giovedì 16 gennaio 2025

A Sant'Antuono maschere e suoni

 A Sant'Antuono maschere e suoni.

Questo detto è riferito a Sant'Antonio abate che si festeggia il 17 gennaio, giorno in cui entra ufficialmente il Carnevale. Il culto di questo Santo fu portato all'isola di Ponza dai coloni ischitani.
In questo giorno, il 17 gennaio,  si facevano dei falò ed io ricordo quello dìnte u vico, Corso Umberto.

Racconta Aniello De Luca, memoria storica dell'isola, che nel vico Corso Umberto la famiglia Ambrosino con tutto il vicinato facevano un bel falò. La signora Diana lanciava dal balcone una vecchia sedia da bruciare, gli altri portavano le frasche usate per il presepe che alimentavano il fuoco. Poi si portava la carbonella che sarebbe servita per il braciere a zì Verucciella, zì Miliuccia, zì Olimpia, Nduniella...

Il giorno seguente Cicciariello, lo spazzino, puliva la strada.

Questo rito si lega al momento in cui torna la luce, le giornate cominciano ad allungarsi, portando vita e fertilità nei campi.

Che bella tradizione!!!

A proposito di Sant'Antonio Abate c'è anche questo detto all'isola di Ponza:
Sant'Antonio dalla barba bianca, famme truà chelle ca me manche

Nella zona di Sant'Antonio in una mappa del XVI secolo è indicata una Cappella dedicata al Santo che non viene menzionata però dal Pacichelli nel suo viaggio a Ponza avvenuto nel 1685.
Il Tricoli nella Monografia per le isole del gruppo Ponziano scrive:
"Nella medesima spiaggia è piantato questo vasto monumento tutto di mattoni, marmi o fabbrica reticolata, ed era in tre comprese, la prima un rettangolo, attualmente coverta dalla fabbrica del Parroco Vitiello, la seconda sferica con vasta vasca per accumulare l'acqua sorgiva delle Forna per uso delle sacre obluzioni, ed in ultimo un esagono. Lo stucco lucido è gremito di vario dipinto, coi pezzi di colonna, capitelli, ed altri intagli su marmi. Gli affreschi, e bassi rilievi simbolici tra i rottami, indicano che il tempio era dedicato ai cennati Dioscuri, anche perchè non è presumibile, che i Ponzesi avessero trascurato il culto a tali protettori marini.
Vi fu sostituito Sant'Antuono dei marinari, finchè i barbari lo diroccarono." 
Quindi al culto dei Dioscuri successe quello di Sant'Antonio Abate a cui erano devoti i coloni ischitani.


Località Sant'Antuono, foto di Annalisa Sogliuzzo



Via Sant'Antuono

Un falò


Corso Umberto chiamato, un tempo, Vico Mazzini


Un'immagine di Sant'Antonio abate



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