Il
venti giugno Ponza festeggia il santo patrono, San Silverio. Per quel
giorno, i ponzesi, sparsi in tutto il mondo, cercano in tutti i modi di
essere presenti per quello che è l’evento atteso un anno intero.
Quelli che, per vari motivi, non possono, purtroppo, essere sull’isola ci sono col pensiero e col cuore.
Tutto inizia al mattino presto con la “Diana”: il suono delle campane, i botti e la banda.
Verso
mezzogiorno la statua di San Silverio, posizionata in una barchetta di
legno stracolma di garofani rossi, viene portata in processione. Questa
barchetta è stata costruita dal maestro d’ascia Ciro Iacono negli anni
sessanta.
La
processione attraversa le strade dell’isola seguita da centinaia di
persone e da tante imbarcazioni via mare. San Silverio viene imbarcato
su una barca da pesca che lo porta fuori dal porto, vengono lanciati i
fiori in ricordo dei caduti in mare mentre le sirene delle navi suonano.
Ogni ponzese rivolge una preghiera, una supplica per sé e per la propria
famiglia vicina o lontana.
C’è
anche chi ringrazia San Silverio per qualche grazia ricevuta come
quella ragazza “forestiera” che ogni anno fa commuovere per la dedizione
con cui aiuta a portare la statua del Santo.
Sembra un evento folcloristico ma in fondo c’è molta spiritualità, tanta preghiera.
Tutto termina con il lancio dei garofani che ognuno conserva nelle proprie cose.
San
Silverio viene festeggiato anche New York, nel Bronx, dove i ponzesi
emigrati tanti anni fa hanno costruito il San Silverio Strine.
In
qualsiasi parte del mondo vi siano ponzesi San Silverio viene
festeggiato, a Buenos Aires viene chiamato il Santo dei pescatori.
Nei momenti di difficoltà il ponzese, ovunque si trovi, alza gli occhi al cielo esclamando ad alta voce: San Silverio aiutami!
Foto tratta dal libro "Le isole di Circe" di Silverio Mazzella