Noi ponzesi amiamo il nostro San Silverio, guardando la statua del Santo è come se guardassimo nostro padre. Dobbiamo conservarla con amore.
Questo episodio che sto per raccontare è giunto a noi grazie alla testimonianza di alcuni confinati presenti sull'isola.
Verso la metà degli anni '30, il 20 giugno, scoppiò un incendio in chiesa forse provocato dai ceri accesi. La statua di San Silverio rischiò di essere danneggiata seriamente dal fuoco. Bruciarono le banconote di dollari donate dai fedeli giunti dagli Stati Uniti che erano ancora attaccate alla statua dopo la processione.
Ma abbiamo anche la testimonianza di Walter Audisio che così scrive: "...Povero S.Silverio! Lo vidi all'indomani, nudo come un verme, affumicato e bruciacchiato, nello studiolo che il compagno Giorgi, aveva allestito in una stanzetta al "prato della miseria". Era con lui il compagno Callegari di Milano, fine stuccatore, dediti entrambi a ripristinare le soavi fattezze del vecchio Santo barbuto e a far sparire le tracce che il fuoco pareva aver lasciato sulla sua corruscata fronte"
San Silverio veniva portato in processione su un trono. Accanto al marinaio, con la camicia bianca c'è nonno Peppino Iacono.
La statua di San Silverio, giugno 2020
(Foto di Giovanni Pacifico)
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