Un bel quadretto!!! In questa foto, un ritorno al passato... è il giorno della Prima Comunione di mio fratello Peppino.
La bambina in primo piano sono io, poi mio fratello con la mano sull'occhio, dietro di me, mio cugino Franco Musella, mia madre Elvira con in braccio le gemelle, Annamaria e Lella. Si intravede la nonna materna, Assunta, con un bel sorriso.
Siamo a Ponza, sulla loggia della casa in Corso Pisacane, dove abitavamo.
(La foto è dell'album fotografico della mia famiglia)
Le fotografie sono la memoria del nostro tempo, quando i nostri ricordi iniziano a perdersi nel tempo che passa.
Silvana Stremiz
domenica 28 giugno 2015
mercoledì 24 giugno 2015
'A batteria 'i San Silverio
Nella festa di San Silverio niente è per caso...ogni cosa, ogni rito ha una storia. Questo vale anche per i fuochi.
A tal proposito ne ho già scritto in questo blog.
Ecco un post di giugno del 2014...ho aggiunto qualche foto...
La batteria di fuochi in onore di San Silverio
La batteria di fuochi, dal rumore assordante, che si spara durante la processione di San Silverio ha un significato che ci riporta indietro nel tempo, al 1757.
Nel maggio 1757 dodici galere cristiane ebbero uno scontro durissimo con le galeotte dei corsari barbareschi nelle acque di Palmarola.
A terra, intanto, i pochi abitanti di Ponza si raccolsero in preghiera, invocarono San Silverio perchè avevano paura di essere assaliti e deportati dai corsari.
Però vinsero, stranamente, le navi cristiane e per i ponzesi quello fu un miracolo di San Silverio che con il suo braccio li aveva guidati.
Il mese dopo, il 20 giugno, le galere che avevano vinto sui corsari si radunarono nel porto di Ponza, innalzarono le bandiere, il gran pavese, con fucili e cannoni spararono in onore di San Silverio.
Da quel 20 giugno 1757, i ponzesi sparano 'a batteria 'i San Silverio per ricordare quella battaglia nelle acque di Palmarola.
San Silverio nella barchetta piena di garofani rossi
San Silverio in processione
La batteria di fuochi durante la processione di San Silverio
A tal proposito ne ho già scritto in questo blog.
Ecco un post di giugno del 2014...ho aggiunto qualche foto...
La batteria di fuochi in onore di San Silverio
La batteria di fuochi, dal rumore assordante, che si spara durante la processione di San Silverio ha un significato che ci riporta indietro nel tempo, al 1757.
Nel maggio 1757 dodici galere cristiane ebbero uno scontro durissimo con le galeotte dei corsari barbareschi nelle acque di Palmarola.
A terra, intanto, i pochi abitanti di Ponza si raccolsero in preghiera, invocarono San Silverio perchè avevano paura di essere assaliti e deportati dai corsari.
Però vinsero, stranamente, le navi cristiane e per i ponzesi quello fu un miracolo di San Silverio che con il suo braccio li aveva guidati.
Il mese dopo, il 20 giugno, le galere che avevano vinto sui corsari si radunarono nel porto di Ponza, innalzarono le bandiere, il gran pavese, con fucili e cannoni spararono in onore di San Silverio.
Da quel 20 giugno 1757, i ponzesi sparano 'a batteria 'i San Silverio per ricordare quella battaglia nelle acque di Palmarola.
San Silverio nella barchetta piena di garofani rossi
San Silverio in processione
La batteria di fuochi durante la processione di San Silverio
(le foto sono del sito www.sansilverio.it/ )
Qualche foto di Rossano Di Loreto della processione in mare
(20 giugno 2015)
San Silverio nella barchetta
San Silverio viene portato in processione per mare...sulla scogliera sparano 'a batteria
'A batteria sulla scogliera...un tempo si sparava sulla spiaggia di Sant'Antonio
Ancora una foto della processione in mare
Una corona di fiori per i caduti in mare
San Silverio
San Silverio davanti al faro del porto, il Lanternino
Qualche foto di Rossano Di Loreto della processione in mare
(20 giugno 2015)
San Silverio nella barchetta
San Silverio viene portato in processione per mare...sulla scogliera sparano 'a batteria
'A batteria sulla scogliera...un tempo si sparava sulla spiaggia di Sant'Antonio
Ancora una foto della processione in mare
Una corona di fiori per i caduti in mare
San Silverio
San Silverio davanti al faro del porto, il Lanternino
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lunedì 22 giugno 2015
L'isola di Ponza...un incanto di luce e colore
Siamo ancora all'inizio della stagione estiva e Ponza è ancora in uno stato di quiete...
