Questa storia che sto per raccontare l'ho tratta dal libro " Le ore del giorno i giorni dell'anno gli anni della vita" di Silverio Mazzella. Il libro è ricco di storie, aneddoti, tradizioni dell'isola di Ponza.
"Era da pochi mesi finita la Seconda Guerra Mondiale che tanti lutti aveva portato anche sull'isola. La vita lentamente riprendeva in quel lembo di terra dimenticata che era Le Forna. Nonostante le difficoltà per la pesca e per i lavori di campagna la speranza riappariva negli animi degli isolani dopo molta fame, lutti ed emigrazione.
Una sera inaspettatamente una musica soave e dolce di violini e mandolini usciva dalla casa di Silveria e Letizia. I vicini accorsero con grande curiosità pensando che le padrone di casa avessero acquistato uno di quei grammofoni di cui la povertà aveva per decenni impedito la diffusione. Ma nulla di tutto ciò s'era verificato. Silveria pure era rimasta sorpresa. Entrarono e tutto si acquietò, la musica non si sentiva più e nessun grammofono o suonatore di mandolino era in casa. Subito si pensò al munacièllo. Per quella sera non successe più nulla, ma in quelle successive, quando in casa non c'era nessuno, la musica accompagnava deliziosamente ed armoniosamente finanche i balli che si andavano ad organizzare nel piazzale antistante l'abitazione. La cosa che inizialmente sembrava piacevole incominciò a preoccupare Silveria e soprattutto il parroco che intervenne per esorcizzare questo ormai fastidioso fenomeno. Riuscì a spostarlo in una casa poco distante suscitando astio nel munacièllo che con comportamento dispettoso iniziò a produrre rumore di vetri e piatti in frantumi, frastuoni di mobili caduti a terra e tintinnii di catene di ferro al posto di musiche melodiose. Si chiamò un esorcista più potente che, arrivato da Gaeta, con fatica riuscì a mandarlo via senza farlo più ritornare."
U munacièllo
Il grammofono
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri pensieri