"Antonio D'Arco, il primo abitante residente dal 1843, raccontò che una roccia dalla vaga figura rassomigliante la Madonna con il Bambino, che si può riconoscere sulla parete a ovest del "porto", e che diede il nome al promontorio, "Punta della Madonna". Al "porto" essendo a ridosso dei venti del I e II quadrante si era soliti sostare con la barca, e proprio sotto la parete. Una notte, in sogno, si sentì chiamare così insistentemente da svegliarlo e constatando che i suoi compagni di bordo dormivano tutti, si rimise a dormire. Ancora una volta fu svegliato da quella voce misteriosa. Impaurito per il ripetersi del sogno convinse i compagni a spostarsi da quel ridosso con la barca, temendo un malefico sortilegio. Da lì a pochi minuti una enorme frana fece scivolare a mare una grande quantità di detriti, proprio nello specchio d'acqua dove erano con la barca. Se il vecchio D'Arco non avesse sognato quella voce sarebbero sicuramente morti investiti rovinosamente dalla frana."
(Tratto dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita")
La Galite, 1939
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