Nella piccola isola di Zannone che fa parte dell'Arcipelago Ponziano ci sono i resti di un convento benedettino che risalgono al 1218 quando venne concessa a fra' Pietro di Sennone.
In un documento pubblicato da Erasmo Gattola risulta che frà Pietro di Sennone con altri monaci avevano ottenuto la concessione per condurre una vita da eremita da Gregorio, abate di S.Angelo a Gaeta.
Nel 1246 i benedettini adottarono la regola cistercense ed intitolarono il convento allo Spirito Santo.
In una bolla di Innocenzo IV del 30 aprile 1249 c'è questa citazione "abbati et conventui Sancti Spiritus de insula Sennon, cistercensis ordinis diocesis".
I monaci lasciarono l'isola verso la fine del 1200 probabilmente per dei contrasti sui diritti alla pesca con l'Abbazia di Ponza o forse per le incursioni dei pirati che infestavano l'Arcipelago.
Ecco cosa scrive il Graeser a proposito del convento di Zannone: "Dalle rovine del vecchio convento lo sguardo vaga liberamente in ogni parte nella "lontananza azzurra della primavera che non è possibile comprendere". Una solitudine impenetrabile, come se la grande distesa d'acqua avesse trasportato dall'intera terra tutti qui i tormenti e le pene. Anche i picchi più alti che si levano alti nell'aria, sono come pietose lapidi commemorative su un campo di battaglia.
Per questo i monaci si sono installati nell'isola, calma e silenziosa, per dimenticare e mortificare ogni desiderio, così da ottenere la pace fino a che la terra non li avesse accolti"
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