Rossano Di Loreto attraverso il suo obiettivo ci mostra l'isola in questa veste
(giugno 2015)
Corso Pisacane è ancora deserto...
Tante bandierine abbelliscono il Corso, ci si prepara per la festa
Un angolo caratteristico
La magia di Chiaia di Luna
Le barche sono nel porto
I pescatori
La rada
La spiaggia di Sant'Antonio
Da Chiaia di Luna...in lontananza Palmarola
I faraglioni di Lucia Rosa al tramonto
Palmarola al tramonto
Gatti ponzesi...che tenerezza!!!
Ancora Palmarola... con la luce del tramonto
Rossano Di Loreto attraverso il suo obiettivo ci mostra l'isola in questa veste
(giugno 2015)
Corso Pisacane è ancora deserto...
Tante bandierine abbelliscono il Corso, ci si prepara per la festa
Un angolo caratteristico
La magia di Chiaia di Luna
Le barche sono nel porto
I pescatori
La rada
La spiaggia di Sant'Antonio
Da Chiaia di Luna...in lontananza Palmarola
I faraglioni di Lucia Rosa al tramonto
Palmarola al tramonto
Gatti ponzesi...che tenerezza!!!
Ancora Palmarola... con la luce del tramonto
sabato 20 giugno 2015
Buon San Silverio!!!
Oggi è il 20 giugno, è San Silverio, patrono dell'isola di Ponza, e il nostro cuore è lì, sul nostro scoglio... non possiamo farne a meno.
Seguiamo con il pensiero i riti che scandiscono questa giornata...
La Diana che annuncia la festività del nostro Santo Protettore ci sveglia alle prime luci dell'alba...
Riti antichi che si tramandano da padre in figlio, come la preparazione della barchetta, colma di centinaia di garofani rossi, che porterà la statua del Santo in processione.
Proprio al termine della processione, sul sagrato della chiesa, ci sarà il lancio dei garofani che i fedeli porteranno a casa e custodiranno gelosamente.
Riti che ci riportano indietro nel tempo...che ci fanno ritornare un po' bambini...
Il nostro ricordo va alle persone care che non ci sono più e che tanto si prodigavano per questa festa.
Il mio ricordo va, in particolare, a papà Ciro che era uno dei mast 'i fest', ma anche a mio nonno Peppino Iacono che andava a fare la questua (raccolta delle offerte) la sua zona era la Piazza ed il Corso Pisacane. Entrando in quei negozi, ad alta voce, diceva San Silverio! Mi sembra ancora di sentirlo...
Ma sono veramente tante le persone che sarebbero da ricordare, ne cito solo alcune, come Maurino Di Lorenzo, Silverio D'Arco (Bebè), Veruccio Conte, ognuno metteva a disposizione le sue competenze...hanno dato tutto se stessi per San Silverio.
I garofani rossi per la barchetta
La barchetta è quasi piena di garofani
San Silverio esce dalla chiesa
Il lancio dei garofani
Le foto sono tratte dal sito www.sansilverio.it/
Buon San Silverio!!!
Seguiamo con il pensiero i riti che scandiscono questa giornata...
La Diana che annuncia la festività del nostro Santo Protettore ci sveglia alle prime luci dell'alba...
Riti antichi che si tramandano da padre in figlio, come la preparazione della barchetta, colma di centinaia di garofani rossi, che porterà la statua del Santo in processione.
Proprio al termine della processione, sul sagrato della chiesa, ci sarà il lancio dei garofani che i fedeli porteranno a casa e custodiranno gelosamente.
Riti che ci riportano indietro nel tempo...che ci fanno ritornare un po' bambini...
Il nostro ricordo va alle persone care che non ci sono più e che tanto si prodigavano per questa festa.
Il mio ricordo va, in particolare, a papà Ciro che era uno dei mast 'i fest', ma anche a mio nonno Peppino Iacono che andava a fare la questua (raccolta delle offerte) la sua zona era la Piazza ed il Corso Pisacane. Entrando in quei negozi, ad alta voce, diceva San Silverio! Mi sembra ancora di sentirlo...
