sue opere venisse distrutto.
Credo che i dipinti che ritraggono Ponza siano di fine anni 60 o inizi anni 70.
Ecco le immagini dei dipinti che ritraggono Ponza...


































Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...