domenica 31 gennaio 2021

La Grotta di Pilato descritta dall'abate Pacichelli nel 1685

 L'abate Pacichelli durante uno dei numerosi viaggi approda anche nell'Arcipelago Ponziano di cui fa una descrizione nel suo libro" MEMORIE DE' VIAGGI PER L'EUROPA CHRISTIANA" pubblicato nel 1685.

Descrive il porto di Ponza, la Torre ed anche la Grotta di Pilato che non sono i Bagni sotto la collina della Madonna ma bensì la Cisterna di via Parata.

Ecco cosa scrive l'abate Pacichelli :

"...Riguarda il porto, appunto di faccia, la Grotta, che chiamano di Pilato, di nobile simetria in quadro, di cinquanta ò sessanta passi, per ogni verso, alta forsi per metà quella di Pozzuoli, scavata in archi à forza di scalpello. Vi s'entra per un corridore largo da dodeci in quindici passi, diretti fino alla fine, con egual proporzione. Quattro grotte per parte vi si contano in fila, corrispondenti l'una con l'altra à livello, che riempiono il restante spazio di quel quadro, comprendendo quasi cinque grotte lunghe, e somiglianti."

Ma chissà poi perchè veniva chiamata Grotta di Pilato o anche Palazzo di Pilato, questo non lo sappiamo.

Vincenzo Coronelli, fondatore dell'Accademia degli Argonauti, nel suo Isolario  scrive di Ponza. A proposito della nostra Cisterna scrive così: "...I marinai hoggidì v'approdano talvolta  a solo fine di provvedersi d'acqua dolce, la quale scaturisce in certe Grotte denominate Antri di Pilato"

Nota:

Vincenzo Coronelli (1650 - 1718)



In questa piantina del XVI sec. si vede bene la collocazione della Grotta di Pilato (Cisterna di via Parata)


Altre foto del degrado in cui versa la Cisterna



La piantina della Cisterna di via Parata


Cisterna di via Parata. pozzo verticale di luce, in evidenza le pedarole di servizio per la manutenzione


Lato sud -est. Particolare del restauro in opera laterizia


Cisterna in via Parata. Lato nord- ovest. Fodera in opera reticolata, visibile il rivestimento in cocciopesto.
(Le foto sono tratte dal libro "Le isole Pontine attraverso i tempi")

venerdì 29 gennaio 2021

Isola della cultura

 In questi giorni è giunta una notizia bellissima: l'isola di Procida sarà Capitale della Cultura per il 2022.

Sono stati presentati dei progetti validi tanto da meritare questa vittoria su altre città italiane candidate.

Sono veramente contenta!!!

Nella nostra isola di Ponza invece la cultura è un optional, tutto è proiettato verso quei pochi mesi estivi.

Eppure ci sarebbe da raccontare la storia, da recuperare i Beni Archeologici, da valorizzare i nostri tesori che giacciono nell'oblio totale.

In che condizioni sono le Cisterne romane della Dragonara e del Corridoio recuperate qualche anno fa con fatica e  quattrini pubblici??? Ho visto brillare gli occhi delle persone davanti a tanta grandezza mentre visitavano le Cisterne romane, importanti opere di ingegneria idraulica romana

Immagino lo scalpello dello schiavo romano seguire le indicazioni dell'ingegnere in che modo perforare la roccia tufacea. Grandi opere di ingegneria idraulica ancora perfette a distanza di duemila anni.

Altre Cisterne attendono...la maestosa Cisterna di via Parata, la Grotta del Serpente...

E che dire delle stupende Necropoli del Bagno Vecchio e dei Guarini. Sarebbe fantastico recuperarle. Ed ancora l'Acquedotto che raccoglieva l'acqua sorgiva della Fontana Tagliamonte (Cala dell'Acqua) a Le Forna per attraversare con dei cunicoli buona parte dell'isola.

E poi avevamo un Mitreo...

Recuperare tutto ciò porterebbe un turismo culturale, un periodo più lungo per poter lavorare.

