Oggi per fare una fototessera ci vogliono pochi minuti ma un tempo ci voleva qualche giorno o addirittura una settimana come è successo a me.
Verso la metà degli anni Settanta, ero a Ponza, e dovevo rinnovare la carta d'identità quindi mi occorrevano delle foto.
Mi recai da Teresa D'Arco alias Teresa 'i Biasiell, la fotografa, che aveva il laboratorio fotografico alla Punta Bianca, dove ora c'è il negozio di nautica "Totonno".
Per fare le foto Teresa mi mise in posa, mi aggiustò il capello, tutto doveva essere perfetto...e...BUM...uno scoppio...
Saltai letteralmente dallo sgabello e chiusi di riflesso gli occhi.
Ritornai dopo qualche giorno, il tempo di sviluppare la pellicola ma le foto non erano utilizzabili.
Gli occhi devono restare aperti e non chiusi altrimenti la foto non è valida per il documento.
Bisognava rifarle...
Stessa modalità, tutto perfetto e...BUM...di nuovo occhi chiusi.
Dopo qualche giorno ritornai dalla fotografa...stavolta, decisi, non mi farò fregare...
Tenni gli occhi spalancati...aspettai lo scoppio ma...niente...
La fotografa aveva cambiato macchina fotografica, ne aveva usata una più moderna, senza scoppio.
Era ora!!!
Morale...
Foto con occhi spalancati, ma ero talmente stufa che le ho tenute.
Per cinque anni, ogni volta che guardavo la foto sulla carta d'identità mi veniva da ridere pensando a quelle scenette.
A sinistra della foto, dopo il portone, c'era il laboratorio fotografico
La foto di mio nonno Peppino Iacono sul libretto di navigazione
Il mio bisnonno Ciro Iacono
Zio Giovanni Iacono, fratello di mio padre
Mio padre Ciro Iacono
Mia nonna materna Assunta Mazzella
Zio Aniello Conte, fratello di mia madre
Una storia molto comica,mi ha fatto davvero ridere. Grazie Francesca di queste belle foto.
RispondiEliminaQuando ci penso rido ancora
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