martedì 31 agosto 2021

Luna d'agosto ncòppe a Parata

 Una sera d'agosto, all'isola di Ponza, il luogo magico è la Parata. La Luna con i suoi riflessi illumina il mare fino ai Faraglioni del Calzone Muto, le luci delle barchette dondolano sulla superficie marina.

Che spettacolo!!!




Lo spettacolo della Luna sulla Parata

(agosto 2021)


domenica 29 agosto 2021

L'elegante casina del Commendatore D'Ambrosio sul Belvedere

 Sulla collina della Madonna, all'isola di Ponza, spicca questa costruzione simile ad un tempietto che il Tricoli, nell'Ottocento, definisce "l'elegante casina del Commendatore D'Ambrosio".  Ora appartiene alla famiglia di Filippo Vitiello.

Ecco un brano in cui se ne racconta  tratto da Ponza Mia del 1966: 

"...Si tratta di salire per non più di trenta metri, quindi saremo sul pianerottolo del Belvedere alla sommità della collina della Madonna. La piccola costruzione ottagonale dà l'idea di un tempietto classico o di un piccolo osservatorio astronomico. Nell'ultimo periodo Borbonico era governatore di Ponza un certo Commendatore Gaetano D'Ambrosio discendente da una famiglia patrizia spagnola. Quest'uomo potrebbe essere considerato il primo turista ponziano dell'epoca contemporanea. Infatti fu il primo ad approfittare della sua carica per godersi veramente il soggiorno nell'isola. Fece costruire il palazzo "Del Commendatore" oggi palazzo Vitiello di fronte all'ingresso della Torre. Occupò tutta l'area della collina e alla sommità eresse nel 1854 questa singolare costruzione, a ricostruzione dell'antico tempietto pagano dell'epoca imperiale Romana, di cui rimaneva la base ottagonale. In quell'epoca vi doveva essere una finestra per ognuno degli otto lati. Questo angolo deve essere il paradiso di D'Ambrosio che vi trascorreva le ore liete e durante i mesi estivi riceveva gli amici dell'alta borghesia napoletana. Sarebbe stato un vero peccato farvi vedere tutto di Ponza e tralasciare quest'angolo bellissimo. La Parata, il porto, Frontone, Zannone, Ventotene, tutto su può ammirare da quassù riposando su una comoda sedia a sdraio fuori il cortiletto che circonda l'ottagono. Questa volta non ho fretta. Possiamo restare quasi fino al tramonto. Donna Cornelia può rimanere seduta all'ombra del Belvedere, mentre noi più giovani possiamo andare in posti un poco più pericolosi spinti come sempre dalla nostra sete di cose nuove. ci spingeremo ancora verso l'estremità di levante per vedere sotto di noi i faraglioni della Madonna,; poi, un paio di terrazzi al di sotto del Belvedere, dal lato Nord, attraverso un buco ci immetteremo in una grotta lunga circa trenta metri, scavata con mirabile perfezione e con volta a tutto sesto, che ha l'ingresso dal lato della Parata. Viene chiamata la grotta del Commendatore proprio in ricordo del governatore D'Ambrosio. La grotta dovè essere anche più lunga perchè è franata da tutte e due le estremità. Dal lato Parata, sulla sinistra, si apre un altro ambiente scavato nella roccia e ampi una ottantina di metri quadri anche esso scampato ad una frana avvenuta qualche mezzo secolo fa. Più sulla destra, sempre dal lato Parata, un'altra grotta dello stesso stile presenta chiarissimi i segni della frana. Evidentemente questi scavi dovevano presentarsi nel secolo scorso ancora intatti e formare un corpo unitario. Cosa che fa pensare o ad una caserma o ad una colonia di deportati o al carcere mandamentale."