Ovviamente tutto dovrà essere pianificato, non improvvisato, con un museo che racconti la storia dell'isola. Insomma bisogna creare un UNICUM tra bellezza, mare e cultura.



La Cisterna della Dragonara


La Cisterna del Corridoio in via Comandante


Lo stato in cui versa la Cisterna di via Parata, in pieno centro storico


La Grotta del Serpente


Un angolo della Necropoli
(Foto di Rossano Di Loreto)


Un cunicolo dell'Acquedotto
(Foto gentilmente concessa da Giuseppe Cristo)


La nicchia del Mitreo



Alcuni dei segni zodiacali del Mitreo ponzese, i Gemelli e il Cancro

mercoledì 27 gennaio 2021

Passeggiata al Faro

 Così racconta Norman Douglas, in Isole d'estate, la sua passeggiata al Faro della Guardia quando, nel 1908 visitò Ponza:


Visitando l'isola non bisogna trascurare la passeggiata al Nuovo Faro (effettuandola possibilmente di pomeriggio, quando c'è un pò d'ombra).
La torre si trova appollaiata su una guglia rocciosa, all'estrema punta meridionale di Ponza, ed il sentiero per arrivarci inizia inerpicandosi sulla collina che è alle spalle del paese.
Ecco distendersi l'intera isola ai nostri piedi: la sagoma circolare del porto ( un cratere vulcanico estinto), e sullo sfondo una serie di colline ove spicca, simile ad una miriade di puntini bianchi, la moltitudine di bianchi casolari.
Proseguendo il cammino s'incontra ben presto una biforcazione: un ramo ripidamente in salita si dirige verso Monte Guardia, la più alta cima di Ponza che ospita un semaforo ed una stazione radio.
L'altro ramo invece passa sotto quelle balze color pece e, dopo aver traversato gallerie e superati taglienti spigoli rocciosi, s'inerpica fino a giungere ad uno spiazzo artificiale sul quale, all'estrema punta del promontorio, s'erge la torre del faro.
Resta un enigma come i ponzesi siano riusciti a portarla fin lì.
Indubbiamente questa strada costituisce un brillante lavoretto ingegneristico:
non stupisce che abbia richiesto in sacrificio d'un certo numero di vite umane.
La roccia del promontorio è semplice trachite, ma ciò non impedisce che-  veduta dal mare, alla prima luce del mattino- l'intera montagna appaia carica di riflessi rosati così intensi da sembrare finti, come prodotti da un sogno. 
Questo è l'incanto di Ponza.


Il caseggiato del Faro della Guardia
(Foto di Giancarlo Giupponi)



Il Faro visto dal Monte Guardia


Il Faro visto dal mare


La strada che porta al Faro

(Le foto sono di Dimitri Scripnic)

domenica 24 gennaio 2021

L'isola di Ponza in un dipinto di Daniele Dell'Uomo

 Daniele Dell'Uomo è un pittore che dipinge dei bellissimi quadri. Ha prestato servizio nella Caserma dei Carabinieri di Ponza verso la fine degli anni '70 e nei momenti liberi dipingeva. Conosceva molto bene mio padre Ciro con cui spesso si fermava a scambiare quattro chiacchiere. 

Qualche giorno fa ha postato sul suo profilo Facebook la foto di un quadro di Ponza che ha dipinto nel 1977. E' un olio su juta ed è raffigurato un angolo della Banchina, lo scalo Mamozio, in alto il Municipio, la Chiesa, sul muraglione c'era ancora la pergola di vite che ormai non esiste più. La persona con la bisaccia sulla spalla è un personaggio ponzese Chicchino che quando gli prendevano i cinque minuti urlava "E' un macello!!!"

Sul  profilo Facebook di Daniele Dell'Uomo si possono ammirare le foto dei suoi quadri...bellissimi

venerdì 22 gennaio 2021

Un ingegnere confinato a Ponza: Amadeo Bordiga

 Nell'isola di Ponza, durante il ventennio fascista, sono stati confinati personaggi di alto spessore, intellettuali che hanno fatto la storia d'Italia.

