Questa storia mi è stata raccontata ed è realmente accaduta verso la metà dell'Ottocento all'isola di Ponza.
Filomena Vitiello, chiamata la Poccia, sorella della mia bisnonna Agnese, sposò un giovane pescatore, bellissimo, Gennaro Sandolo.
La sua famiglia era contraria a questo matrimonio probabilmente perchè provenienti da classi sociali diverse. Cercarono in tutti i modi di osteggiare questa unione ed anche in seguito.
Abitavano a Le Forna, nella contrada che oggi viene chiamata "ncòppe i Sandule" (sopra i Sandolo), dal cognome di questa grande famiglia, ed il pescatore Gennaro portava a casa grandi quantità di pesce e anche di sale.
Un giorno, per farle un dispetto, un familiare della Poccia mandò i daziari, il sale era soggetto al dazio.
Appena la Poccia si accorse dell'arrivo dei daziari prese il sale che era messo ad asciugare nel cortile e lo buttò nel pozzo. Ma il sale cominciò a "friggere" e per paura di essere scoperta cominciò a dare botte ai propri figli per attutire il rumore.
I daziari, ovviamente, non trovarono nulla e la Poccia si salvò.
Le Forna
(Estate 2019)
Il sale, un tempo, era un bene prezioso
Il dottor Francesco Sandolo, medico e sindaco di Ponza.
Gennaro Sandolo e Filomena Vitiello (la Poccia) erano suoi antenati.
Nota:
Filomena Vitiello, la Poccia, nata nel 1834, era figlia di Luigi Vitiello e Angela Maria Mazzella. Era discendente di Antonio Vitiello e Rosa Narbonese giunti a Ponza da Torre del Greco nel 1774.
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