Questa storia è tratta dal libro "PONZA Mare" di Paolo Iannuccelli e Mario Marcelli
"I ponzesi quando erano in giro per la campagna isolana, spesso erano impegnati in attività illecite. Non di rado cacciavano di frodo, cioè senza licenza di caccia, che mai avevano richiesto. Oppure si davano a tipo di aucupio non consentito. A volte attingevano legname da ardere e da lavoro in boschetti demaniali senza autorizzazione. Poteva anche verificarsi che stessero pascolando il loro piccolo armento in un terreno di proprietà altrui. Gli abitanti dell'isola erano acquiescenti e solidali con questi trasgressori, per i quali provavano simpatia e nutrivano un istintivo bisogno di protezione. Quando usciva la pattuglia dei carabinieri in perlustrazione, verso la campagna, la gente sentiva il dovere di renderne edotti gli eventuali isolani in difetto.
C'era una frase idiomatica che metteva in allarme gli irregolari e li induceva a guardarsi. Cento voci gridavano a squarciagola: " U ciucciu indu 'u grano" (" l'asino nel campo di grano").
A questo provvido avviso, i trasgressori scattavano e correvano ai ripari. Quel 24 maggio 1954, la scena si ripetè secondo il collaudato copione e tutti si misero in salvo.
C'era però Salvatore, già duro di orecchie per natura ed ora quasi sordo per età avanzata, che tardò a recepire l'avvertimento e, quando lo fece, i benemeriti erano a pochi metri da lui. Non lo videro perchè nascosto dai cespugli, ma lui scorse i due militi. Che fare? La prontezza dei suoi riflessi lo salvò. Prese il suo vecchio fucile e lo piantò in un filare di viti tra gli altri pali, in modo che non si distinguesse da essi e iniziò alacremente a sarchiare un campicello di "lummiccoli" ( lenticchie). I carabinieri che da lontano avevano visto in quei pressi uno con un fucile, chiesero: "Qui c'era un cacciatore, chi era?". "Si che c'era - rispose Salvatore - Sparava e m'ha fatta 'na capa tanta, ma era forestiero e non lo conosco" . "Ed ora dov'è andato?", vollero sapere i carabinieri. " E' ghiuto 'ncoppa au zemafuru appriesso a 'na tortora ferita".
Anche quel giorno l'allarme si rivelò della massima efficienza"