In un video di Folco Quilici Mari dell'uomo. Bestiari degli abissi mi sono imbattuta nella figura della Dragunara.
Secondo una tradizione calabrese la Dragunara è una donna drago abitante gli abissi marini che provoca le trombe marine che si combatte con l'arte delle parole e la forza di magici coltelli.Mi sono incuriosita... ho cominciato a cercare ed ho scoperto qualcosa.
Il termine Dragunara (Tracunara) proviene da tracon che in greco vuol dire condotto di acque.
A Miseno c'è la grotta della Dragonara (Tracunaria) che è una cisterna d'acqua, scavata nel tufo, proprio come quella che abbiamo a Ponza, con opus reticolatum, ricoperta da uno stucco bianchissimo adatto ad un serbatoio d'acqua.
Ma anche a Sassari scorrono fiumi sotterranei i dragunaggi, vene d'acqua che scavano strade nel sottosuolo ed attraversano la città.
A quanto pare la parola Dragonara ha sempre a che fare con l'acqua (grotte o cisterne d'acqua)
Potrebbe essere che la zona della Dragonara, a Ponza, abbia preso questo nome proprio dalla cisterna e non viceversa.
Questa cisterna è già citata dal Pacichelli nel 1685 così: Più avanti è quella della Dragonara, che raffigura una peschiera di acqua sorgente assai buona, dove fanno acqua i navili, che talvolta per tempesta vi approdano...
Invece il Tricoli la descrive così: Vedesi incavata nella roccia in quadro per 150 palmi ogni lato, sostenuta da cinque ordini di piloni, è spalmata d'intonaco. Oggi è conserva d'acqua.
La Cisterna della Dragonara
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