venerdì 31 marzo 2023

Il gozzo "La Fagiana"

 Negli anni ' 30 venne costruito il gozzo in stile ponzese "La Fagiana" che venne adibito al collegamento tra Ponza e Zannone. 

Durante la stagione venatoria l'isola di Zannone era abitata  dai cacciatori e quindi il gozzo portava derrate alimentari. 

Nel 1920 il Comune di Ponza affittò l'isola ad un gruppo di industriali milanesi e biellesi che ne fecero riserva di caccia. Introdussero  il muflone e costruirono la palazzina per alloggiarvi.

Giovanni Califano detto Masaniello con il gozzo "La Fagiana" provvedeva al trasporto.



Isola di Zannone, la casa di caccia

martedì 28 marzo 2023

La cartolina

 Oggi comunicare con le persone lontane è facilissimo tramite cellulari, email invece, un tempo, bisognava affidarsi alle lettere ma anche alle cartoline.

Mio padre Ciro da S. Eufemia il 5 giugno 1943 ha inviato questa cartolina a sua madre Olimpia, all'isola di Ponza, con queste parole:

"Proseguo per Brindisi dove sono destinato

forti bacioni vostro figlio Ciro"

Il periodo è quello della Seconda Guerra Mondiale e papà cercava di dare qualche notizia a sua madre.


La cartolina




Mio padre Ciro Iacono con la divisa della Regia Marina

(Dall'album di famiglia)

domenica 26 marzo 2023

Un bellissimo dipinto di Ponza

 In rete si trovano cose molto interessanti come questo acquerello che ritrae un  bellissimo scorcio dell'isola di Ponza. 

Lo ha realizzato l'artista di Nettuno Anna Kappler.

Complimenti!!!

(Per gentile concessione dell'artista Anna Kappler)




venerdì 24 marzo 2023

Bagnanti del secolo scorso all'isola di Ponza

 Questa foto è stata scattata all'isola di Ponza nella metà degli anni '20 del secolo scorso. Sono delle bagnanti sulla spiaggia di Giancos, 

La prima a sinistra è la ponzese Silveria Albano, figlia di Lucia Conte, che è stata rappresentante a Napoli per l'isola di Ponza della Società di Navigazione Italia.

(Per gentile concessione di Eduardo Filippo, il figlio)



mercoledì 22 marzo 2023

Zì Rocco e la tempesta improvvisa

 Questa storia è tratta dal libro di Silverio Mazzella "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione".

Un libro molto interessante, bellissimo.

"Il  grigio profilo dell'isola si stagliava netto all'orizzonte. Partiti da Ponza la sera precedente e dopo una navigazione con mare calmo e una brezza tesa di Libeccio, che aveva favorito la traversata, la Sardegna era in vista. Da lì a poche ore avrebbero potuto consegnare posta e masserizie ai ponzesi che, su piccoli gozzi erano disseminati lungo la costa sarda per la pesca al corallo e delle aragoste. 

Zì Rocco al timone si accese la pipa dal fornelletto di creta e chiamò a raccolta i due ragazzi di bordo, Gennaro, 14 anni, al suo secondo imbarco e Domenico suo figlio di un anno più grande. Il tempo stava cambiando e quei nuvoloni neri che spuntavano dalle alture dell'ormai vicina costa non gli piacevano. Non gli piacevano affatto, anzi lo preoccupavano molto.

Dopo tanta esperienza di navigazione sapeva benissimo che erano foriere di tempesta e quando più è improvvisa tanto più è violenta. Bisognava prepararsi ad affrontarla nel migliore dei modi. Diede ordine di cogliere bene le sartie, sistemare tutto ciò  che si poteva sotto coperta e di sgottare completamente l'acqua dalla sentina. Tutto doveva essere in ordine perchè in pochi attimi nel pieno della tempesta anche la migliore situazione può rovinosamente precipitare. 

Velocissimo il fronte della tempesta raggiunse la piccola imbarcazione precludendo qualsiasi via di fuga verso una baia ridossata. Non rimaneva che affrontare il fortunale. La barca fu investita da raffiche di vento forte e gelido che strapparono l'unica vela terzarolata issata per mettersi alla cappa e da onde poderose che la sballottolavano come un guscio di noce. Il timone non rispondeva più, erano alla deriva. Giunta la notte il mare era peggiorato.

La barca, ormai ingovernabile, fu investita da un'onda gigantesca, montò da prua spazzando tutto quanto trovò sul suo cammino e Domenico preso in pieno, venne scaraventato in mare.

