Nell'ottobre del 1887 giunse a Ponza, dalla Brianza, una ragazza di appena vent'anni, la maestra Gabriella Moriondo.
Arrivò a Ponza dopo un lungo viaggio e rivelò subito una gran forza d'animo.
Così racconta i suoi luoghi d'origine: "...nata fra le bellezze della grandiosa Milano, cresciuta ora fra il dolce sorriso della Brianza dalle vaste e ricche pianure, ora tra i soavi profumi della costa ligure...e in ultimo tra gli incanti della bella Partenope..."
Gabriella Moriondo girava per le case cercando di convincere i genitori a mandare i figli a scuola per sconfiggere l'analfabetismo. Il compito era arduo perchè i bambini già così piccoli aiutavano la famiglia con il loro lavoro.
Per Gabriella insegnare era una "Sacra Missione" e venne paragonata alla maestra del libro "Cuore" di De Amicis.
Gabriella Moriondo scrisse anche un libretto di "Impressioni", nel 1890, sulla vita isolana e così descrive il movimento che c'era nel porto di Ponza: "...manovrar continuo di leggiadri schifi, di graziose golette, di grosse barche galleggianti sul bel piano, talvolta liscio e immobile come argentea pianura, talvolta lievemente increspato, ed altra ancora sommosso da furibondi flussi; i bagni di mare nelle tre piccole grotte di Santa Maria dove le ragazze erano difese dai raggi del sole..."
Descrive così l'uomo ponzese: "...porta anzitempo solcata la fronte che il sole e il mare abbronziscono, e che il viver continuo tra calcoli e traffichi solca appunto si presto; ha però d'ordinario folta capigliatura, che nella fredda stagione ripara con belle coppole di pelo di volpe, secondo l'uso dei marinai...Struttura mediocre, giusta complessione, tranquilla andatura; tu lo riconosci e lo distingui a colpo d'occhio fra la numerosa classe di continentali..."
La maestra racconta che i bambini imparavano presto a tuffarsi dagli scogli, fare giochi nell'acqua, pescare, raccogliere frutti di mare. Racconta anche di gite a Zannone riservate ai benestanti...di gite in barca a Le Forna...ma anche delle famiglie ponzesi...uomini lontani per pescare e donne dedite alla pulizia della casa che però nelle notti di tempesta scendevano al porto, con i lumi a petrolio, in cerca dei loro cari.
Qualche pagina è dedicata anche ai coatti, che in quel tempo stavano sull'isola, scrivendo che arrivavano vestiti decentemente ma poi si abbrutivano sia per l'ozio che per la povertà.
Comunque, dopo l'arrivo desolante, a Ponza, in quella sera autunnale, dopo lo sconforto iniziale, Gabriella si creò una famiglia e restò sull'isola tutta la vita.
Sposò Giovanni Coppa che, credo, facesse il notaio e che, nei primi anni del Novecento fu anche sindaco.
Dalla loro unione nacque, nel 1898, Ezio Coppa, professore universitario di medicina del lavoro ma anche deputato dell'Assemblea Costituente e della Camera, uno dei figli più illustri della nostra isola.
La vita della maestra Gabriella imboccò una strada tutta in salita...quel viaggio a Ponza non fu una cosa inutile....
( notizie attinte dal libro di Silverio Corvisieri "All'isola di Ponza")
Il porto di Ponza
La Parata ed i faraglioni del Calzone Muto
Una scolaresca del, credo, primo Novecento
Il professor Ezio Coppa, figlio di Gabriella Moriondo
"Gli esempi per i bambini, sono più utili dei rimproveri"
Joseph Joubert
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