All'isola di Ponza, sotto il piano dell'Incenso, nel versante ovest, c'è una piccola cala le cui pareti sono colorate di giallo, di argilla sulfurea.
E' Cala Fèlece (delle Felci)
Prende il nome dalle felci, l'Osmunda regalis, in dialetto ponzese fèlece, che cresce rigogliosa in quella zona e si protende fino alla spiaggia.
Proprio su questo versante, a metà costa, esistono i ruderi di un Cenobio Cistercense del XII secolo che i monaci furono costretti ad abbandonare.
I monaci, oltre a pregare, raccoglievano erbe officinali e medicinali di cui era ricco il territorio.
Questo Cenobio probabilmente fu costruito dai monaci per una sorta di collegamento tra il Monastero di Zannone e quello di Santa Maria in Ponza. In quel periodo c'erano i Saraceni sempre pronti a colpire e quindi avevano bisogno di proteggersi a vicenda. Probabilmente i monaci comunicavano attraverso dei segnali.
Può darsi che i Cistercensi abbiano dato il nome alla località dell'Incenso.
Cala Fèlece
(Foto tratta dal libro "PONZA PALMAROLA ZANNONE" di S. e G. Mazzella)
I ruderi del Cenobio cistercense sulla baia del Fèlece
(Foto tratta dal libro "Ponza Isola Azzurra" di G. e S. Mazzella)
La felce in dialetto ponzese fèlece, Osmunda regalis
(Dal libro "La Flora di Ponza" di G.e S. Mazzella)
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