La casina del Commendatore oggi di proprietà della famiglia Vitiello


Qui la casa si vede in tutto il suo splendore

(Foto di Dimitri Scripnic)




Sulla collina della Madonna poco lontano dal Faro c'è la casina del Commendatore
(Estate 2019)





I resti della grotta del Commendatore  che in realtà era una cisterna di 5 x 4 navate e 12 pilastri purtroppo franata in più parti
(Estate 2020)

venerdì 27 agosto 2021

L'isola di Ponza e i pittori austriaci

 Negli anni '50 quando all'isola di Ponza si affacciavano i primi turisti giunse un gruppo di pittori austriaci. La pittrice di Salisburgo Agnes Muthspiel con il compagno Herbert Breiter insieme al pittore Kurt Moldovan. Alloggiavano nella casa "du maèste i Fruntone" che affacciava sulla spiaggia e fecero amicizia con Mario e Lina Scudieri e poi ancora con Tommaso Lamonica e lo scrittore Ettore Settanni.

Immortalarono nei loro quadri i colori di Ponza.

Quanta cultura che c'era un tempo a Ponza!!!

Ho scoperto questa bella pagina di storia dell'isola grazie a Gino Usai durante la serata dedicata agli anni '50.


Agnes Muthspiel


Zì Capozzi (Antonietta Conte vedova Capozzi che aveva la trattoria sotto il Municipio di Ponza) in un dipinto di Agnes Muthspiel, 1952






Dipinti di Herbert Breiter



Il porto di Ponza, 1950, Herbert Breiter (china su carta)

(Immagini reperite in rete)

martedì 24 agosto 2021

I buttigle i pummadore

Un tempo i contadini durante l'estate conservavano per l'inverno i prodotti della terra, preparavano i buttigle i pummadore che richiedevano una lavorazione laboriosa. Un vero rito, ma c'è ancora qualcuno che lo fa, all'isola di Ponza, come ci racconta Rosalba Mazzella in un post che ho raccolto su Facebook e mi ha concesso di pubblicare.

Ecco il suo racconto:

