domenica 26 settembre 2021

La tragedia della Capovento

 Un naufragio avvenuto nel novembre del 1965 di una nave vinacciera poco lontano dall'isola di Palmarola, nell'Arcipelago Ponziano.

Per saperne di più su questo fatto di cronaca ho cercato tra i fascicoli di Ponza Mia. 

Ecco il brano che ho trovato:

"La sera di martedì 16 novembre 1965 alcuni marittimi di Ponza corrono in Capitaneria per avvertire di aver visto segnali luminosi giungere da qualche miglio a sud delle Formiche. Sono le 16 circa. Il Comandante  del Porto maresciallo di II cl. Giovanni Trovato, di concerto con il Comandante la Stazione dei Carabinieri Brig. Aldo Bedronici, predispone di uscire col motoscafo "Carabinieri 3" e col motoveliero "Papà Vincenzino" di Ponza, al cui comando Peppino Mazzella (Sigaretta). 

Giunti sulla zona indicata scorgono una nave al centro di un fuoco di riflettori provenienti da altre navi anche esse accorse. Quando vi arrivano ad una distanza di qualche centinaio di metri vedono il piroscafo partire  e un peschereccio staccarsi da babordo. Onorino Mazzella comandante del peschereccio (il cui equipaggio è tutto ponzese) , dice che una nave straniera gli ha consegnato una lancia col cadavere di un marinaio dentro e lo ha fatto per ordine dell'Autorità Marittima di Napoli. A fianco del peschereccio è una piccola imbarcazione con a bordo il capitano marittimo Umbertino Conte. Questi, che è stato il primo a correre sotto la nave e a salire a bordo, appena nel porto consegna al Comandante della Capitaneria un dispaccio di pugno dal Comandante della nave..."

"...I caratteri stampati sembrano russi ( dopo Onorino stesso troverà un secondo dispaccio sul "Maestrale", su cui è scritta la nazionalità (Bulgara della nave). Dietro la Caletta una folla di persone si accalca. Il cadavere di un bel ragazzo giace supino sul pagliuolo di una lancia di salvataggio. La lancia è sfondata e dentro, accanto al morto, vi è un'accetta. Fotografie; misurazioni; appunti vari. Quindi il Comandante del Porto e il Comandante la Stazione dei Carabinieri ascoltano i loro Ufficiali superiori. Verso le 20,30 il Compamare Gaeta comunicava essere stata avvistata da nave Russa il relitto di una nave capovolta a circa quattro miglia da Palmarola. Peppino Mazzella col "Papà Vincenzino" e Peppino Feola col peschereccio "Pola" sono già pronti ad uscire alla ricerca di eventuali naufraghi. Ma un gruppo di esperti, marittimi li sconsiglia perchè, mancando la necessaria illuminazione, non possono avvistare naufraghi in mare; anzi data la forza del mare, potrebbero addirittura speronarli. Alle 21, 50 il Pretore di Gaeta dr. Frunzio autorizza la rimozione del cadavere dalla spiaggia all'obitorio. alle ore 1,30 di mercoledì la redazione de "Il Mattino" telefona ai Carabinieri di Ponza per sapere se stavano giungendo sul posto dove è stato segnalato il relitto, la Corvetta "Danaide", partita da Napoli e altre unità partite da Gaeta. Il Comandante del Porto e il Comandante del Carabinieri si recano sulle alture dell'Isola e scorgono solo verso le tre luci di riflettori al largo di Punta Fieno. Ai primi albori il "Papà Vincenzino" con a bordo oltre l'equipaggio, Capo Trovato, un Carabiniere e un gruppo di ponzesi, parte per collaborare alle ricerche. Queste risultano vane. Verso le 12 viene segnalato da parte degli aerei l'avvistamento dello scafo capovolto. Si muove allora la "Pola" che riviene il relitto esattamente a cinque miglia a NW di Palmarola nella direzione "punta tramontana - secca di tramontana". Sul posto si trovano già i rimorchiatori "Mastino" di Gaeta e "San Cataldo" di Napoli che hanno già iniziato i tentativi di aggancio per il traino del relitto a Gaeta.

Intanto il mercoledì sera giungono a Ponza due uomini che si presentano ai Carabinieri come parenti di uno dei marinai componente l'equipaggio della motocisterna "Capovento" di 150 tonnellate. Nella caserma al solo vedere la fotografia del cadavere scoppiano in un pianto dirotto: sono proprio i parenti di Vito Barraco di 24 anni da Trapani, marinaio da poco imbarcato sulla "Capovento". Analoga scena si ripete nell'obitorio del Cimitero quando avviene l'incontro con le spoglie dell'estinto. Attraverso il loro racconto riusciamo a sapere che la motocisterna "Capovento" era partita da Cagliari nella giornata di sabato 13 novembre carica di vino, diretta ad Anzio. In un primo momento, per la violenza del mare avevano fatto un accostamento verso Arbatax e successivamente non avevano dato più notizie."


Palmarola con il mare in tempesta

(Foto di Marianna Licari)


Il relitto capovolto della nave "Capovento"  a Gaeta ed accanto il rimorchiatore "Mastino"

(Dal sito "La voce del marinaio")


Il bastimento "Papà Vincenzino" di Peppe Mazzella (Sigaretta)


4 commenti:

  1. Veramente molto interessante,non conoscevo l'accaduto...

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  2. Anche io come Elio non conoscevo questo pezzo di storia. Ho conosciuto, mi correggo, ho avuto la fortuna di conoscere sia Peppe che Onorino. Quest'ultimo cugino di mamma. Una persona che non dimenticherò mai per la sua simpatia, allegria,educazione ed umiltà. Quando ti raccontava qualcosa ti incantava. Un ricordo personale: in una mia serata musicale volle cantare con me O'surdato 'nnamurate....creai un mostro!!!! Grazie Onorino...ti porto nel cuore e ti ricordo nelle mie preghiere. Maddalena Del Ponte

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