Ma sono veramente tante le persone che sarebbero da ricordare, ne cito solo alcune, come Maurino Di Lorenzo, Silverio D'Arco (Bebè), Veruccio Conte, ognuno metteva a disposizione le sue competenze...hanno dato tutto se stessi per San Silverio.
I garofani rossi per la barchetta
La barchetta è quasi piena di garofani
San Silverio esce dalla chiesa
Il lancio dei garofani
Le foto sono tratte dal sito www.sansilverio.it/
Buon San Silverio!!!
mercoledì 17 giugno 2015
La processione di San Silverio a Ponza...nel tempo
Ecco un post pubblicato lo scorso anno sulla processione di San Silverio... ho aggiunto qualche altra foto.
Tra poco è San Silverio e l'isola si prepara per il gran giorno, il 20 giugno.
Il momento più toccante è la processione del Santo, posto in una barchetta piena di garofani rossi, che si snoda per le strade dell'isola e percorre Corso Pisacane, Sant'Antonio fino a Giancos, ritorna poi per le Banchine. Al molo la barchetta con il Santo viene imbarcata su un peschereccio per la benedizione in mare.
Ma un tempo la processione passava per la Parata, per Sopra la Punta, scendeva dagli Scarpellini, raggiungeva Corso Pisacane, arrivava poi a Sant'Antonio. Questo fino al 1955 perchè poi ci fu un crollo della rupe proprio sotto il ristorante EEA e la strada rimase chiusa per molti anni.
Questo percorso viene già citato dal Tricoli nella Monografia del 1855.
A proposito della festa del Santo patrono il Tricoli scrive così: "Il giorno 20 giugno poi dopo l'evangelo si bussolano i quattro maritaggi ed i giovani rivaleggiano in prezzolare il pallio, lo stendardo, e la statua a portarsi da quattro di essi sugli omeri. Mentre il convoglio gira per il cennato abitato presso il porto vi canta inni, la musica tocca, il popolo ripete: "Gran Santo protettore- Silverio venerato-Il popolo adunato-A te s'inchina-Se ascoso il tuo bel viso-A nostra ria sciagura-Non toglie la premura-al nostro affetto-Scolpiti nel tuo petto-Ci par veder noi tutti-Goder i dolci frutti-Delle tue pene-Quanto da Dio ci viene-L'abbiamo a tue preghiere-dalle celeste sfere- A noi tu pensi, ecc..."
Sul frattempo dai stipiti del campanile i bronzi suonano a ritocco, da molti punti i moschetti, ma i paranzelli, barche, e lance pavesate mantengono un fuoco continuo di fucileria, o di botte lavorate".
Questo quello che succedeva nell'Ottocento...
Un pò di foto della processione di anni fa anche per recuperare la memoria storica...tanti volti conosciuti ma anche persone che non ci sono più...
La processione è nella zona di Sant'Antonio
San Silverio è fuori la chiesa che è stata appena ampliata...la barca è quella precedente (credo ora sia ad Arbatax)
Qui si vede la barchetta piena di garofani
Siamo su Corso Pisacane...in primo piano mio nonno Peppino Iacono
San Silverio sulla vecchia barca...
Il Santo è appena uscito dalla chiesa...qui si vedono anche i colori
Anche qui è fuori la chiesa...si vede con il vestito chiaro ed i capelli bianchi mio padre Ciro Iacono
La processione è arrivata al molo Musco
Quante persone non ci sono più...Ciro, Silvano, Maurino e tanti altri...
La barchetta con San Silverio è sul peschereccio per la benedizione in mare...si vede anche mio padre Ciro Iacono...il signore con i capelli bianchi
In questo foto la processione sta scendendo dagli Scarpellini, questo era il percorso fino al 1955
(foto dell'archivio di Giovanni Pacifico)
San Silverio sopra la barchetta piena di garofani rossi sta uscendo dalla chiesa. Il signore vestito di scuro è Silverio Musella, era il marito di mia zia Francesca, lo ricordo con affetto.
