venerdì 30 giugno 2023

A Madònne a pònte u muòle

 All'isola di Ponza, sulla parete del Molo Musco (a pònte u muòle), c'è un'edicola votiva del Settecento dedicata alla Madònne d'ì Grazie. Sicuramente è una delle più antiche realizzate sull'isola.

La festività ricorre il 2 luglio e, un tempo, in quel giorno i fedeli si radunavano per pregare davanti a questa edicola votiva.

L'antica immagine con il tempo è stata sostituita. 


A Madònne a pònte u muòle

mercoledì 28 giugno 2023

Erve i San Giuvanne

 L'erve i San Giuvanne (erba di San Giovanni) così viene chiamato nel dialetto ponzese l'iperico che possiamo trovare anche a Ponza e Palmarola.

Si dice erba di San Giovanni perchè fiorisce proprio intorno al 24 giugno, giorno in cui si festeggia il Santo.

E'  una pianta officinale perenne semisempreverde appartenente alla famiglia delle Hypericaceae. Utilizzato nella medicina tradizionale per via delle sue proprietà fitoterapeutiche, in particolare quelle antidepressive e antivirali. 

L'iperico era conosciuto e utilizzato sin dai tempi dell'antica Grecia: Dioscoride (medico greco vissuto nel I sec. d.C.) nel suo De Materia Medica lo consigliava per scacciare dal corpo gli spiriti maligni, accennando quindi alla principale azione riconosciutagli cioè di riequilibrare l'umore. Prima di lui, già Ippocrate (IV sec. a. C.) prescriveva estratti di iperico per dare sollievo in caso di ittero, raffreddore, insonnia e isteria. 

Veniva appeso a mazzetti sopra le immagini sacre per allontanare gli spiriti maligni.



L'iperico (Immagini reperite in rete)

lunedì 26 giugno 2023

Dove c'è un ponzese c'è San Silverio...

La statuetta di San Silverio che vediamo in questa foto è in casa di un ponzese, Eduardo,  molto devoto al Santo ma che vive lontano dalla nostra isola.

San Silverio ha appeso al collo la reliquia, proveniente dalla Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, che fu regalata a sua madre Silveria nel 1944 da un cugino Monsignore diventato poi Cardinale. La statuetta fu fatta realizzare  dallo scultore Cesare Gallucci di Lecce  ed alcune copie vennero vendute probabilmente al tabacchino D'Atri di Ponza.

Una di queste statuette era al centro del ponte di comando della motonave "Isola di Ponza" ed una volta il comandante portò il nostro ponzese, Eduardo,  in plancia a vederla.  Sicuramente era il comandante Giordano.

Dove c'è un ponzese c'è San Silverio...

(Per gentile concessione di Eduardo Filippo)



La motonave "Isola di Ponza" mentre entra nel porto di Ponza 


domenica 25 giugno 2023

'A batteria 'i San Silverio

 Nella festa di San Silverio niente è per caso...ogni cosa, ogni rito ha una storia. Questo vale anche per i fuochi.

La batteria di fuochi, dal rumore assordante, che si spara durante la processione di San Silverio ha un significato che ci riporta indietro nel tempo, al 1757.
Nel maggio 1757 dodici galere cristiane ebbero uno scontro durissimo con le galeotte dei corsari barbareschi nelle acque di Palmarola.
A terra, intanto, i pochi abitanti di Ponza si raccolsero in preghiera, invocarono San Silverio perchè avevano paura di essere assaliti e deportati dai corsari.
Però vinsero, stranamente, le navi cristiane e per i ponzesi quello fu un miracolo di San Silverio che con il suo braccio li aveva guidati.
Il mese dopo, il 20 giugno, le galere che avevano vinto sui corsari si radunarono nel porto di Ponza, innalzarono le bandiere, il gran pavese, con fucili e cannoni spararono in onore di San Silverio.
Da quel 20 giugno 1757, i ponzesi  sparano 'a batteria 'i San Silverio per ricordare quella battaglia nelle acque di Palmarola.




San Silverio in processione nella barchetta colma di garofani rossi





'A batteria i San Silverio




San Silverio viene portato in processione per mare


Sulla scogliera sparano 'a batteria, un tempo si faceva sulla spiaggia di Sant'Antonio
(Le ultime tre foto sono di Rossano Di Loreto)

venerdì 23 giugno 2023

La colata di piombo per San Giovanni

 Confesso che questa cosa non la sapevo. 

La molibdomanzia era un'arte divinatoria che consisteva nel versare qualche pezzo di piombo (chiumme) fuso  in una ciotola con  dell'acqua fredda e vedere quale forma assumesse nel raffreddarsi per poi  interpretarla. Era anche una protezione dagli spiriti maligni, tipo i janàre, ma serviva anche a predire il futuro. All'isola di Ponza era praticata nel giorno di San Giovanni, il 24 giugno.

