Si sa che il ponzese quando è in difficoltà invoca il suo Santo protettore, San Silverio, proprio come è capitato al grande marinaio Salvatore Schiano, classe 1911.
L'episodio è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale mentre Salvatore Schiano era imbarcato su una petroliera, il Nautilus, tra Durazzo, Brindisi e Bari.
Ernesto Prudente così racconta:
"Eravamo in navigazione in pieno Adriatico, ero al timone quando il comandante mi disse: Schiano, stai attento, io scendo un momento nel quadrato. Ero solo nella timoneria. Il collega di guardia con me era sulla controplancia, come usavamo fare. Ad un certo punto uno strillo della vedetta ruppe il profondo silenzio che regnava intorno a noi: un siluro! guardai davanti come un falco e vidi il "pescecane" fendere la superficie del mare diretto su di noi. Il sangue mi si gelò. Ebbi un attimo di perplessità. Non sapevo se andare tutto a dritta o viceversa. Dovevo decidere da solo e immediatamente. Invocai S.Silverio, il mio santo. Il Protettore dei marinai ponzesi. Mi ripresi dall'attimo di sbandamento, capiii che non bisognava titubare, lasciai la caviglia e presi la manopola del timone che feci roteare, con tutta la mia forza, a sinistra con gli occhi sempre bloccati sullo squalo.
Lo vidi passare a venti metri dalla prua e scivolare a dritta, quando notai su quella aletta il comandante che era corso in plancia richiamato dagli strilli della vedetta. aveva seguito la manovra senza intervenire per evitare che mi impappinassi. Mi guardò, mi sorrise e sorridente mi disse: bravo Schiano, ti dobbiamo la vita. Tutto l'equipaggio si riversò sul ponte di comando per congratularmi. Il cuoco si presentò con una bottiglia di vino per festeggiare la nostra rinascita. La consumammo a sorsi. Il mio fu il primo."
San Silverio è sempre accanto ai ponzesi...
La petroliera Nautilus
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