Negli occhi del vecchio padre la disperazione nella consapevolezza di non poter fare nulla in quel buio. Solo un miracolo poteva essere d'aiuto e alla supplica che istintivamente  con devozione rivolse a San Silverio per salvargli il figlio quindicenne fece seguito l'abbattersi sulla barca di un'altra grande onda riportandogli Domenico sulla coperta sano e salvo. Non poteva permettersi altri rischi: legò Gennaro e Domenico all'albero maestro e se stesso alla barra del timone. La coperta della piccola barca era spazzata continuamente da onde che mise a dura prova  la tenuta delle cime che legavano i due ragazzi che, continuamente investiti per ore dall'acqua gelida, persero i sensi. Per tutta la notte il vecchio lottò da solo con tutte le forze mettendo a frutto le esperienze della sua lunga vita di navigante. Continuamente rifornì d'olio il sacco che trainava a poppa per calmare le onde come una sorta d'offerta sacrificale assieme all'invocazione ai santi protettori. 

Quando la furia della tempesta nella notte cominciò a dare segni di stanchezza anche il vecchio stremato si lasciò andare e cadde in un torpore che lo avvolse in un sonno incontrollato e perse i sensi. Il tepore del sole dell'alba sul viso li sorprese e li svegliò su un mare ormai calmato. La barca dondolava pigramente senza un alito di vento cullata da lunghe onde di risacca. Erano giunti sulla costa laziale. Per tutta la notte la barca sospinta da onde e vento aveva percorso a ritroso la rotta guadagnata con la navigazione.

Le vele erano lacere e la coperta devastata, ma erano salvi."



 Rocco Madonna



 Imbarcazioni nel porto di Ponza nei primi anni del '900


Antica immagine di San Silverio




domenica 19 marzo 2023

Ncòppe i Cuònte...in attesa di San Giuseppe

 Giungono dall'isola di Ponza queste foto in cui possiamo vedere un angolo di Ncòppe i Cuònte in attesa di San Giuseppe. Passerà la processione con la statua del Santo e tutto è lindo.

Proprio qui vivevano i due sacerdoti a cui, molto tempo fa, era affidata la chiesa di San Giuseppe in località Santa Maria.

Don Antonino Conte nel 1895 e successivamente suo nipote Don Aniello Conte poi Cappellano dell'Ergastolo di Santo Stefano

Ora la  casa è di Alessandro  Balzano  che ringrazio per avermi inviato queste foto. Suo fratello Daniele ha curato l'allestimento.

Evviva San Giuseppe!!!







San Giuseppe, marzo 2023

venerdì 17 marzo 2023

Due sorelle...due fratelli...sposi

 In questa bellissima foto vediamo un matrimonio doppio cioè due sorelle che hanno sposato due fratelli all'isola di Ponza.

Le sorelle Anna e Civita Avellino che hanno sposato i fratelli Salvatore e Gino Musella. Era il 3 febbraio 1957.

Anna e Salvatore per tanti anni hanno gestito il mitico Emporio Musella, sulla salita di via Roma, all'isola di Ponza. 

In questa foto vediamo a sinistra Gino Musella con la sua sposa Civita Avellino , sua sorella Margherita. Poi l'altra sposa Anna Avellino con il suo sposo Salvatore, davanti Candidina, il piccolo Gino, il ragazzino è Silverio Francavilla, mentre la bimba non so chi sia.

(Per gentile concessione di Livia Pagano)



  

mercoledì 15 marzo 2023

Partono i bastimenti, pe' terre assaje luntane...

 Il problema della migrazione è esploso in tutta Europa in questi ultimi anni.

E' un vero e proprio esodo.
Scappano dal loro paese perchè c'è la guerra, sono perseguitati, non solo per la povertà.
Anche gli italiani, soprattutto nel primo Novecento, hanno lasciato l'Italia creando un notevole flusso migratorio verso l'America.
Qualche anno fa, a Ponza, c'è stata proprio una mostra dedicata a questo fenomeno ed era molto interessante.
Sarebbe stato bello se all'interno ci fosse stata una sezione dedicata ai ponzesi emigrati.
Anche da Ponza c'è stato un grande flusso migratorio non solo verso gli Stati Uniti, ma anche verso l'America Latina soprattutto l'Argentina.

