Un tempo a Ponza c'era il cinema anche perchè era abitata stabilmente e le famiglie ponzesi erano numerose.
Ci racconta qualcosa Ernesto Prudente in un suo libro.
Ecco la parte interessante:
"Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale Regine rilevò un locale cinematografico che Pasquale Tricoli, un falegname, artista del legno, aveva creato, anni prima, nel pianterreno del palazzo del Giudicato, in via Corridoio.
Funzionò fino agli anni settanta. Venne sostituito da un altro cinema che Alberto Migliaccio costruì ncòppe i ualane, via Galano, la strada che da S.Antonio porta a Chiaia di Luna.
Con alcune arcate di sostegno vennero eliminate le pareti di tre stanze così da ottenere un salone di circa dodici metri di lunghezza per quattro di larghezza dove potevano prendere posto circa un centinaio di spettatori.
Nel lato esterno della sala venne costruito un soppalco di una decina di mq. dove l'accesso aveva un prezzo maggiorato.
Nella parte vicina allo schermo, al posto delle sedie vi erano alcune file di panche. Era il posto per i ragazzi che pagavano un biglietto ridotto.
Nel dare a Cesare quello che è suo, come è doveroso, siamo tenuti a dire che Michele Regine fece di tutto e di più per migliorare la situazione e dare ai ponzesi, nel cui ambiente si era ben inserito, un passatempo culturale di cui la comunità aveva bisogno.. Come prima cosa cambiò la macchina di proiezione e, con l'aiuto di amici e collaboratori, fra cui Luigi Ambrosino, maestro intarsiatore, selezionava accuratamente la richiesta dei filmati. Non faceva mancare la proiezione di documentari e cortometraggi, fra cui spiccavano quelli della Settimana Incom, di buona rilevanza culturale che incontravano, oltretutto, i favori dei giovani.
L'ingresso e la biglietteria erano in una piccola stanza, laterale alla sala di proiezione, con entrata sempre su via Corridoio e in essa funzionava anche un servizio ristoro.
Minicuccio ne era il gestore.
Minicuccio era una figura caratteristica di quel periodo. Aveva un piccolo negozio, sarebbe meglio dire un bazar, lungo il corso Principe di Napoli, come allora si chiamava la meravigliosa balconata del centro storico di Ponza, e gli era stato riconosciuta anche la possibilità di venditore ambulante di pesce. Inoltre era il banditore. Era dotato di una voce stentorea e quando arrivava una barca carica di carbone, di calce o altre derrate, Minicuccio su incarico del proprietario della merce girava per le strade del paese bandendo il prodotto che era arrivato con invito alla compera.
Minicuccio, Domenico all'anagrafe, era un analfabeta e qui sta il busillis, qui sta il difficile.
Non si capiva come riuscisse a vendere, tenendo conto delle frazioni del chilo e della ripartizione della lira in centesimi, essendo egli analfabeta e digiuno di nozioni aritmetiche.
Si era creato un sistema, personale e particolare, per sviluppare i numeri e per le varie operazioni.
Non sbagliava. I curiosi erano sempre tanti e in modo particolare i bambini che a scuola praticavano una problematica differente e diversa."
"...In tutti i pomeriggi o nelle serate in cui si proiettava un film, Minicuccio era lì con la sua bancarella e il suo canestro. In una teneva i dolciumi e i semi di piante come lupini, noccioline e anche quelli di zucca. Nel canestro teneva le bibite, che in genere erano le celeberrime gassose"
Di questo cinema in via Corridoio ricordo che in prima elementare, con la mia classe, siamo andare a vedere il film della Disney Biancaneve e i sette nani
Oggi Ponza non ha più niente...
In via Corridoio c'era il cinema di Regine
In Corso Principe di Napoli Minicuccio aveva il suo piccolo negozio
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Proprio dietro questa edicola votiva dedicata alla Madonna del Carmine in via Corridoio c'era il cinema di Regine
Il proiettore del cinema di via Corridoio custodito nel Museo Etnografico di Gerardo Mazzella a Frontone
(Foto di Marianna Licari)
Nota:
Michele Regine era ischitano e oltre al cinema aveva un'oreficeria in Corso Pisacane
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