Nell'isola di Ponza, durante il ventennio fascista, sono stati confinati personaggi di alto spessore, intellettuali che hanno fatto la storia d'Italia.
Arrivò anche un ingegnere: Amadeo Bordiga
Mino Maccari, giornalista della Stampa, in "Visita al confino" nel 1929 racconta anche di Bordiga.
Ecco cosa scrive: "...uno che si era decisamente affermato come professionista, durante la sua permanenza all'isola, era il noto comunista Bordiga, di professione ingegnere, che ormai, da qualche tempo, lasciato Ponza, avendo terminato il suo periodo di confino. Difficilmente, nelle ore di libertà, l'ing. Bordiga era reperibile, oppure lo vedevi passare indaffarato, con borsa e cartelle sotto braccio, seguito da aiutanti armati di paline, di canne e di altri strumenti di misurazione e di segnalazione. Talvolta lo sorprendevi a bordo di una strombettante automobile: egli era uno dei pochi fortunati ai quali era stato dato il permesso, per motivo della loro professione, di percorrere l'isola liberamente in lungo e in largo. Bordiga era diventato l'ingegnere alla moda, l'ingegnere principe a Ponza, ereditando quella che era l'ambita prerogativa di un suo collega in ingegneria, in sovversivismo e in confino, il torinese Rom..., ex-deputato massimalista. Ora che ha lasciato il confino, l'ing. Bordiga come farà a curare la numerosa clientela che si era creata nell'isola? Perchè non fa domanda per ottenere il permesso di frequentare Ponza come libero professionista?"
In effetti Bordiga lavorò molto a Ponza ma spesso i ponzesi nel momento di pagare la parcella prendevano tempo. Durante il periodo di confino, secondo Ernesto Prudente, alloggiò in un'abitazione in via Chiaia di Luna oggi casa Esposito.
In un libro di Ernesto Prudente ho trovato il progetto di sistemazione e sopraelevazione della casa già esistente della signora Giuseppa Albano fu Pasquale in via Dragonara redatto da Bordiga il 15 febbraio 1930
Amadeo Bordiga era comunista. Fu tra i fondatori del partito comunista dopo la scissione del 21 gennaio 1921 avvenuta a Livorno.
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