lunedì 23 marzo 2020

La benedizione della barca

Quando si varava una barca dopo la benedizione del sacerdote anche il maestro d'ascia benediva la sua creatura.
Questa cosa l'ho appresa leggendo il libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita" che ha raccolto la testimonianza del maestro d'ascia Domenico Biagio Porzio che aveva il cantiere a Santa Maria.
Ecco le parole:
Si dichiarava il nome della barca e poi si procedeva al rito.
Il tuo nome è Nettuno.
Ti benedico dal primo giorno che ne abbiamo parlato,
Ti benedico il giorno del contratto che abbiamo fatto,
Ti benedico i soldi che mi hai dato,
Ti benedico il giorno che ti ho messo il primo chiodo,
Ti benedico per la prima tavola che ti ho tagliato,
Ti benedico per quanta stoppa ho calafatato,
Ti benedico per quanta pittura ti ho dato,
Benedico quanto mare dovrai affrontare,
Ti benedico chè tu possa affrontare tutti i cicloni,
Ti benedico per quanti viaggi dovrai fare,
Ti benedico per quanti pesci prenderà il tuo padrone,
Auguro che i Santi e soprattutto San Silverio
proteggano i proprietari e questa barca che con amore ho costruito.

Dopo la cerimonia si offrivano zeppole, nocchette ed altre squisitezze



Il parroco Dies benedice una barca da pesca...si vede anche Maurino Di Lorenzo




Sulla spiaggia di Santa Maria


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