Un racconto di Maria Conte da Padova che ha assistito da giovanetta a questo rito:

"Alcune amiche ed io ci riunivamo nel locale del forno di Maria Grazia (allora tra piazza e corso c'erano quattro panetterie...ora solo pizze).
Vi si accedeva dalla scaletta che porta dal Corso, poco prima del tunnel di S.Antonio sulla destra, alla banchina.
Eravamo privilegiate, per assistere al rito...
Il papà di Liliana, gran brava persona, oltre che provetto fornaio, preparava gli arnesi: un catino con l'acqua, una ciotolina di ferro, alcuni piombini, di quelli che si usavano per la confezione dei pacchi postali.
Nel silenzio più assoluto, circondato da noi, che seguivamo il tutto con gli occhi sgranati e un pò di paura, don Benedetto poneva due, tre piombini nella ciotola, sulla brace. Il piombo si liquefaceva piano piano.
Quando la piccola massa argentea era del tutto pronta, con maestria, il nostro amico la versava nel catino, dove sfrigolando e schiumando, si rapprendeva in piccoli, vari corpuscoli dalle forme strane.
Quando tutto si era raffreddato, don Benedetto prendeva alcuni frammenti rappresi, ce li mostrava e dall'immagine che ciascuno di loro suscitava, ne traeva auspici...sempre buoni e confortanti, logico.
Finalmente, serene e consolate da uno "scagliuozzo", omaggio del fornaio ce ne andavamo."

Nota:
Scagliuozzo era una focaccina fatta con la farina di granturco, uva passa ed un pò di sugna


Pezzetti di piombo


Qui c'era il forno di Maria Grazia


Il Corso da cui si raggiungeva il forno di Maria Grazia


Poi si scendevano queste scalette


L'isola di Ponza di tanto tempo fa 


I janàre (streghe, spiriti maligni)

mercoledì 21 giugno 2023

San Silverio nelle vetrine di Ponza

 In occasione della festa di San Silverio, nelle vetrine dei negozi dell'isola di Ponza non può mancare una statua o un'immagine del Santo.

E' una cosa bella ed è testimonianza d'amore verso San Silverio.

In ogni casa, in ogni locale c'è una statua di San Silverio ed è a Lui che ci rivolgiamo nei momenti di difficoltà come ad un padre.

Dove c'è un ponzese c'è San Silverio



Nella vetrina di "A ruttecèlla" di Teresa Zecca


Nell'edicola di Annalisa Sogliuzzo


Da Erika Di Loreto


Da Giovanna Assenso


martedì 20 giugno 2023

La preparazione della barchetta di San Silverio

La barchetta che porta San Silverio in processione, fino a quando era in vita mio padre Ciro Iacono, la mattina del 20 giugno veniva presa dal magazzino in cui era stata costruita e portata in chiesa per il rito dei garofani.

Mio padre, costruttore della barchetta, ogni anno la rimetteva in ordine, vedeva se aveva bisogno di una mano di pittura. Ci teneva tanto. 

Ogni anno, la mattina del 20 giugno, molti giovani, insieme ai veterani, posizionano i garofani rossi nella barchetta con tanto amore. Ogni volta si cerca di invitare almeno una persona nuova, che non ha mai partecipato, che possa contribuire a portare avanti questo rito.

Quest'anno la barchetta è stata riempita di garofani rossi la sera precedente, il 19 giugno, facendo venir meno a un'antica tradizione. 

L'aver anticipato questo rito ha impedito a persone giovani e non di parteciparvi come hanno sempre fatto, con devozione, fin da bambini, in nome dei loro antenati. Alcuni di loro giungono da sempre sull'isola la sera del 19. Questo cambiamento senza alcun preavviso ha impedito loro di organizzarsi per tempo. C'è molta amarezza tra loro.

Perché è successo questo?

Di questo passo verranno stravolte le tradizioni che ci hanno insegnato i nostri padri, i nostri nonni. Siamo arrivati a questo? 

E se fra qualche anno qualcuno decide di fare la processione di San Silverio il 19 sera invece che il 20 giugno? Per comodità, perché fa troppo caldo.

Cosa accadrebbe alla nostra festa, alle nostre tradizioni e alla nostra isola?

Ma che fa... in fondo è solo una statua.

Per noi è molto di più, è la nostra storia... senza storia un popolo muore.

Una bella tradizione che DEVE essere preservata. Inoltre, i garofani si sono sempre posizionati al mattino affinché non appassiscano subito.

Cerchiamo di non perdere le nostre tradizioni... non lo dobbiamo permettere.








Foto di Rossano Di Loreto, 20 giugno 2018


Giugno 2023

lunedì 19 giugno 2023

Buon San Silverio!!!

 Buon San Silverio!!!

E' l'augurio che ci scambiamo tra ponzesi il 20 giugno ma che va oltre, ormai sono molti i forestieri che amano così tanto Ponza da seguirne anche le tradizioni come il culto di San Silverio.
La processione con la statua del Santo posizionata nella barchetta colma di garofani rossi è il momento più toccante della festa.
Molti seguono con le barche il Santo quando viene portato da un peschereccio nella baia del porto per la benedizione in memoria dei caduti in mare.
Un tempo San Silverio veniva portato in processione sopra un trono poi su una barca ma quella odierna venne costruita dal maestro d'ascia, Ciro Iacono, più vicina ai modelli di imbarcazioni ponzesi, nei primi anni sessanta,
San Silverio è presente in noi ponzesi fin dai primi istanti della nostra vita. Nei momenti di difficoltà è a Lui che ci rivolgiamo, come ad un padre.
L'immagine di San Silverio è ovunque nell'isola, nelle case, in edicole votive, sulle imbarcazioni...