Un tempo San Silverio veniva portato in processione sopra un trono. Il signore vicino al marinaio credo sia mio nonno Peppino Iacono
Nota:
La barchetta che porta in processione San Silverio l'ha costruita mio padre, Ciro Iacono, nei primi anni sessanta
Tra poco è San Silverio e l'isola si prepara per il gran giorno, il 20 giugno.
Il momento più toccante è la processione del Santo, posto in una barchetta piena di garofani rossi, che si snoda per le strade dell'isola e percorre Corso Pisacane, Sant'Antonio fino a Giancos, ritorna poi per le Banchine. Al molo la barchetta con il Santo viene imbarcata su un peschereccio per la benedizione in mare.
Ma un tempo la processione passava per la Parata, per Sopra la Punta, scendeva dagli Scarpellini, raggiungeva Corso Pisacane, arrivava poi a Sant'Antonio. Questo fino al 1955 perchè poi ci fu un crollo della rupe proprio sotto il ristorante EEA e la strada rimase chiusa per molti anni.
Questo percorso viene già citato dal Tricoli nella Monografia del 1855.
A proposito della festa del Santo patrono il Tricoli scrive così: "Il giorno 20 giugno poi dopo l'evangelo si bussolano i quattro maritaggi ed i giovani rivaleggiano in prezzolare il pallio, lo stendardo, e la statua a portarsi da quattro di essi sugli omeri. Mentre il convoglio gira per il cennato abitato presso il porto vi canta inni, la musica tocca, il popolo ripete: "Gran Santo protettore- Silverio venerato-Il popolo adunato-A te s'inchina-Se ascoso il tuo bel viso-A nostra ria sciagura-Non toglie la premura-al nostro affetto-Scolpiti nel tuo petto-Ci par veder noi tutti-Goder i dolci frutti-Delle tue pene-Quanto da Dio ci viene-L'abbiamo a tue preghiere-dalle celeste sfere- A noi tu pensi, ecc..."
Sul frattempo dai stipiti del campanile i bronzi suonano a ritocco, da molti punti i moschetti, ma i paranzelli, barche, e lance pavesate mantengono un fuoco continuo di fucileria, o di botte lavorate".
Questo quello che succedeva nell'Ottocento...
Un pò di foto della processione di anni fa anche per recuperare la memoria storica...tanti volti conosciuti ma anche persone che non ci sono più...
La processione è nella zona di Sant'Antonio
San Silverio è fuori la chiesa che è stata appena ampliata...la barca è quella precedente (credo ora sia ad Arbatax)
Qui si vede la barchetta piena di garofani
Siamo su Corso Pisacane...in primo piano mio nonno Peppino Iacono
San Silverio sulla vecchia barca...
Il Santo è appena uscito dalla chiesa...qui si vedono anche i colori
Anche qui è fuori la chiesa...si vede con il vestito chiaro ed i capelli bianchi mio padre Ciro Iacono
La processione è arrivata al molo Musco
Quante persone non ci sono più...Ciro, Silvano, Maurino e tanti altri...
La barchetta con San Silverio è sul peschereccio per la benedizione in mare...si vede anche mio padre Ciro Iacono...il signore con i capelli bianchi
In questo foto la processione sta scendendo dagli Scarpellini, questo era il percorso fino al 1955
(foto dell'archivio di Giovanni Pacifico)
San Silverio sopra la barchetta piena di garofani rossi sta uscendo dalla chiesa. Il signore vestito di scuro è Silverio Musella, era il marito di mia zia Francesca, lo ricordo con affetto.
Un tempo San Silverio veniva portato in processione sopra un trono. Il signore vicino al marinaio credo sia mio nonno Peppino Iacono
Nota:
La barchetta che porta in processione San Silverio l'ha costruita mio padre, Ciro Iacono, nei primi anni sessanta
domenica 14 giugno 2015
Una foto un pò sbiadita
Nell'archivio fotografico di Giovanni Pacifico possiamo trovare veramente cose straordinarie che riguardano la Ponza di un tempo.
Questa foto sicuramente è molto antica.
Doveva esserci qualche manifestazione importante, tre persone indossano la fascia.
Il luogo mi lascia un pò perplessa perchè ho pensato fosse davanti agli arconi in piazza Pisacane ma la cosa non mi convince molto.
Sopra la porta dentro un arcone leggiamo l'insegna di una Farmacia mentre nell'altro non si legge.
