In questa zona già nell'Ottocento estraevano il tufo per costruire le case in cui tuttora abitiamo. Ad estrarre le pietre erano i coatti che vennero alloggiati in un grottone vicino alla cava, da qui il nome Bagno Vecchio.
"...le " spaccatelle" che prima venivano da Procida e in seguito dal Bagno Vecchio il cui tufo, poco resistente alla compressione è molto più leggero e quindi adatto per la costruzione delle volte e lavorabile anche col ferro dell'accetta da muratore.
Esistono ancora i tagli nella montagna e le tracce della cava da dove la pietra veniva estratta, talvolta tagliata in blocchetti, che scesa fino al mare con una teleferica veniva poi trasportata sulla banchina del porto.
I vecchi ricordano ancora quando per l'ampliamento del pronao della chiesa parrocchiale nel 1940 molta popolazione, compresi le donne e i bambini, portavano a braccia queste pietre dal mare fino al vicino cantiere della chiesa"
("E' stata dura" di Giuliano Massari)
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