Così scrive Ernesto Prudente nel suo libro Miscellanea: "...Ne prese una a caso e se la mise davanti per leggere. "Italiani a New York" era il titolo.
Incominciò a leggere: "Nel 1950 la città più popolata di italiani era New York non Roma, Milano o Napoli, si calcolava che tra "paisani" partiti alla disperata, tra la prima e la seconda guerra mondiale, tra i loro figli e loro nipoti, nati sotto i grattacieli di Manhattan, vivessero circa tre milioni di persone do sangue italiano. La "pipeline" umana di contadini napoletani, siciliani, lucani, calabresi senz'altra dote se non la forza delle braccia e la volontà nel lavoro aprì i suoi rubinetti agli inizi del secolo passato, quando New York chiedeva continuamente manovalanza necessaria per i suoi lavori pubblici e per le costruzioni edili che l'avrebbero ingigantita. Gli italiani accorsero a frotte."
Non ebbe bisogno di leggere l'intera pagina per capire quello che descriveva. Lo prevedeva perchè lo sapeva. Glielo avevano raccontato quei tanti ponzesi che, anche loro, sin dall'inizio del secolo, erano passati in quel tubo arrugginito ed erano ritornati nella loro isola per godersi il meritato riposo dopo anni e anni di lavoro in galleria per estrarre minerali o nello scavamento di terreno per porre le fondamenta di nuovi palazzi. Erano quelli che mettevano la pentola sul fuoco una volta la settimana. Lo aveva sentito dalla viva voce di tanti altri ponzesi, quelli che avevano deciso di continuare a vivere negli Stati Uniti dove avevano trasferito la loro famiglia e che, di tanto in tanto, ritornavano a Ponza. Li aveva visti di persona quando aveva accompagnato, nell'immediato dopoguerra, un cugino in partenza dal porto di Napoli. Salivano la scala dell'Andrea Doria con in mano una valigia di cartone tenuta chiusa dallo spago. Li aveva visti salutare, straziati, dalla ringhiera della passeggiata della nave, i parenti che stavano sulla banchina. La crudeltà del distacco era testimoniata, oltre che dalle lacrime, da quel lento sventolio di fazzoletti che non nascondeva, ne poteva nascondere, la forte e profonda commozione.
Erano troppi sulla loro piccola isola."

Qualche foto di ponzesi in partenza da Napoli per l'America, anni '30


Silveria Albano, in bianco, rappresentante per l'isola di Ponza  a Napoli della Società di Navigazione Italia, con i ponzesi in gita a Pompei prima d'imbarcarsi sul piroscafo "Conte Biancamano" anni '30


Silveria Albano, figlia di Lucia Conte, con dei ponzesi in partenza per le Americhe da Napoli con il "Conte Biancamano"


Silveria Albano con i ponzesi forse davanti al portone degli uffici della Società di Navigazione Italia in piazza Borsa a Napoli, anni'30.


Gente di Ponza prima d'imbarcarsi per New York, 1932

(Per gentile concessione di Eduardo Filippo)





Alcune foto di quella mostra, tenuta all'isola di Ponza, dedicata al flusso migratorio degli italiani verso l'America (Foto di Marianna Licari)





domenica 12 marzo 2023

San Silverio in Canada

 Un ponzese, Silverio Aversano, mentre attraversava la provincia del Quebec, in Canada,  con la sua auto si è trovato davanti ad  un cartello stradale che indicava il villaggio di "Saint Sylvere". Ha poi scoperto che il villaggio prendeva il nome dal nostro Santo Patrono. Il villaggio si trova fuori dalla rotta 20 N a Drummondville, in Canada. In un estratto del libro francese "Saint Sylvere 1887 - 1987" così riporta: "Questa dedicazione di  Saint Sylvere avvenne con un decreto canonico del vescovo Gravel del 20 giugno 1887. Fu istituita la nuova parrocchia di Saint Sylvere, Papa e Martire; e per celebrare la festa in questa data". L'attuale chiesa ha una pietra angolare con la data 1915. Il 20 giugno 1987 si svolse la celebrazione del centenario e ad attestare l'avvenimento fu dedicato un monumento in granito con targa in bronzo. 

Che scoperta meravigliosa!!! 

Dove c'è un ponzese c'è San Silverio...

(Notizie tratte dal sito "ponza net") 

Le foto sono tratte dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita"


La statua di San Silverio in Quebec, Canada


La chiesa di San Silverio

venerdì 10 marzo 2023

Romilda

 In questa foto, tratta dal libro "Isole Ponziane" della fotografa Lou Embo, vediamo Romilda Coppa, ponzese scomparsa ultracentenaria diversi anni fa. Abitava in via Madonna all'isola di Ponza.

Attraverso le foto ricordiamo le persone che non ci sono più...


 

martedì 7 marzo 2023

Le donne del mare ponzesi

 Le donne nella comunità ponzese hanno sempre avuto un ruolo rilevante. I loro uomini spesso erano in giro per mare, lasciandole sole ad accudire i figli ed anziani, per molti mesi. 

