Questa foto "Scendendo dagli Scotti" di Raimonda Buitoni è tratta dal libro "PONZA PALMAROLA ZANNONE" De Luca editore, pubblicato nel 1986.
E' molto bella, dà serenità.
Questa foto "Scendendo dagli Scotti" di Raimonda Buitoni è tratta dal libro "PONZA PALMAROLA ZANNONE" De Luca editore, pubblicato nel 1986.
E' molto bella, dà serenità.
Sandro Pertini, partigiano, futuro Presidente della Repubblica, durante il suo periodo di confino a Ponza instaurò un bellissimo rapporto di amicizia con un falegname, Salvatore Pacifico.
Caro papà sono già passati 19 anni dalla tua scomparsa ma tu sei sempre nei nostri pensieri, nei nostri ricordi.
In queste foto che ha scattato Annalisa Sogliuzzo dal suo terrazzo una piccola statua di San Silverio scruta il mare della nostra isola.
Oggi in questa zona dell'isola di Ponza, Le Forna, si festeggia il nostro Santo protettore a cui ci rivolgiamo nei momenti di difficoltà proprio come a un padre.
Pensiamo ai nostri pescatori quante volte, durante le tempeste, lo hanno invocato.
Da più di cento anni si festeggia anche a febbraio prima della loro partenza per i lunghi mesi di pesca.
Nell'ultima domenica di febbraio all'isola di Ponza, in località Le Forna, viene festeggiato San Silverio.
"Il sole non era ancora apparso all'orizzonte ma un diffuso chiarore faceva già vedere più che intravedere, le Formiche.
Zio Totonno, vecchio pescatore, era sulla Parata a scrutare questi scogli. Voleva e doveva rendersi conto di come tirava la corrente.
Le acque del mare sono soggette, fino ad un certo spessore di profondità, a spostamenti più o meno regolari da non confondersi con il moto ondoso che è limitato alla sua superficie ed è dovuto all'azione del vento.
Questi spostamenti sono dovuti alle correnti che non producono onde. Esse sono percettibili per il loro effetto di trasporto di materiale e per una leggera scia che producono specialmente nelle vicinanze degli scogli.
Perchè si potesse svolgere attività di pesca, in quel posto, era necessario la corrente "arbine" , corrente da levante, e che avesse una determinata velocità. Quante volte, giunto sul posto, era stato costretto a tornare in porto perchè la corrente, pur favorevole, era fresca, troppo veloce.
La corrente "arbine" spingeva i pesci verso gli scogli ed era quello che cercava.
Accertatosi della corrente favorevole, zio Totonno tornava a casa, svegliava i figli, mandando uno di essi a chiamare gli altri marinai.
Spinto da quattro remi il gozzetto giungeva alle Formiche.
Il sole aveva fatto appena la sua comparsa all'orizzonte.
Prima di iniziare le operazioni si segnava. Tutto doveva avvenire secondo la volontà di Dio.
Dava l'ancora perchè la barca non venisse spinta contro gli scogli e, sull'ancora, la cui cima veniva continuamente filata o assuccata, calava la rete a semicerchio.
Il recupero avveniva immediatamente.
Questa operazione veniva ripetuta, nel corso della giornata, svariate volte.
Spesso capitava di doversi spostare più a destra o più a sinistra. Dipendeva dall'ammagliamento dei pesci nelle "vannate" , laterali della rete.
Bisognava seguire il corso dei pesci.
L'abbondanza o meno del pescato dipendeva da tutto ciò.
Quando tutte le condizioni erano favorevoli riusciva a mettere a bordo anche 20 - 30 chili di pesce.
La qualità del pescato era sempre la stessa:"retunne", zero.
Molte volte, mentre si pescava, la corrente cambiava direzione, allora si tornava a terra o ci si recava in un altro posto sperando di trovare corrente favorevole.
Quasi sempre il prodotto delle prime pescate si portava a terra per venderlo subito. Occorreva danaro fresco per comprare il pane quotidiano, come occorreva danaro contante per comprare il cotone necessario per risarcire la rete che giornalmente aveva bisogno di rammendi.
Si pescava tra gli scogli e le reti erano di cotone oltre che vecchie. Tempi tristi. Vita dura, durissima, che i giovani di oggi non riescono nemmeno ad immaginare."
(Tratto dal libro di Ernesto Prudente "Cronaca di cose ponziane")
Alba alla Parata (Foto di Rossano Di Loreto)
Dalla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 7 marzo 1890.
MADDALENA, 6 - Ieri sera presso il semaforo di Capo Ferro furono sbattuti dalle onde i resti di una nave.
Il comandante marittimo prontamente inviava un rimorchiatore per le debite constatazioni.
Il semaforo di Capo Ferro avendo annunziate grida provenienti dall'isola Bisce, d'ordine del Comando marittimo partivano stamane immediatamente rimorchiatori che salvarono due individui ignudi in detta isola. La tramontana, che è durata impetuosa quattro giorni, si è oggi calmata.
La nave naufragata presso l'isola delle Bisce, è la tartana Candia di Ponza, con sette uomini di equipaggio. si salvò solo Vitiello Michele di anni 14.
Il pretore del mandamento ed il capitano del porto ritrovarono i cadaveri del capitano Cosso Aniello e del marinaio Migliaccio Silverio.
(Documento che mi ha inviato Massimo Velati)
Le barche ponzesi solcavano i mari del Mediterraneo ma qui, a La Maddalena, durante una tempesta la loro tartana Candia, purtroppo, naufragò. Era il 6 marzo 1890.
Sicuramente ci sono tante altre storie...
Nota:
Il capitano era Bosso Aniello non Cosso.
Altra Nota:
La tartana è un'imbarcazione a vela latina con un solo albero
Pescatori che riparano le reti alle Piscine Naturali
(Foto tratta dal libro "L'ISOLA" di Salvo Galano)
Un bellissimo libro con foto di persone e scorci dell'isola di Ponza.
In questa antica immagine è raffigurato San Silverio che si venera a Le Forna, isola di Ponza, probabilmente, è degli anni '50 del secolo scorso.
Questa immagine di San Silverio è posta sulla parete dello studio, proprio di fronte alla scrivania, dello scultore Eduardo Filippo di origine ponzese.
Dove c'è un ponzese c'è San Silverio...
(Per gentile concessione di Eduardo Filippo)
Il lungomare di Giancos, a Ponza, è intitolato a Giuseppe Cesarano, un medico venuto da lontano, una figura che pochi conoscono.
Il 21 marzo 1918, durante la Prima Guerra Mondiale, nelle acque dell'Arcipelago Ponziano, venne affondata una goletta, Il Corriere di Ponza, colpita da un siluro lanciato da un sottomarino austriaco.
A febbràie pìsce a pànare
(A febbraio pesci a ceste)
E' tra i mesi più pescosi dell'anno, almeno così si credeva un tempo
Isola di Ponza
I pesci
All'isola di Ponza, in questo angolo della Parata, un tempo, c'era il Ristorante e Pensione di Linda Verde poi è stato costruito l'Hotel Bellavista.
Al Ristorante Bellavista hanno festeggiato, nel 1959, il loro matrimonio Aniello Iacono e Renata Iossa come possiamo vedere nelle ultime due foto.