Arrivò anche un ingegnere: Amadeo Bordiga

Mino Maccari, giornalista della Stampa, in "Visita al confino" nel 1929 racconta anche di Bordiga.

Ecco cosa scrive: "...uno che si era decisamente affermato come professionista, durante la sua permanenza all'isola, era il noto comunista Bordiga, di professione ingegnere, che ormai, da qualche tempo, lasciato Ponza, avendo terminato il suo periodo di confino. Difficilmente, nelle ore di libertà, l'ing. Bordiga era reperibile, oppure lo vedevi passare indaffarato, con borsa e cartelle sotto braccio, seguito da aiutanti armati di paline, di canne e di altri strumenti di misurazione e di segnalazione. Talvolta lo sorprendevi a bordo di una strombettante automobile: egli era uno dei pochi fortunati ai quali era stato dato il permesso, per  motivo della loro professione, di percorrere l'isola liberamente in lungo e in largo. Bordiga era diventato l'ingegnere alla moda, l'ingegnere principe a Ponza, ereditando quella che era l'ambita prerogativa di un suo collega in ingegneria, in sovversivismo e in confino, il torinese Rom..., ex-deputato massimalista. Ora che ha lasciato il confino, l'ing. Bordiga come farà a curare la numerosa clientela che si era creata nell'isola? Perchè non fa domanda per ottenere il permesso di frequentare Ponza come libero professionista?"

In effetti Bordiga lavorò molto a Ponza ma spesso i ponzesi nel momento di pagare la parcella prendevano tempo. Durante il periodo di confino, secondo Ernesto Prudente, alloggiò in un'abitazione in via Chiaia di Luna oggi casa Esposito.

In un libro di Ernesto Prudente ho trovato il progetto di sistemazione e sopraelevazione della casa già esistente della signora Giuseppa Albano fu Pasquale in via Dragonara redatto da Bordiga il 15 febbraio 1930




Amadeo Bordiga era comunista. Fu tra i fondatori del partito comunista dopo la scissione del 21 gennaio 1921 avvenuta a Livorno. 


Isola di Ponza. Panorama dal Parco della Rimembranza

Nota:
Il torinese Rom...è Giuseppe Romita anche lui ingegnere


mercoledì 20 gennaio 2021

Un proverbio marinaresco

 Sono tanti i proverbi in dialetto ponzese frutto della saggezza popolare ed ogni tanto ne propongo uno

Lune allèrte marenare  cuccate; Lune cuccate marenare allèrte

(Luna dritta marinaio disteso; Luna distesa marinaio dritto)

Il proverbio è frutto dell'esperienza marinaresca. Se la Luna,  sia in fase crescente che calante, si mostra in posizione verticale si ha tempo buono e il marinaio può tranquillamente riposare. Se, invece, la Luna si mostra in posizione orizzontale è indice di tempo perturbato e il marinaio è costretto a stare di guardia)

(Da "A Pànje" di Ernesto Prudente)



Lune allèrte marenare cuccate




Lune cuccate marenare allèrte

(Le foto sono state scattate all'isola di Ponza da Dimitri Scripnic

domenica 17 gennaio 2021

Il cielo notturno di Ponza attraverso gli scatti fotografici di Dimitri

 Dimitri Scripnic ci sta regalando degli scatti fotografici dell'isola di Ponza veramente magnifici.  Trovo molto interessanti le foto del cielo notturno, creano un'atmosfera magica.

L'astrofotografia non è un genere facile da realizzare ma è molto affascinante. Osservare le varie costellazioni, i pianeti, è una cosa che ti fa sognare almeno per me.

Bravissimo!!!

Ecco qualche scatto fotografico




















Giove e Saturno che il 21 dicembre 2020  hanno dato spettacolo nel cielo con un evento astronomico quale la congiunzione tra questi due pianeti giganti 

venerdì 15 gennaio 2021

La Punta Bianca vista con gli occhi di Mandruzzato

 Circa un mese fa Franco Schiano ha pubblicato delle bellissime calcografie di alcuni scorci di Ponza realizzati da professor Francesco Mandruzzato, nel 1958. 