Un tempo per ogni arcone c'erano due aperture mentre qui ne vediamo una sola.
Ho pensato allora potesse essere a S.Antonio dove in un arco, un tempo, c'era il negozio di alimentari di Anna Ambrosino (moglie di Giustino Mazzella) e nell'altro c'era la frutteria di Ilde, ma non ne sono sicura.
La mia è solo un'ipotesi...
Se qualcuno riesce a capirci qualcosa sarebbe bello...potremmo dare una collocazione a questa foto.
Anche questa è la storia di Ponza..
Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono solo perchè c'è una fotografia che li racconta.
Mario Calabresi
n.b. "La Zona è S. Antonio dove c'era il negozio di Giustino - Gli anni successivi alla prima guerra mondiale - Si nota una bandiera americana (stelle strisce) di italo-americani ritornati in Italia per combattere (Anni 1919 - 1921 - prima dell'avvento del fascismo) Il tricolare veniva indossato dal Sindaco - dal delegato di polizia etc)" Fonte Antonio Mario Scotti sul gruppo di Facebook Il Ponzese
Questa foto sicuramente è molto antica.
Doveva esserci qualche manifestazione importante, tre persone indossano la fascia.
Il luogo mi lascia un pò perplessa perchè ho pensato fosse davanti agli arconi in piazza Pisacane ma la cosa non mi convince molto.
Sopra la porta dentro un arcone leggiamo l'insegna di una Farmacia mentre nell'altro non si legge.
Un tempo per ogni arcone c'erano due aperture mentre qui ne vediamo una sola.
Ho pensato allora potesse essere a S.Antonio dove in un arco, un tempo, c'era il negozio di alimentari di Anna Ambrosino (moglie di Giustino Mazzella) e nell'altro c'era la frutteria di Ilde, ma non ne sono sicura.
La mia è solo un'ipotesi...
Se qualcuno riesce a capirci qualcosa sarebbe bello...potremmo dare una collocazione a questa foto.
Anche questa è la storia di Ponza..
Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono solo perchè c'è una fotografia che li racconta.
Mario Calabresi
n.b. "La Zona è S. Antonio dove c'era il negozio di Giustino - Gli anni successivi alla prima guerra mondiale - Si nota una bandiera americana (stelle strisce) di italo-americani ritornati in Italia per combattere (Anni 1919 - 1921 - prima dell'avvento del fascismo) Il tricolare veniva indossato dal Sindaco - dal delegato di polizia etc)" Fonte Antonio Mario Scotti sul gruppo di Facebook Il Ponzese
venerdì 12 giugno 2015
San Silverio aiutaci tu...
La festa di San Silverio è alle porte e noi ponzesi non possiamo fare a meno di ricordare episodi, accaduti nel passato, collegati al nostro Santo Patrono.
San Silverio è sempre presente nella vita quotidiana delle famiglie ponzesi, è come un padre, è a Lui che ci rivolgiamo nei momenti di difficoltà.
Ne ho già scritto su questo blog.
Voglio proporre un fatto accaduto durante la guerra che don Luigi Dies documenta nel libro "Da Frosinone a Ponza..."
Ecco cosa scrive: " Una grossa mina subacquea, durante la guerra, venne alla deriva nella spiaggetta della Parata, mettendo in pericolo tutta la zona ove sorge la chiesa. Dopo la prima Messa, ai 2 di gennaio 1942, giorno di domenica, la chiesa fu chiusa, ma il popolo curioso udita la novità e non curante del pericolo, andò a guardare come ruzzolava il pericoloso ordigno, tra gli scogli. Mi chiamarono improvvisamente in una casa, dove c'è una bimba che ha per il parroco un messaggio. Vado; e, tra i singhiozzi, la piccola mi dice: "Mi ha detto S.Silverio, va dal parroco e digli che non tema, perchè sono tre giorni e tre notti che la tengo io e non deve scoppiare". Vedendo che la mina, nonostante i continui, violenti urti contro gli scogli, non esplodeva, tutti credevano che fosse disattivata; ma, quando, recuperata dai tecnici, si vide il piatto idrostatico ancora sollevato e le campanelle di vetro degli urtanti ancora intatte, i presenti si sentirono tremare il cuore e non potevano persuadersi nè spiegarsi come mai quell'enorme botte di fuoco non aveva smantellato mezza Ponza. Lo sapeva però la bimba Antonietta Tagliamonte fu Raffaele, che aveva visto e udito in sogno S.Silverio..."
