mercoledì 7 ottobre 2020

Cisterna di via Parata finita nell'oblio

A quanto pare anche le due Cisterne romane (della Dragonara e del Corridoio) recuperate con fatica e denaro stanno per finire nel dimenticatoio tanto a Ponza abbiamo il mare...come dirà qualcuno

Sono anni che cerco di portare l'attenzione sulla cattedrale delle Cisterne romane situate a Ponza, quella di via Parata chiamata anche del Bagno. Ci si stava impegnando in un possibile recupero, era stato attivato anche l'Art Bonus perchè serviva una cospicua somma di denaro, ma purtroppo gli interessi privati a quanto pare hanno avuto la meglio.

Molti a Ponza non sapevano nemmeno della sua esistenza, solo un cartello posizionato nei primi gradini della scalinata che porta sugli Scotti ne raccontava la storia. Questo cartello, insieme ad altri sparsi per l'isola, era stato messo nel 2009 dalla Regione Lazio in collaborazione con il comune di Ponza e la Soprintendenza, ne indicava l'ubicazione e la descrizione.

Quindi si portava a conoscenza che proprio in quella zona c'era la Cisterna di via Parata.

Ebbene il cartello ora è distrutto, era l'ultimo riferimento all'esistenza di questo Bene archeologico, storico, idraulico ma non finisce qui...continuerò a scriverne. Possibile che il suo recupero non interessi a nessuno???

Anche gli storici raccontano di questa Cisterna, eccone alcuni:

"Il Tricoli nella Monografia per le isole del Gruppo Ponziano, del 1855, così descrive la Cisterna di Via Parata o del Bagno:
"Sono due grotte incavate l'una sopra l'altra nel masso del colle, di palmi 300 lunga, e 200 larga ognuna, le volte sostenute da piloni sovrapposti ai primi, formano ciascuna di esse otto spaziose navate; è magnifico il cavamento, avendo la volta di mezzo massiccia non più di palmi 15.
La inferiore anticamente per tradizione, come ci dice ancora Pacichelli, era chiamata grotta di Pilato. Ora i due terzi sono ridotti a prigione con quattro fori nella volta."
Così scrive Giovanni Maria De Rossi in "Ponza, Palmarola, Zannone" :
"Nella grande cisterna, ubicata oggi in via Parata, fu ricavato l'alloggio per i forzati, con la creazione ed il ripristino delle antiche prese di luce e aria, al fine di rendere meno disagevole il soggiorno.
Nella pianta di Winspeare si dice espressamente "quartiere per i forzati coi suoi lucernaj". 
A quanto pare la storia di Ponza passa pure da lì...
I trecento di Pisacane erano rinchiusi in quel Bagno penale."

Non si vuol capire che bisogna puntare sulla cultura, sulla storia ma forse a qualcuno sta bene così.



Il cartello che indica il percorso archeologico





Ecco il cartello in rovina






Era stato attivato anche L'Art Bonus


Ecco le condizioni in cui versa...piena d'immondizia

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