In un libro di Ernesto Prudente ho trovato la foto di questo disegno di Mandruzzato che raffigura un angolo  della Punta Bianca, molto bello.


La Punta Bianca in un disegno del prof. Francesco Mandruzzato, 1958

mercoledì 13 gennaio 2021

Il soldato che non trovava pace

 Ho trovato questa storia nel libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita" e mi sembra di averla già sentita.

Eccola:

"Una famiglia di Ponza, che viveva nella sua casa di Castelforte, si trovò in grave pericolo perchè era nell'area conosciuta come linea Gustav durante lo scontro tra Alleati e tedeschi nell'ultimo conflitto mondiale. Allontanati come sfollati, genitori e figli, fecero ritorno alla loro abitazione solo a guerra finita e vi rimasero qualche settimana in attesa di poter fare rientro a Ponza.

Distruzione ovunque e campi devastati, ma per fortuna avevano qualche scorta alimentare e ancora disponibile l'acqua del ruscello che vicino casa si allargava a laghetto. 

Tornati a Ponza desideravano lasciare alle spalle gli orrori della guerra per riprendere una vita serena nella loro amata isola. La loro figlia di otto anni però non riusciva a riposare nelle notti estive. 

-"Sono ancora gli incubi della guerra, poverina. Speriamo che si riprenda presto".

La situazione invece peggiorava e nelle manifestazioni di angoscia durante il sonno assumeva anche un lamento a voce maschile, innaturale e terrificante. Contattato il parroco sperando in un esorcismo fu convocato sull'isola una figura carismatica e misteriosa.

Dopo una lunga e faticosa preghiera a cui assistettero i genitori, finalmente la bambina fu liberata "dalla presenza di quell'anima dannata". Era l'anima vagante di un giovane soldato morto nello stagno durante uno dei tanti combattimenti corpo a corpo de quei tragici eventi. Il suo corpo era stato inghiottito dal fango dello stagno, e utilizzando quell'acqua, i familiari ignari dell'accaduto avevano permesso all'anima del soldato di impadronirsi del corpo della bambina."

Nota: Questo libro di Silverio Mazzella contiene storie, tradizioni, la nostra cultura e non può mancare nella libreria del ponzese ma anche degli amanti di Ponza. Lo consiglio vivamente.






Ponza com'era
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

domenica 10 gennaio 2021

Il cavaliere sindaco dell'Ottocento: Vincenzo De Luca

 La strada che è davanti alla scuola primaria di Ponza, in località Parata, è intitolata a Vincenzo De Luca. 

Ma chi era? Cosa sappiamo di lui?

Sindaco dell'isola di Ponza dal 1868 al 1898,  morì improvvisamente, per una crisi cardiaca, il 17 novembre 1898, proprio mentre stava per essere rieletto. Era un farmacista e di lui racconta anche il viaggiatore  Carl Graeser che visitò Ponza verso la fine dell'Ottocento

Graeser appena arrivato a Ponza lo descrive così: "Mi viene incontro un uomo dall'aspetto energico e intelligente, con una vistosa somiglianza con Crispi. Si dice che prima la ostentasse ma da quando il potente statista è caduto in disgrazia, cerca in ogni modo di dissimularla.

Ad un suo cenno, che mi richiama la canzone del "Tiranno di Mottenburg", mi mettono a disposizione la camera di rappresentanza, quella più bella, con il letto matrimoniale. E' un pò primitiva, ma le intenzioni sono buone ..."

Ancora Graeser visitando Zannone scrive così: "...Zannone, o Sinonia come anticamente veniva chiamata, non è abitata che da un guardiano con la sua famiglia. Si è installato sui resti di quello che una volta era il convento cistercense.

Una comoda stradina di pietre sgrossate, tenute da malta cementizia, ci porta, in leggera salita, dall'approdo verso la cima (di mt. 179).

