Nei giorni 15 e 16 novembre 1892 ci furono delle scosse di terremoto a Ponza che spaventarono molto gli abitanti dell'isola.
Un mese dopo, il giorno 11 dicembre, quando tutto sembrava essere passato, ci fu una replica.
A Ponza in quel periodo c'erano circa 400 relegati rinchiusi nel Bagno Penale che impauriti dalle scosse cominciarono a protestare e vennero lasciati liberi dalle autorità.
Si verificò quindi anche un problema di ordine pubblico e venne incaricato dal Ministro dell'Interno per delle verifiche il sismologo Giuseppe Mercalli che giunse a Ponza il 15 dicembre.
Fece dei sopralluoghi dal 16 al 19 dicembre visitando tutte le isole del gruppo ponziano.
Pubblicò una relazione, Note geologiche e sismiche sulle isole di Ponza, il 28 dicembre, da cui emerge che l'arcipelago è soggetto ad eventi sismici che raramente raggiungono il sesto grado della scala da lui inventata.
Mercalli scrive che i fenomeni del 1892 non erano di origine vulcanica ma dovuti al fatto che nel sottosuolo di Ponza ci sono delle cavità causate dalle lave eruttate in cui persiste qualche residuo di attività chimica che sviluppa materie gassose.
Durante una scossa, a Palmarola, si staccarono massi dalle rocce a picco sul mare alla Forcina, e furono distrutte alcune parracine.
Il Capoposto semaforico descrive una delle scosse del 15 novembre così: "Trovandomi a letto sveglio io e altre persone di famiglia sentimmo prima come un cupo rumore sotterraneo e poi traballare il letto sempre in senso sussultorio, con rumore di quanto vi era in casa, ed anche un grosso cassettone pieno di abiti e di altri mobili. Io calcolai la durata di 12 secondi. Uscimmo di casa al più presto che potemmo per timore, e corremmo in piazza al largo...In alcune case vi furono rotture di campane di vetro, lampade di notte spente, schricchiolio d'imposte e tintinnio di vetri di finestre"
Erano le 11 e 20 della sera.
Nel tempo, ci sono state altre scosse sismiche a Ponza, circa 33, dal 1 novembre 1755 all'agosto 1890.
Mercalli notò però che i periodi sismici furono di pochi giorni, poche settimane, e accompagnati da boati provenienti dal sottosuolo. Molte notizie le attinse da un manoscritto di un certo Ferdinando Ranieri, originario di Ventotene, che verso la fine del '700 fu giudice a Ponza.
Anche il Tricoli scrive qualcosa a proposito di terremoti :"La stessa Ponza spesso à sentito delle scosse più o meno sensibili nei tempi di ricordo, causate forse da altri scondiscimenti in tai prossimi sotterranei. Furono notabili quelle del dì 11 gennaio 1781, di modo che lesionò il pennello del Molo all'angolo dove principia la rampa della Batteria, ed indi ingrandita coll'altra del 24 luglio 93; e parimenti produsse la fenditura alla Torre di Ventotene, ed in diverse parti delle stesse ed altre Isole; ed in fine l'ondulazione del 22 giugno 1824 replicata per più giorni."
Ponza vista dall'alto
(Foto di Rossano Di Loreto, marzo 2015)
Le scosse di terremoto avvenute a Ponza nel 1892
(Dati raccolti dal geologo Salvatore Paternò)
Il sismologo Giuseppe Mercalli con il Vesuvio alle spalle
3 febbraio 1914
(Immagine reperita in rete)
Nota:
Mercalli studiò gli effetti dei terremoti e inventò la scala che porta il suo nome.
La scala Mercalli serve per misurare l'intensità del sisma proprio osservando i danni e le modifiche ambientali.
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