Sul Monte Guardia, a Ponza, la cima più alta dell'isola con i suoi 280 metri, ci sono i resti di una costruzione, ormai fatiscente, che però un tempo ha avuto la sua importanza, il Semaforo.
Il Semaforo è ciò che rimane di una "lanterna di primo grado di luce", la cui costruzione venne decisa dopo lo sbarco di Pisacane sull'isola con il decreto del 24 marzo 1859.
Guglielmo Marconi proprio dal Semaforo di Ponza doveva fare l'esperimento dell'accensione delle luci di Sidney ma poi optò per il Golfo del Tigullio sulla nave Elettra.
Norman Douglas nel libro "Isole d'estate", del 1908, scrive così: ".....un ramo rapidamente in salita si dirige verso Monte Guardia, la più alta cima di Ponza che ospita un semaforo ed una stazione radio ( i cui addetti, come al solito, s'ammantano di mistero per dare importanza a se stessi ed alle loro banali mansioni)...."
Che dire il panorama è spettacolare da lassù......bisogna salirci in primavera o in autunno.....
Quello che resta del Semaforo
(Foto di Rossano Di Loreto)
Il Semaforo
Pianta del faro sul Monte Guardia.
Foto tratta dal libro "Ponza il tempo della storia e quello del silenzio" di Ernesto Prudente che così scrive:
"Faro costruito sul Monte Guardia (il Semaforo) negli anni immediatamente successivi lo sbarco di Pisacane. La costruzione venne iniziata dai Borboni e portata a termine dai sabaudi. Entrò in funzione il 1 agosto 1866. Nei primi anni del 1900 il faro venne trasferito sul promontorio della Guardia, tuttora funzionante, dove venne costruita una palazzina identica a quella del monte Guardia che, una volta in disuso, venne trasferita alla Marina Militare che vi creò un posto di osservazione. Nella stessa, successivamente, venne installato anche un radiofaro dell'Aeronautica. Quest'ultima, poi, trasferì, negli anni 60-65 le sue apparecchiature sul Monte Core".
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