domenica 30 gennaio 2022

Un piccolo fiore

 Camminando ai bordi delle stradine di campagna dell'isola di Ponza possiamo trovare diversi tipi di fiori.

A volte non sappiamo nemmeno il nome, per quello della foto ho fatto qualche ricerca.

Dovrebbe essere il fiore del trifoglio bituminoso, (Psoralea bituminosa), ha un forte odore di resina che ricorda quello del petrolio. Sarebbe interessante conoscere anche il nome in dialetto ponzese.



La foto è di Marianna Licari

venerdì 28 gennaio 2022

Un vecchio proverbio ponzese

 U purpe se còce cu ll'acque sòje stèsse

(il polipo si cuoce con la sua stessa acqua)

Lo dice chi è rimasto deluso per una contrarietà inaspettata e, in conseguenza di ciò, agirà in modo da far capire che non è più disponibile ad aiutare per cui la controparte deve sostenersi da solo

Ernesto Prudente "A Pànje - proverbi di Ponza -"


U purpe

(immagine reperita in rete)

mercoledì 26 gennaio 2022

Il mitico Falerno

 Ricordo bene il giorno in cui questa nave, il Falerno, arrivò a Ponza nel 1965 per il suo viaggio inaugurale.

Per vederla bene andai sul terrazzo del mio palazzo che ha un'ottima visuale.
Una nave tutta bianca che aveva una sirena dal suono inconfondibile. Per quei tempi, metà degli anni Sessanta, era una nave moderna, trasportava oltre ai passeggeri anche le auto.
Quanti viaggi!!!
Noi ragazzi che per poter studiare dovevamo andare in continente, lontano dalla nostra famiglia, dalla nostra isola, arrivati al porto di Formia, ci bastava salire sulla nave e sentirci già a casa.
Ricordo che un anno, qualche giorno prima di Natale, ci fu una mareggiata di levante e la nave non partì da Formia. Perdemmo i primi giorni di vacanza.
E poi che tristezza quando dovevamo partire da Ponza...ho ancora gli incubi.

Oggi abbiamo navi fatiscenti che ci fanno rimpiangere il mitico Falerno






lunedì 24 gennaio 2022

Il giglio di mare

 Il giglio di mare, pancratium maritimum, è una pianta che si trova sulle spiagge, tra la sabbia. 

In dialetto ponzese viene chiamata gigli i Santa Restitute e possiamo trovarla a Ponza sulla spiaggia di Frontone ma forse, un tempo, c'era anche su quelle di Sant'Antonio e Giancos.

E' una specie protetta i cui fiori sono profumatissimi ed in alcune regioni, tra cui il Lazio, è vietato raccoglierli.

La leggenda vuole che questo fiore sia nato da uno schizzo del latte di Era, moglie di Zeus, la regina degli dei, mentre allattava il piccolo Eracle. 

Eracle  succhiava il seno così voracemente da  provocare dolore ad  Era che lo staccò d'impulso facendo fuoriuscire il latte.

Lo schizzo provocò nel cielo la nascita della Via Lattea e sulla terra la nascita del Giglio di mare.







Immagini reperite in rete


venerdì 21 gennaio 2022

Il partigiano Ezio Serantoni

  Ponza, autore ignoto, 1929Nella foto il partigiano Ezio Serantoni, metallurgico.

"Sedicenne si iscrisse alla FGSI imolese e nel 1921 passò alla FGCI. Perseguitato dalle squadre fasciste, nel 1924 venne arrestato in seguito ad uno scontro da queste provocato. Restò in carcere un mese e poi rilasciato. Nell’ottobre 1928, a Torino — dove lavorava nello stabilimento FIAT – venne arrestato perché sospettato di far parte dell’organizzazione clandestina comunista. Con sentenza istruttoria del 26 settembre 1928 fu prosciolto per non luogo a procedere, ma venne tuttavia condannato a 2 anni di confino e relegato nell’isola di Ponza (LT) sino al 9 febbraio 1930. Rientrò a Imola e riprese l’attività antifascista. A seguito di una retata poliziesca del novembre 1930 fu arrestato assieme a diversi altri militanti comunisti. Deferito al Tribunale speciale con sentenza istruttoria del 16 maggio 1931, e processato il 20 giugno 1931, fu condannato a 5 anni di carcere per costituzione e appartenenza al PCI e propaganda. Scarcerato nel 1932, in seguito all’amnistia del decennale fascista, fu sottoposto a vigilanza speciale fino al 19 aprile 1933. In quest’ultima data venne di nuovo arrestato e condannato ancora al confino per 5 anni. Scontati questi anni a Ponza ebbe successivi prolungamenti della pena e fu tradotto, prima nell’isola di San Nicola nelle Tremiti (FG), e, poi, al Campo di Matera. Fu liberato dal confino nell’agosto 1943."

