E' di qualche giorno fa la notizia che si sta recuperando la Grotta del Serpente, Cisterna romana dell'isola di Ponza.
Il Sindaco di Ponza Francesco Ambrosino ha comunicato che è stato acquisito il terreno che permette di entrare in questa bella Cisterna situata in località Santa Maria, il tutto corredato da foto.
Sono veramente contenta.
Ponza potrebbe diventare l'isola delle Cisterne ovviamente bisogna recuperare anche le altre, soprattutto quella maestosa di via Parata. Con il recupero di Beni archeologici si potrebbe dare un tocco di cultura alla nostra isola.
Ora il racconto di un viaggiatore dell'Ottocento:
Nel 1897, Johann Karl Graeser, viaggiatore svizzero, durante la sua permanenza a Ponza visitò la Grotta del Serpente e in "Viaggio alle isole del confino" la descrive così : "Camminiamo ora al fresco del tunnel di Santa Maria, tra muri di opus reticolatum. Tutto mi ricorda gli ambulacri imperiali come appaiono nella Villa Adriana, dove il grande epicureo cercava riparo dai caldi raggi del sole estivo.
Appena fuori, che idillio! Il golfo silenzioso nel quale si trovava la reggia di Circe. Casette bianche fra fertili giardini, terrazze dove floridi viti si avvinghiano come nastri verdi attorno al collo bruno dei monti, incorniciati da siepi cerulee di aloè (agave americana).
Mi guida un ragazzo e mi vuol mostrare la Grotta del Serpente. Si avvicina ad un signore anziano, basso di statura, che lavora le vigne e il podere sul quale si trova la grotta, ma non riceve risposta alcuna, fino a che io non lascio cadere la parola "cavaliere". Che sortisce, come sempre, il suo effetto.
"Felicissimo giorno" saluta il vecchio e con la più premurosa cordialità accoglie il raccomandato del " cavaliere-sindaco" (Vincenzo De Luca).
Ha il viso rugoso; le rughe si incrociano come linee di rombo su di un muro romano e in esso si aprono due occhi piccoli, neri, furbi e scrutatori. Mi esamina e non trova nulla di sospetto. Allora diventa allegro e loquace e ci conduce, attraverso le sue terrazza di viti ben coltivate, ad una buca profonda, mezza riempita di detriti, dalla quale escono i rami nodosi di un fico.
Scendiamo.
Androni impressionanti, profondamente incavati nel monte si allargano davanti ai nostri occhi: cinque corridoi a volta, ognuno largo da 3 a 4 metri e lunghi 30 metri, divisi da colonne robuste. Alle pareti resti di stucchi e decorazioni.
Si racconta che qui sia stata trovata una testa d'oro massiccio che era posta in una nicchia della sala d'ingresso e pure tubi di piombo che dimostrano che questa è una delle tante cisterne romane distribuite un pò dovunque nell'isola. (Parte di tali reperti sono ora al Museo di Napoli)."
Appena fuori, che idillio! Il golfo silenzioso nel quale si trovava la reggia di Circe. Casette bianche fra fertili giardini, terrazze dove floridi viti si avvinghiano come nastri verdi attorno al collo bruno dei monti, incorniciati da siepi cerulee di aloè (agave americana).
Mi guida un ragazzo e mi vuol mostrare la Grotta del Serpente. Si avvicina ad un signore anziano, basso di statura, che lavora le vigne e il podere sul quale si trova la grotta, ma non riceve risposta alcuna, fino a che io non lascio cadere la parola "cavaliere". Che sortisce, come sempre, il suo effetto.
"Felicissimo giorno" saluta il vecchio e con la più premurosa cordialità accoglie il raccomandato del " cavaliere-sindaco" (Vincenzo De Luca).
Ha il viso rugoso; le rughe si incrociano come linee di rombo su di un muro romano e in esso si aprono due occhi piccoli, neri, furbi e scrutatori. Mi esamina e non trova nulla di sospetto. Allora diventa allegro e loquace e ci conduce, attraverso le sue terrazza di viti ben coltivate, ad una buca profonda, mezza riempita di detriti, dalla quale escono i rami nodosi di un fico.
Scendiamo.
Androni impressionanti, profondamente incavati nel monte si allargano davanti ai nostri occhi: cinque corridoi a volta, ognuno largo da 3 a 4 metri e lunghi 30 metri, divisi da colonne robuste. Alle pareti resti di stucchi e decorazioni.
Si racconta che qui sia stata trovata una testa d'oro massiccio che era posta in una nicchia della sala d'ingresso e pure tubi di piombo che dimostrano che questa è una delle tante cisterne romane distribuite un pò dovunque nell'isola. (Parte di tali reperti sono ora al Museo di Napoli)."
Ecco le foto pubblicate dal Sindaco di Ponza Francesco Ambrosino
Piantina della Grotta del Serpente (Tratta da "Isole Pontine attraverso i tempi)
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