"Avevo 17 anni, verso la fine della prima guerra mondiale, quando una sera andai a pescare calamari con mio fratello di due anni più piccolo e mio padre.
Mio padre prese un calamaro e mentre lo tirava a bordo sentimmo delle grida provenienti dall'isolotto di Gavi. Un'"Ombra" faceva cadere molte pietre che piovevano sulla riva senza riuscire, per fortuna, a colpire la barca. Tutto durò quasi una mezz'ora quando mio padre, temendo il peggio, si fece il segno della santa croce. L'ombra smise di colpo di tirare pietre e noi approfittammo per riguadagnare la riva a Cala Fonte.
Alle domande, che gli facevamo io e mio fratello, mio padre non rispondeva e sminuiva l'accaduto. Arrivati a casa raccontai tutto a mia madre.
Il giorno dopo andai con la barca all'isolotto di Gavi per vedere cosa fosse accaduto e sulla riva non c'erano segni della frana vista la sera precedente.
Sono anime perdute. Durante la guerra su quegli scogli hanno preso della gente morta."
(Racconto tratto dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni degli anno, gli anni della vita")
Un calamaro
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri pensieri