La devozione verso San Silverio oltrepassa i confini dell'isola...dove c'è un ponzese c'è San Silverio 


La statua di San Silverio nella barchetta

domenica 18 giugno 2023

La processione di San Silverio...un pò di storia

Tra poco è San Silverio e l'isola si prepara per il gran giorno, il 20 giugno.
Il momento più toccante è la processione del Santo, posto in una barchetta piena di garofani rossi, che si snoda per le strade dell'isola e percorre Corso Pisacane, Sant'Antonio fino a Giancos, ritorna poi per le Banchine. Al molo la barchetta con il Santo viene imbarcata su un peschereccio per la benedizione in mare.
Ma un tempo la processione passava per la Parata, per Sopra la Punta, scendeva dagli Scarpellini, raggiungeva Corso Pisacane, arrivava poi a Sant'Antonio. Questo fino al 1955 perchè poi ci fu un crollo della rupe proprio sotto il ristorante EEA e la strada rimase chiusa per molti anni.
Questo percorso viene già citato dal Tricoli nella Monografia del 1855.
A proposito della festa del Santo patrono il Tricoli scrive così: "Il giorno 20 giugno poi dopo l'evangelo si bussolano i quattro maritaggi ed i giovani rivaleggiano in prezzolare il pallio, lo stendardo, e la statua a portarsi da quattro di essi sugli omeri. Mentre il convoglio gira per il cennato abitato presso il porto vi canta inni, la musica tocca, il popolo ripete: "Gran Santo protettore- Silverio venerato-Il popolo adunato-A te s'inchina-Se ascoso il tuo bel viso-A nostra ria sciagura-Non toglie la premura-al nostro affetto-Scolpiti nel tuo petto-Ci par veder noi tutti-Goder i dolci frutti-Delle tue pene-Quanto da Dio ci viene-L'abbiamo a tue preghiere-dalle celeste sfere- A noi tu pensi, ecc..."
Sul frattempo dai stipiti del campanile i bronzi suonano a ritocco, da molti punti i moschetti, ma i paranzelli, barche, e lance pavesate mantengono un fuoco continuo di fucileria, o di botte lavorate".
Questo quello che succedeva nell'Ottocento...
Un pò di foto della processione di anni fa anche per recuperare la memoria storica, tanti volti conosciuti ma anche persone che non ci sono più...











venerdì 16 giugno 2023

La processione di San Silverio, giugno 1971

 In una di  queste foto si vede che San Silverio posizionato sulla barchetta viene fatto scendere dal piazzale della chiesa attraverso la scalinata, chissà perchè...

Le foto sono del 20 giugno 1971

Quante persone non ci sono più

(Dall'album di famiglia)

 
Qui si vede mio padre Ciro Iacono sotto alla barchetta ed a sinistra suo cugino Maurino Di Lorenzo


In primo piano mio padre Ciro Iacono con il vestito scuro

mercoledì 14 giugno 2023

San Silverio a Scerni

 Il 20 giugno si festeggia San Silverio non solo all'isola di Ponza ma anche in altre località.

A Scerni in provincia di Chieti, in Abruzzo, si festeggia fin dall' antichità. 

San Silverio è il protettore dei campi di grano e dopo il 20 giugno i contadini iniziano la mietitura.



Antica processione di San Silverio a Scerni


San Silverio portato in processione a Scerni

(Notizie e foto attinte in rete)

domenica 11 giugno 2023

La cava del Bagno Vecchio

 In questa zona già nell'Ottocento estraevano il tufo per costruire le case in cui tuttora abitiamo. Ad estrarre le pietre erano i coatti che vennero alloggiati in un grottone vicino alla cava, da qui il nome Bagno Vecchio.

"...le " spaccatelle"  che prima venivano da Procida e in seguito dal Bagno Vecchio il cui tufo, poco resistente alla compressione è molto più leggero e quindi adatto per la costruzione delle volte e lavorabile anche col ferro dell'accetta da muratore. 

Esistono ancora i tagli nella montagna e le tracce della cava da dove la pietra veniva estratta, talvolta tagliata in blocchetti, che scesa fino al mare con una teleferica veniva poi trasportata sulla banchina del porto. 

I vecchi ricordano ancora quando per l'ampliamento del pronao della chiesa parrocchiale nel 1940 molta popolazione, compresi le donne e i bambini, portavano a braccia queste pietre dal mare fino al vicino cantiere della chiesa"

("E' stata dura"  di Giuliano Massari)


Oggi nelle grotte ci sono i resti di barche che hanno solcato il mare della nostra isola e oltre. 
Quanta storia, purtroppo dimenticata.

Nota:
La volta è uno dei tipi fondamentali di copertura architettonica
















(Foto pubblicate per gentile concessione di Rosalba Mazzella)
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