Tratto dal Dizionario biografico online. Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese: 1919-1945, a cura di Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri.

Fonte CIDRA – Centro Imolese Documentazione Resistenza Antifascista e Storia Contemporanea https://www.cidra.it/


Tratto da un post di Isole Minori, progetto di ricerca sulle isole minori italiane

Isole minori su facebook @isoleminorifoto https://www.facebook.com/isoleminorifoto/ 

Isole minori su instagram https://www.instagram.com/isoleminori/?hl=it






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mercoledì 19 gennaio 2022

Passeggiata al Faro

 Così racconta Norman Douglas, in Isole d'estate, la sua passeggiata al Faro della Guardia quando, nel 1908 visitò Ponza:


Visitando l'isola non bisogna trascurare la passeggiata al Nuovo Faro (effettuandola possibilmente di pomeriggio, quando c'è un pò d'ombra).
La torre si trova appollaiata su una guglia rocciosa, all'estrema punta meridionale di Ponza, ed il sentiero per arrivarci inizia inerpicandosi sulla collina che è alle spalle del paese.
Ecco distendersi l'intera isola ai nostri piedi: la sagoma circolare del porto ( un cratere vulcanico estinto), e sullo sfondo una serie di colline ove spicca, simile ad una miriade di puntini bianchi, la moltitudine di bianchi casolari.
Proseguendo il cammino s'incontra ben presto una biforcazione: un ramo ripidamente in salita si dirige verso Monte Guardia, la più alta cima di Ponza che ospita un semaforo ed una stazione radio.
L'altro ramo invece passa sotto quelle balze color pece e, dopo aver traversato gallerie e superati taglienti spigoli rocciosi, s'inerpica fino a giungere ad uno spiazzo artificiale sul quale, all'estrema punta del promontorio, s'erge la torre del faro.
Resta un enigma come i ponzesi siano riusciti a portarla fin lì.
Indubbiamente questa strada costituisce un brillante lavoretto ingegneristico:
non stupisce che abbia richiesto in sacrificio d'un certo numero di vite umane.
La roccia del promontorio è semplice trachite, ma ciò non impedisce che-  veduta dal mare, alla prima luce del mattino- l'intera montagna appaia carica di riflessi rosati così intensi da sembrare finti, come prodotti da un sogno. 
Questo è l'incanto di Ponza.



Il Faro della Guardia con il caseggiato che, un tempo, ospitava i fanalisti con le loro famiglie
(Foto di Giancarlo Giupponi)


Il Faro della Guardia sul promontorio omonimo visto dall'alto


La stradina che porta al Faro costruita negli anni '50

lunedì 17 gennaio 2022

Quale futuro per Ponza...

 Costantino D'Orazio, storico dell'arte, ha realizzato un bellissimo servizio su alcune perle della città di Formia tra cui il Cisternone romano. Il servizio è andato in onda su Rai News 24 ed è possibile vederlo anche sulla pagina Facebook  "AR. Frammenti d'Arte" di Costantino D'Orazio.

Guardando le immagini del Cisternone come sempre mi viene un moto di rabbia.

Mi chiedo le nostre cisterne, quella della Dragonara e del Corridoio, costate soldi e fatica per recuperarle qualche anno fa, riapriranno??? Finiranno di nuovo nell'oblio???

Ricordo ancora l'espressione di meraviglia dei visitatori davanti a tanta bellezza.

E che fine hanno fatto i progetti per il recupero della Cisterna di Via Parata e della Grotta del Serpente???

Si potrebbe fare un percorso dell'acqua, attirare visitatori da ogni parte del mondo con una buona pubblicità

Bisogna capire che per avere un turismo di alto livello Ponza deve offrire di più come poter visitare i siti archeologici, raccontare la sua storia millenaria, avere finalmente un Museo. 

C'è da creare un UNICUM, un luogo che oltre al mare offra qualcosa di più.

Diamoci una mossa...





La Cisterna della Dragonara




La Cisterna del Corridoio in via Comandante




La Cisterna di via Parata piena d'immondizia...che inciviltà




La Grotta del Serpente

venerdì 14 gennaio 2022

Giosuè Coppa, il Cancelliere

 Riguardando un filmato di Linea Blu, La Memoria del mare, del luglio 2020 ho trovato un frammento di Ponza  in cui Giosuè Coppa, il Cancelliere, racconta una pagina di storia che lui stesso ha vissuto.

Giosuè racconta che era un ragazzo di quindici anni  ed era in campagna, incaricato da suo padre, a raccogliere l'erba per gli animali quando ha assistito ad uno spettacolo vero e proprio. 

Il sole stava tramontando quando lui alzò gli occhi e vide il mare circostante l'isola di Ponza  pieno di navi da guerra, mezzi da sbarco provenienti da sud che si dirigevano verso la costa laziale. 

