venerdì 26 marzo 2021

Le Forna descritta da Mino Maccari nel 1929

 Mino Maccari, giornalista, in "Visita al Confino" descrive, nel 1929, anche l'altra parte dell'isola di Ponza, Le Forna.

Ecco cosa scrive:

"...Una strada inaugurata da poco conduce da Ponza per tutto l'isolotto, fino al villaggio delle Forna, dove ho visto, tuttora, alcune case trogloditiche. I dorsi delle colline, senza un albero, sono solcati da innumerevoli gradinate concentriche, che sorreggono filari di viti a fior di terra: mi fanno pensare alle "curve di livello" delle carte geografiche. Su questo fondo monotono e smorto, come su una tavolozza imbarcata, cantano festosamente, qua e là, le graziose casine dai vividi e sgargianti colori o candide da abbacinare la vista. Ognuna d'esse, in luogo del tetto, possiede la sua cupoletta che serve per raccogliere l'acqua piovana, di cui l'isola è sitibonda. Gli enormi, gesticolanti fichi d'India, dai tronchi nani e contorti, mettono una robusta nota di verde intenso, raccolgono un pò d'ombra, a contrasto di quelle tinte sfacciate e squillanti; e, intorno, il mare immenso, a perdita d'occhio, un silensio, una pace, che turbano e pesano; come se la vita si fosse fermata agli orizzonti. Il "senso dell'isola" incombe."












Cala Feola, una baia di Le Forna con le casette a cupola , i fichi d'India e il mare immenso

(Foto di Annalisa Sogliuzzo, marzo 2021)


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