La chiesa di Santa Maria, all'isola di Ponza, è un vero gioiello, è piccola ma è curata.
La mia famiglia è molto legata a questa chiesa perchè un nostro antenato, del ramo materno, don Antonino Conte, è stato il primo addetto, insomma il primo a svolgervi le funzioni religiose.Mia madre Elvira per anni ha custodito una lettera, scritta nell'Ottocento, che le era pervenuta dalla sua famiglia di origine, Conte.
Già qualche anno fa mi aveva fornito una copia del documento Eva Mazzella ma mancava la firma di colui che ha scritto la petizione, don Antonino Conte.
Questo è l'originale.
Praticamente gli abitanti della frazione di Santa Maria chiedevano al Papa Leone XIII un suo intervento in modo tale che i lavori della chiesa, interrotti da molto tempo, riprendessero.
Era stata scritta proprio da don Antonino Conte.
Praticamente gli abitanti della frazione di Santa Maria chiedevano al Papa Leone XIII un suo intervento in modo tale che i lavori della chiesa, interrotti da molto tempo, riprendessero.
Era stata scritta proprio da don Antonino Conte.
La chiesa fu consacrata il 21 giugno 1895.
Nota:
Don Antonino Conte era il fratello del mio bisnonno Placido. Era nato il 9 aprile 1821 e morì il 25 marzo 1917. Mio nonno Salvatore Conte raccontava che don Antonino era un uomo colto.
Don Antonino Conte fece parte del primo Consiglio Comunale di Ponza dopo l'Unità d'Italia.
Per un certo periodo, la chiesa di Santa Maria fu affidata anche al sacerdote don Aniello Conte, nipote di don Antonino, poi cappellano presso l'ergastolo di Santo Stefano.
Qui si vede la chiesetta di Santa Maria nei primi anni del '900
Don Antonino Conte
Il documento
Nota:
Don Antonino Conte era il fratello del mio bisnonno Placido. Era nato il 9 aprile 1821 e morì il 25 marzo 1917. Mio nonno Salvatore Conte raccontava che don Antonino era un uomo colto.
Don Antonino Conte fece parte del primo Consiglio Comunale di Ponza dopo l'Unità d'Italia.
Per un certo periodo, la chiesa di Santa Maria fu affidata anche al sacerdote don Aniello Conte, nipote di don Antonino, poi cappellano presso l'ergastolo di Santo Stefano.
Don Antonino Conte
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