Come racconta Giosuè non c'era uno spicchio di mare libero per quante navi c'erano.

Era il 21 gennaio 1944, il giorno dopo ci sarebbe stato lo sbarco di Anzio.

Una pagina di storia.

Giosuè Coppa chiamato il Cancelliere per il lavoro che ha svolto è scomparso in un giorno di fine dicembre del 2021. Aveva 93 anni ma una mente lucidissima e ha dato un prezioso contributo all'isola di Ponza rivestendo la carica di vice sindaco nella passata legislatura.









Le immagini sono tratte dal filmato di Linea Blu

mercoledì 12 gennaio 2022

Un bel dipinto di San Silverio

 Questo bel dipinto che raffigura San Silverio, Santo patrono dell'isola di Ponza, è stato realizzato da Lisa Biondo nel 2018.

E' esposto al bar Tripoli, all'isola di Ponza, ed è particolare.

La foto è di Annalisa Sogliuzzo.




domenica 9 gennaio 2022

Dal Belvedere

 Dalla collina del Belvedere che domina il porto di Ponza il panorama è fantastico. E' un luogo pieno di verde dove c'è l'Orto Botanico in cui ci sono anche piante rare.

Dimitri Scripnic da questa splendida location ci regala foto stupende.









venerdì 7 gennaio 2022

La cometa Leonard

 Nel mese di dicembre in concomitanza del Natale è apparsa nel cielo la cometa Leonard che prende il nome da colui che l'ha scoperta.

Purtroppo con l'inquinamento luminoso non si riesce a vedere più nulla. E pensare che il cielo di notte è qualcosa di pazzesco, costellazioni, pianeti ed ora una cometa, ma anche meteore.

Troppe luci ovunque purtroppo...

Anche nella nostra isola di Ponza ormai è difficile vedere questi spettacoli.

Un pò di foto che ho trovato in rete di questa bellissima cometa con una coda lunghissima. Sono state scattate in Namibia, nel deserto di Atacama, in Cile, alle Canarie.




La cometa Leonard dalla Namibia
(scatto di Luca Demetz e Michael Jaeger 


La cometa Leonard fotografata dall'astrofotografo Gerald Rhemann in Namibia



La cometa Leonard con Giove a destra e Saturno in basso fotografata dal deserto di Atacama, in Cile
(Foto di Daniele Gasparri, da Passione Astronomia)



La cometa Leonard fotografata alle Canarie
( Dr. Sebastian Voltmer) 

martedì 4 gennaio 2022

La tombola

 Durante le festività natalizie, all'isola di Ponza, ma non solo, si gioca a tombola, un gioco nato a Napoli nel XVIII sec.

Da un cestino, u panàrielle, in genere in vimini o qualcosa di simile, vengono estratti dei numeri per poi posizionarli su una cartella (il Banco o tabellone). I numeri contenuti nel cestino sono da 1 a 90. 

Gli altri giocatori hanno le cartelle numerate su cui posizionano fagioli o altro mentre avviene l'estrazione.

Vince il primo che fa Ambo, Terno, Quaterna, Cinquina e Tombola.

Può sembrare un gioco monotono ma non lo è affatto perchè ad ogni numero è associata un'allusione e quindi risate a non finire.

Il significato dei numeri prende spunto dalla Smorfia Napoletana.

Ecco qualche esempio.

90 ( A paùra)

20 ( A fèste grànde è San Silverio)

17 ( A disgràzzie)

48 (U muòrte che pàrle) 

57 ( U scartellàte) 

4 ( U puòrche)

2 (A figliòle)

22 (I pàzze)

14 ( U  'mbriàche)

e tanti altri...

Ricordo le belle tombolate a casa dei miei genitori a Ponza, una vita fa, con Enricuccio, Maria, zia Titina  e Giuseppina. Un vero spasso!!! 

Altri tempi...persone che non ci sono più...


Il cestino, u panàrielle, con i numeri e le cartelle


I numeri sulle cartelle



Il tabellone con i numeri ed il significato



Particolare del tabellone

(Le immagini sono state reperite in rete)

domenica 2 gennaio 2022

A nègle

 In questi giorni a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno c'è il fenomeno della nebbia che per me è un pò inquietante.

A tal proposito ho trovato questo proverbio marinaresco, in dialetto ponzese, nel libro di Ernesto Prudente "A Pànje". 

Nègle mmuntagne, punènte ncampagne

(Nebbia in montagna, ponente in campagna)

Quando il monte Guardia è avvolto dalla nebbia significa che al largo soffia il ponente e che presto farà la sua apparizione.

Chissà...sarà proprio così???

Qualche foto dell'isola di Ponza con un pò di nebbia scattate nel 2015 da Rossano Di Loreto






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