venerdì 15 maggio 2020

Il munacièllo di Frontone

"La giovane Silveria Feola era andata a Frontone dove abitava la cognata, affetta da asma bronchiale, per accudirla e farle compagnia.
Nella casa di Cristenòne dove abitavano, una mattina Silveria ebbe un inconsueto risveglio che mai dimenticò. La camera era rischiarata dalla luce del lume a petrolio e lei, che era nel letto matrimoniale assieme alle bambine, figlie della cognata, si svegliò e vide una strana figura seduta su una sedia di fianco al letto con le mani poggiate sul materasso. Aveva le braccia pelose fino al polso e due occhi grandi e sproporzionati rispetto al viso. Urlò per la paura e chiamò ad alta voce la cognata mentre il munacièllo spense il lume e, per dispetto rovesciò il sacco di granturco sul pavimento scaraventando a terra anche i piatti che erano nella scansìa.
Il sole già sorto riusciva a infilare i suoi raggi nelle fessure della vecchia porta di legno rompendo il buio della stanza.
Questa figura misteriosa, che probabilmente cercava il buio totale, iniziò a otturare con stracci e carta ogni fessura della porta ostruendo ogni spiraglio di luce. Quando la porta si aprì all'arrivo della cognata e la luce invase la stanza, cancellando la penombra, questa figura che l'aveva angosciata sparì;  ogni cosa risultò al suo posto.
Silveria però non faticò a farsi credere perchè la cognata e i parenti sapevano della presenza del monacièllo ma, innocuo com'era, non faceva paura; costui era in quella casa fin da quando ci abitava una loro zia che poi emigrò in Argentina, lasciandolo solo.
Non era pericoloso ma Silveria non volle più rimanere la notte a Frontone.
Da allora non si è più visto nulla e oggi a 82 anni ha ancora vivo il ricordo e soprattutto la paura di quella mattina del lontano 1938.
Di lui se n'è riparlato anche recentemente perchè una figlia di Silveria ha sentito la sua presenza senza riuscire a vederlo; solo una sensazione inquitante.
Condizionata dai vecchi racconti o... il munacièllo vive ancora in quella casa?"

Questa storia è tratta dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita" che è possibile trovare presso la libreria "Il Brigantino" di Ponza.
Sono tante le storie, gli aneddoti, le credenze, le preghiere raccolte in questo libro che, credo, ogni ponzese o amante di Ponza debba leggere.
In quelle pagine troviamo la vera Ponza...











Il luogo in cui si è svolta la storia raccontata, Frontone, all'isola di Ponza

(Foto di Rossano Di Loreto)

Nota:
La scansia era un mobile a più ripiani contenente roba di diverso genere. Quella appesa alla parete della cucina conteneva piatti

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