 Camminiamo per questa stradina su uno strato di pietre vulcaniche, dure e acuminate. Naturalmente sono molto meravigliato.

 "Questa strada l'ha fatta costruire il "cavaliere- sindaco" per la sua casa di caccia", mi viene risposto. "In primavera e in autunno, quando è il passo delle quaglie, lui viene sull'isola per qualche giorno a caccia". La stradina di pietra nuda che conduce alla casina del sindaco di Ponza mi infonde un grande rispetto".

Tra le opere più importanti realizzate durante l'amministrazione del sindaco De Luca fu la trasformazione della Batteria Leopoldo, sulla collina della Madonna, in cimitero. Le grotte, i dormitori dei soldati divennero sepolcreti, cappelle, e tutto venne recintato da mura. Anche il recupero dei tunnel di Sant'Antonio e Giancos fu determinante poichè per spostarsi da un luogo ad un altro bisognava inerpicarsi su sentieri impervi e faticosi.



Il sindaco Vincenzo De Luca

In questo gruppo di persone il cavaliere sindaco Vincenzo De Luca con i baffi bianchi


Via Vincenzo De Luca

venerdì 8 gennaio 2021

Un vecchio proverbio ponzese

 Archebalène i matine jènche i pescine

(L'arcobaleno di mattina riempie i pozzi)

Il fenomeno dell'arcobaleno se avviene di mattina si dice che continuerà a piovere tanto da riempire i pozzi.

In questo ultimo periodo sono stati fotografati diversi arcobaleni, anche di mattina.





Arcobaleno all'isola di Ponza

(Foto di Rossano Di Loreto, 4 gennaio 2021)


mercoledì 6 gennaio 2021

Uno strumento musicale...le serenate...una storia d'amore

 Nel Museo etnografico di Frontone, all'isola di Ponza, curato con pazienza e dedizione da Gerardo Mazzella spicca uno strumento musicale che ha una storia.

E' una Zhiter citara, una cetra, uno strumento popolare appartenente alla famiglia dei cordofoni in uso in Germania meridionale, Slovenia, Tirolo. 

E' arrivato a Ponza nel 1914 e pare sia legato ad una storia d'amore che purtroppo non ha avuto un seguito per le circostanze della vita.

Apparteneva ad un giovane tedesco, di origini russe, che girovagando per l'Italia approdò a Ponza. Prese alloggio nella piccola pensione di Caterina Mattera che dovrebbe essere la casa sulla scalinata che porta sopra gli Scotti, lato Parata.

Si dice che il giovane fosse pazzamente innamorato  di una ragazza ponzese e con la Zhiter citara le facesse delle serenate. Purtroppo dovette lasciare l'isola perchè scoppiò la Prima Guerra Mondiale e lasciò lo strumento alla signora Caterina.

Non ritornò più a Ponza, pare che la ragazza sia emigrata in America e non si sia sposata. Purtroppo di questa storia si conosce poco, non c'è più nessuno che possa raccontarla.


La Zhiter citara

(Foto gentilmente concessa da Gerardo Mazzella)



La zhiter citara nel Museo di Frontone


L'ingresso del Museo

(Estate 2018)



La casa in cui alloggiava il giovane tedesco dovrebbe essere quella sulla scalinata che porta agli Scotti, lato Parata

lunedì 4 gennaio 2021

La Natività di Tirendi

 E' notizia di qualche giorno fa della scomparsa dell'artigiano ponzese Guglielmo Tirendi. Nel suo laboratorio, all'isola di Ponza,  in Corso Pisacane, realizzava degli stupendi oggetti in ceramica. Spesso  metteva un tavolino proprio fuori al negozio mostrando come nascevano le sue creazioni e potevi vedere come le sue mani plasmavano, dipingevano. 

Molte persone si fermavano a parlare con lui, a fotografarlo...anch'io.

Una vera chicca erano i piccoli presepi, anche io ne ho uno



Questo è il mio


Ecco altre piccole Natività


Guglielmo mentre realizza un piccolo presepe


Le Natività pronte per la cottura


Alcune creazioni


I colori  


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