Nelle famiglie contadine oltre ad allevare galline e conigli c'era anche il maiale. In genere si uccideva il maiale nel mese di dicembre e per la famiglia era una festa perchè c'era tanto da mangiare e da conservare. Il rito oggi può apparire cruento ma specie nel tempo passato tutto quel ben di Dio a quella povera gente non sembrava vero.
Una volta, quando ero ragazzina, sopra i Conti, all'isola di Ponza, ho assistito all'uccisione del maiale ma mi sono spaventata nel sentire le urla dell'animale. Il maiale impaurito reagì, si rivoltò contro mio nonno Salvatore schiacciandolo verso il muro ed io scappai dentro casa da nonna Assunta.
Il grande Ernesto Prudente, a proposito dell'uccisione del maiale, spesso raccontava una storiella divertente: "U pùorche i Federiche". Era una discussione colorita tra un giovane ponzese tornato dagli Stati Uniti ed Amedeo Guarino, proprietario del ristorante L'Aragosta che a quei tempi faceva il barbiere. Il giovane Federico, ponzese americano, decantava con troppa enfasi l'America facendo perdere la pazienza ad Amedeo.
Ernesto raccontava questa storia in modo esilarante.
L'uccisione del maiale sopra Giancos
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri pensieri