BOTTIGLIE DI POMODORO

...A CASA DI NONNO LIBERATO
Estate 2021
Ogni anno, in estate a casa da noi, c'era il rito della passata di pomodoro.
Un evento che riuniva i componenti della famiglia e dove, fin dalle prime luci dell' alba, vedeva tutti all'opera, ognuno con il proprio compito; per poi terminare verso ora di pranzo, dove si faceva una grande tavolata tutti insieme.
La mattina presto è tutto pronto per cominciare!
I pomodori sono stati già lavati e riposti nelle cassette il giorno prima.
Le bottiglie di vetro, sono state lavate accuratamente, una ad una, e messe a scolare a testa in giù nei tinelli che fungono da contenitori.
Per cominciare viene montata la macchina per macinare i pomodori, fissata al tavolo con dei morsetti.
Poi si iniziano a tagliare i pomodori in due per verificarne l'integrità e la bontà e si mettono in delle vaschette, tagliando via l'eventuale parte imperfetta.
Mio padre usa distinguere i pomodori in grandi, piccoli e "con la botta"; per poi selezionare solo i semi di quelli grandi che verranno successivamente usati per la semina l'anno seguente.
È da sempre mio padre l'addetto alla macchina, e con estrema cura mette i pomodori tagliati nella vaschetta a imbuto, che tramite una manovella, separa la parte polposa del pomodoro, dalle bucce coi semi. Questi ultimi verranno poi ripassati altre due volte, per raccogliere fino all' ultima goccia del loro prezioso succo.
Si lavora in silenzio, senza chiacchiere o distrazioni; si sente solo il cigolio della manovella e il gorgoglio del succo di pomodoro che scorre nel tinello in cui viene raccolto. Il profumo del succo di colore rosso fuoco, si spande per tutta la cantina. Ha un aspetto davvero invitante; e mentre scorre, è denso e palpita come quando cuoci il sugo sulla fiamma.
Un tempo, quando ero bambina, osservavo mio padre che girava con forza e possenza quella manovella.
Oggi quella stessa manovella viene girata con lentezza e affanno. Mio padre, lo stesso uomo di un tempo, oggi mi appare ormai stanco. E nonostante gli altri si propongano di prendere il suo posto a girare, lui non molla e continua a girare quella manovella.
Come un capitano che non abbandona la sua nave che naviga in burrasca; così mio padre non cede il posto alla manovella perché sa che quello è il suo posto e altrove non saprebbe starci.
Finito di macinare i pomodori, si passa all' imbottigliamento.
Da bambina il mio compito era quello di infilare le foglie di basilico fresco nelle bottiglie, facilitata dalle piccole dita di bambina che avevo. Oggi invece utilizzo un "cannucciello" per aiutarmi ad infilare le foglie profumate.
Poi, con l'utilizzo di una caraffa e un imbuto, si riempono le bottiglie col succo di pomodoro.
Successivamente le bottiglie vengono tappate con i tappi metallici. E anche qui mio padre esegue personalmente questa procedura perché "solo lui sa come va fatto"!
Infine le bottiglie vengono riposte orizzontalmente in un fusto metallico, in posizione alternata, ad incastro. È fondamentale il modo in cui le bottiglie vengono posizionate, perché occorre che non sbattano tra loro durante la bollitura. Tra una fila e l'altra di bottiglie, vengono messi degli stracci che impediscono il loro sbattere . Infine il tutto viene ricoperto con un tappo metallico. Poi si riempe il fusto di acqua fino a coprirne il tappo, che viene fermato con due grosse pietre.
In ultimo si infilano delle patate e si accende il fuoco...quando le patate sono cotte, saranno cotte anche le bottiglie di pomodoro.
Nonostante oggi molte cose siano cambiate rispetto ad un tempo, e anche se non ci sono più tutte le persone di una volta, sia perché alcuni sono volate in cielo ed altri sono impegnati col proprio lavoro; fare le bottiglie di pomodoro, rievoca dei bei ricordi.
Sinceramente parlando, da bambina vivevo con antipatia questo giorno, perché c'era da lavorare e non potevo giocare.
Oggi invece comprendo che questo "rito" fa parte delle mie origini e quindi è un pezzettino di me.
Inoltre è in questi momenti in cui aiuto mio padre "a lavoro" che riesco a cogliere il suo lato migliore.
LIBERATO, così come tutti lo conoscono, è stato ed è un grande lavoratore.
Ed è nel lavoro che lui sa tirare fuori il meglio di sé perché anche con i suoi modi un po' burberi, quando gli chiedo di guardarmi per fargli una foto, lui mi dice di lasciar stare, ma poi mi guarda e si lascia fotografare.
É questo il gesto di un papà buono che ha voluto accontentare la sua bambina!
RICORDI
TRADIZIONI DI FAMIGLIA




























(Per gentile concessione di Rosalba Mazzella)

domenica 22 agosto 2021

Buon compleanno!!!

 Quattordici anni fa nasceva Frammenti di Ponza, un blog nato quasi per caso.

Dopo la scomparsa di mio padre, Ciro, ho cercato di elaborare il dolore scrivendo. La spinta l'ho avuta inviando un articolo su di lui ad un settimanale che nel giro di pochi giorni l'ha pubblicato.
Poi ho cominciato a raccontare di Ponza e della sua storia, dell'archeologia, delle bellezze naturali, delle tradizioni, della gente ponzese ma anche dei forestieri che la amano con tutto il cuore.
In questo blog soprattutto ho messo tanta passione...
Frammenti di Ponza fino alla fine del 2012 era su Libero.it poi, con l'aiuto di mia figlia, ho cambiato piattaforma con un look più colorato e dove si possono mettere più foto.
Nel 2015 è stata creata anche la pagina Facebook.
Ecco come è iniziato...era il 22 agosto del 2007.

Frammenti di... 


"Questo blog è una solo una piccola serie di racconti, di “frammenti”, raccolti qua e là, che spero vi facciano apprezzare i lati nascosti della mia Isola, Ponza."

Il disegno è di Milo Manara.



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