venerdì 26 settembre 2025

Le Cisterne romane all'isola di Ponza

 Di Cisterne romane, a Ponza, ne sono state censite più di trenta ma, per ora, ne sono state recuperate solo due, quindi c'è ancora molto da fare.

Per anni sono state ridotte ad immondezzai, sfruttate, violate con costruzioni abusive, oggi, finalmente, si è capito che recuperarle è molto importante.
Sono fruibili la Cisterna della Dragonara e quella del Corridoio in via Comandante che ho trovato stupende. Ora tocca, forse, alla Grotta del Serpente e speriamo in futuro prossimo a quella più grande di via Parata.
Durante le visite c'erano persone molto interessate, stupite da tanta bellezza, che hanno formulato domante pertinenti.
Questo è il turismo che ci vuole a Ponza!!!
A proposito di Cisterne ecco come le descrive Giovanni Maria De Rossi nel libro Ponza Palmarola Zannone: "Tipologicamente e strutturalmente le cisterne sono molto simili, tutte scavate nella roccia tufacea, si articolano su una serie di corridoi con incroci perpendicolari tra loro, lasciando così dei piloni risparmiati a parziale sostegno delle gallerie. La zona centrale è di solito più curata ed articolata delle parti periferiche, soggette a successive modifiche ed ampliamenti. Interventi in muratura, presenti in maniera più o meno rilevante, sono da mettersi in relazione alla diversa consistenza del banco tufaceo, dove se necessario, anche le volte vengono foderate per evitare cedimenti. Uno spesso strato di cocciopesto, solo parzialmente conservato, isolava pareti e piano di calpestio; uno zoccolo aggettante ne proteggeva l'angolo di intersezione.
Altra caratteristica comune è la notevole altezza interna delle gallerie, per aumentarne la superficie filtrante, favorire una buona circolazione dell'aria ed evitare l'imputridirsi dell'acqua stagnante. Tracce di calcare, ancora visibili sulle pareti, mostrano che il livello medio dell'acqua all'interno non superava i 30 - 40 cm. sul piano di calpestio. Dei pozzi praticati nel soffitto permettevano di attingere l'acqua nei serbatoi; salvo in rari casi, è però difficile stabilirne l'autenticità o la forma originale, per crolli o successive modifiche.
Il prolungato uso ed il sistema costruttivo dei serbatoi non ne permettono una datazione precisa, la tecnica degli interventi in muratura, comunque non necessariamente contemporanei allo scavo iniziale, e spesso eseguiti in momenti differenti anche nell'ambito della stessa cisterna, indica un periodo che va dall'età augustea al II sec. d. C.
Attualmente la maggior parte delle cisterne è in cattivo stato di conservazione per i cedimenti della roccia, alcune inoltre, in mancanza di precisi vincoli archeologici, vengono utilizzate come scarico di immondizie, o adattate ad abitazione, murandone le aperture e approfondendone i vani praticabili."

Ogni Cisterna ha una particolarità, ognuna ha una storia.
Quella di via Parata nell'antichità veniva chiamata Palazzo o Grotta di Pilato ed è segnalata su alcune piantine del XVI - XVII secolo. Ha avuto molteplici usi oltre a quello di essere cisterna d'acqua, era fabbrica del vetro, Bagno penale, Rifugio antiaereo durante il secondo conflitto mondiale.
Della Grotta del Serpente, la leggenda vuole che ad un certo punto del percorso qualsiasi fuoco, acceso per illuminare, venisse spento come da un soffio maligno. Può darsi che questa cisterna rifornisse la villa imperiale poco distante o il porto di Santa Maria. Prende il nome sempre da una leggenda perchè  pare che un serpente dimorasse proprio in quella grotta spaventando chiunque si trovasse a passare da quelle parti.
Qualcuno, a torto, ritiene che il recupero delle cisterne sia inutile, io non la penso così, andassero a visitare il Cisternone di Formia o la Piscina Mirabilis di Bacoli per capire.
Questa è cultura!!!
Sono convinti che la gente viene a Ponza solo per il mare, invece potrebbero venire anche per la storia, per l'archeologia.
Andrebbero però pubblicizzate di più.


Cisterna della Dragonara


Cisterna del Corridoio


Grotta del Serpente


La Cisterna di Via Parata piena d'immondizia


La Locandina per visitare le Cisterne Romane



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