Alcune però si avvicinavano anche al mondo della pesca, riparando reti, realizzando nasse di giunco. 

Alcune nell'Ottocento andavano a pescare con le barche a remi.

Nell'aprile del 1847, Mattei, nel suo viaggio alle isole Ponziane, mentre andava verso Palmarola con una barca, i cui rematori erano quattro giovanotti, fece un incontro in mezzo al mare.
Avevano appena girato la Punta della Guardia quando incontrarono una barca con quattro donne che remavano vigorosamente.
Il Mattei incuriosito volle parlare con queste donne, scoprire chi fossero e cosa facessero nel bel mezzo di quel mare.
Fece fermare la barca, fece zittire i giovanotti che erano presi a sbeffeggiarle, e cominciò a fare domande.
Le donne risposero così: "Non siamo che rivendugliole e incettatrici di pesce, che andiamo a mercanteggiare a bordo delle tartanelle. Ritornando a Ponza ci sarà dato di offrirvi un saggio del nostro mestiere".
Il Mattei si accaparrò il loro pesce dandogli pochi carlini.
Quella non era l'unica barca di donne che andavano a pescare facendo anche concorrenza agli uomini che trovavano ogni modo per umiliarle.
Sicuramente, oltre a pescare, queste donne curavano la casa, crescevano i figli e chissà se qualche volta non hanno rischiato addirittura di partorire sulle loro barche.
E come disse il Mattei: Viva la marineria femminile!

Altra donna da ricordare che traghettava con la sua barchetta a remi le persone tra il Porto e Cala Inferno negli anni '20 e '30 del Novecento era Cuncetta a Tiramole.

Qualcuna come Maria 'i Sciammerica andava per mare anche quando era incinta e partorì un figlio appena tornata dalla pesca.  

Altre avevano una vera passione per la pesca come Emma Romano che andava a pescare con la mamma Anna e la sorella Maria.

Di donne che andavano a pescare ne scrive un'antropologa, Marilena Maffei, nel suo libro "Donne di mare".
Racconta delle donne dell'arcipelago delle Eolie che ogni giorno pescavano, tiravano le reti per mantenere la propria famiglia e questo fino agli inizi del Novecento.
Donne che scrutavano il cielo stellato, la provenienza dei venti, che spesso si sono trovate nel mare in tempesta.

Evviva le donne!!!

Le donne che andavano a pescare con le tartanelle nel disegno del Mattei



Una tartanella




Emma Romano mentre pesca nelle acque dell'isola di Ponza                                                                                                                

(Foto tratta dal libro di Silverio Mazzella "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione") 

domenica 5 marzo 2023

Maria Baroncini, confinata a Ponza

 Durante il fascismo coloro che combattevano il regime finivano in carcere oppure al confino. Uno dei luoghi di confino fu l'isola di Ponza che accolse confinati illustri come il presidente Pertini, Amendola, Bordiga, Spinelli e tanti altri ma anche delle donne.

Una di queste donne fu Maria Baroncini che mise a rischio la sua stessa vita per la libertà.  Sul suo cammino incontrò personaggi straordinari e proprio a Ponza, a Chiaia di Luna "chiacchierava di politica e di storia" con Altiero Spinelli.

Chissà dove alloggiava da confinata a Ponza...

Da suo marito Giuseppe Berti ebbe la figlia Vinca vissuta lontana, purtroppo, da Maria che incontrò molti anni dopo, quando era confinata all'isola di Ventotene.

Dopo la fine del suo matrimonio con Giuseppe Berti ebbe come compagno Mauro Scoccimarro, un importante dirigente del PCI.

Quanta storia è passata dalla nostra isola!!!


Maria Baroncini confinata all'isola di Ponza

venerdì 3 marzo 2023

Lucio Dalla e Ponza

 Il grande Lucio Dalla avrebbe compiuto 80 anni il 4 marzo.

Negli anni '80 frequentava l'isola di Ponza come dimostrano le foto del fotografo Luigi Ghirri.

Era con la sua barca e nell'ultima foto è a Palmarola






mercoledì 1 marzo 2023

Pelliccia

 Raffaele Pelliccia giunse a Ponza negli anni '50,  sposò la ponzese Bruna Madonna e restò sull'isola con la sua famiglia.

Fu uno dei primi tassisti all'isola di Ponza con il "taxi n° 1". 

Portò con il suo taxi in giro per Ponza personaggi famosi tra cui Aristotele Onassis e Jacqueline Kennedy.










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