Sull'isolotto di Santo Stefano, nell'Arcipelago Ponziano, c'era un ergastolo durissimo fino al 1965.
E' stato cappellano per molti anni un mio prozio, il ponzese don Aniello Conte. Mia madre Elvira ed anche suo fratello Aniello qualche volta andavano a fargli vista.
Mia madre Elvira raccontava che nella chiesetta di Santo Stefano ha ricevuto la Prima Comunione da suo zio don Aniello Conte.
Dopo la chiusura del carcere i locali sono stati saccheggiati purtroppo come racconta un testimone: "Di notte arrivavano le barche da Ischia per prendere tutto ciò che poteva essere preso, addirittura portarono tutte le soglie di marmo della scala della palazzina del direttore. Molte cose che si trovavano in alcune case di Ischia venivano da Santo Stefano: porte, servizi igienici, piastrelle... Hanno rotto tutto. Persino nella chiesetta i marmi dell'altarino, le statue, vecchie piastrelle in ceramica, tutto. Era piccola, ma attrezzata di tutto, era bellissima. Poi l'ho vista devastata. " (Brano tratto dal libro di Pier Vittorio Buffa - Anthony Santilli "NOVANTANOVE CELLE")
L'ergastolo di Santo Stefano visto dall'alto
Don Aniello Conte per molti anni cappellano del carcere
I resti della chiesetta, doveva essere molto bella
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