L’isola è stata rappresentata in tantissimi modi nel corso della storia: disegni, acquarelli, fotografie…
Tutte
queste arti catturano istanti non più ripetibili, frammenti di vita che
mai più si riproporranno. L’isola è in divenire: ogni momento non è mai
uguale a se stesso, ogni foto dello stesso soggetto non è mai uguale a
se stessa.
Il
vento e il mare scolpiscono la roccia, la vegetazione riacquista i suoi
spazi, la mano dell’uomo entra in azione. Ma soprattutto ogni immagine,
disegnata o fotografata, è specchio dell’emozione suscitata
nell’autore.
Suggestione data da paesaggi mozzafiato, dal mare cristallino, da volti solcati dall’esperienza e dalla salsedine.
Quanti hanno tentato di dare una propria interpretazione all’isola!
Il
primo fu Mattej Pasquale nell’ottocento, un formiano, che stregato
dalle isole ponziane fece una grande quantità di disegni, testimonianza
di un passato ormai perduto. Sempre nell’ottocento, l’architetto ponzese
Silverio Migliaccio fece il disegno in prospettiva di tutto il porto
borbonico. Anche Pietro Mandruzzato ha disegnato alcuni sprazzi di vita
isolana. C’è da annoverare l’artista romano Libero Magnoni, che per più
di mezzo secolo ha frequentato l’isola. I suoi lavori sono prova di vero
amore verso Ponza. La fotografa Lou Embo ha dato alle stampe un libro
con fotografie meravigliose, con le isole lontane dall’assalto della
stagione turistica. C’è anche Salvo Galano, ponzese. Anche lui si è
dedicato alla Ponza fuori stagione, dando molto spazio alle persone, ai
“personaggi” dell’isola, con una mostra fotografica nel 2002. Da non
dimenticare Silverio Mazzella, anche lui ponzese, che con la sua
libreria (e le sue foto) cerca di diffondere un po’ del sapere isolano.
Chissà quanti ne ho dimenticati, in questo breve e incompleto elenco.
Chissà
di quanti non conoscerò mai il nome, ma ne potrò vedere le fotografie.
Forse le immagini più importanti sono proprio quelle di cui non si
conosce l’autore. Cartoline dal passato e dal presente: ritratti di
famiglia, scene di vita quotidiana, scolaresche, foto di antiche
processioni di San Silverio, battesimi, comunioni, matrimoni,
mareggiate. Tutte raccolte negli album degli isolani o da appassionati.
Sono queste le più vere testimonianze del passato. E del presente. Ogni
foto raccolta, in un piccolo (e sempre più grande) archivio, è un pezzo
in più per comporre una nuova immagine, una nuova idea dell’isola.
È
un frammento in più per ricordare, per non dimenticare e per iniziare a
immaginare un futuro migliore per questo angolo di paradiso.
Nella foto la spiaggia di S. Antonio nel 1952.
Anonimo il 06/10/07 alle 23:07 via WEB
RispondiEliminaHo scoperto tanti aspetti della nostra isola guardandola anche con gli occhi o con parole di altri,come te. Brava ciao sandro