In effetti, come mi ha raccontato zia Titina, che abita proprio sopra la Parata, ricordando l'episodio, il pericolo era stato sottovalutato...non si era capito che se l'ordigno fosse esploso tutta la zona sarebbe stata distrutta.
Nota:
La bimba che sognò S.Silverio, Antonietta Tagliamonte, era la mamma di Giovanni Pacifico che con il suo Archivio fotografico raccoglie la storia di Ponza.
Gli scogli della Parata
La Parata con lo scoglio Pizzo Papero
Un'edicola votiva dedicata a S.Silverio
La zona della Parata...poteva essere distrutta dall'ordigno
(Foto dell'archivio di Giovanni Pacifico)
In ogni casa di ponzesi c'è l'immagine di S.Silverio. Io ho la statuetta del Santo nel modellino di barca costruito da mio padre Ciro Iacono.
Una mina subacquea
San Silverio è sempre presente nella vita quotidiana delle famiglie ponzesi, è come un padre, è a Lui che ci rivolgiamo nei momenti di difficoltà.
Ne ho già scritto su questo blog.
Voglio proporre un fatto accaduto durante la guerra che don Luigi Dies documenta nel libro "Da Frosinone a Ponza..."
Ecco cosa scrive: " Una grossa mina subacquea, durante la guerra, venne alla deriva nella spiaggetta della Parata, mettendo in pericolo tutta la zona ove sorge la chiesa. Dopo la prima Messa, ai 2 di gennaio 1942, giorno di domenica, la chiesa fu chiusa, ma il popolo curioso udita la novità e non curante del pericolo, andò a guardare come ruzzolava il pericoloso ordigno, tra gli scogli. Mi chiamarono improvvisamente in una casa, dove c'è una bimba che ha per il parroco un messaggio. Vado; e, tra i singhiozzi, la piccola mi dice: "Mi ha detto S.Silverio, va dal parroco e digli che non tema, perchè sono tre giorni e tre notti che la tengo io e non deve scoppiare". Vedendo che la mina, nonostante i continui, violenti urti contro gli scogli, non esplodeva, tutti credevano che fosse disattivata; ma, quando, recuperata dai tecnici, si vide il piatto idrostatico ancora sollevato e le campanelle di vetro degli urtanti ancora intatte, i presenti si sentirono tremare il cuore e non potevano persuadersi nè spiegarsi come mai quell'enorme botte di fuoco non aveva smantellato mezza Ponza. Lo sapeva però la bimba Antonietta Tagliamonte fu Raffaele, che aveva visto e udito in sogno S.Silverio..."
In effetti, come mi ha raccontato zia Titina, che abita proprio sopra la Parata, ricordando l'episodio, il pericolo era stato sottovalutato...non si era capito che se l'ordigno fosse esploso tutta la zona sarebbe stata distrutta.
Nota:
La bimba che sognò S.Silverio, Antonietta Tagliamonte, era la mamma di Giovanni Pacifico che con il suo Archivio fotografico raccoglie la storia di Ponza.
Gli scogli della Parata
La Parata con lo scoglio Pizzo Papero
Un'edicola votiva dedicata a S.Silverio
La zona della Parata...poteva essere distrutta dall'ordigno
(Foto dell'archivio di Giovanni Pacifico)
In ogni casa di ponzesi c'è l'immagine di S.Silverio. Io ho la statuetta del Santo nel modellino di barca costruito da mio padre Ciro Iacono.
Una mina subacquea
mercoledì 10 giugno 2015
Un giorno di nebbia...
Una mattina, nei primi giorni di giugno, Ponza si sveglia così...
Foto di Rossano Di Loreto
Nei giorni di nebbia puoi smettere per un attimo di guardare, puoi respirare, ed ascoltare... chiudi gli occhi e concentrati sulle tue sensazioni, perchè anche un giorno di nebbia non è per caso.
Stephen Littleword
Foto di Rossano Di Loreto
Nei giorni di nebbia puoi smettere per un attimo di guardare, puoi respirare, ed ascoltare... chiudi gli occhi e concentrati sulle tue sensazioni, perchè anche un giorno di nebbia non è per caso.
Stephen Littleword
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