Il pittore Libero Magnoni nel 1956 realizzò un acquerello raffigurante i velieri in disarmo sulla spiaggia di Santa Maria, all'isola di Ponza, e vedendoli ormai in quello stato, morenti, scrisse:
" Qui il tempo sembra fermo. Come se il silenzio di svanite ere gravasse sulle pietre di questa segreta spiaggia, dove da anni muoiono uno due tre, dieci velieri in disarmo.
Riarsi scafi con le prue alzate verso i campi, fasciami incerti, scrostati, picchiettati da stagioni impietose. Anni d'abbandono, di guerra, di scoramento, di paura hanno corroso alberature e murate. Tutto ormai è opera morta e tutte le manovre dormienti. Nessuna vela o pennone, bome e bompressi scheggiati, timoniere senza bussola e ruota, travi sconnesse, franate, occhi di cubia senza più ancora e catena.
Assente, ormai, la speranza, la memoria, la fede che dettarono i bei nomi arabeschi a poppa: Maria Pace - Lucia madre - Vergine del Cielo.
Ma forse queste navi sono ancora vive. Perchè hanno un'anima, come la Nave di Argo che parlava con Giasone e i compagni. Forse, nelle notti stellate, le creature dormienti nelle polene si risvegliano, si distaccano dalle prore e fanno circolo sotto la luna rammentando navigazioni e approdi, pescate, carichi, noli. Rammentano le calme di vento, le traversie, le burrasche, gli ancoraggi di fortuna, gli scali nei porti tranquilli, le soste operose lungo moli e banchine. Forse sognano ancora di riprendere il mare - alla via così! - secondo il vento, veleggiando di bolina o al gran lasco.
E, se San Silverio aiuta, anche in fil di ruota."
Velieri in disarmo a Santa Maria, 1956, acquerello realizzato da Libero Magnoni
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