A' Vòtte così viene chiamato nel dialetto ponzese la Botte, uno scoglio che si staglia nel mare tra Ponza e Ventotene, un tempo forse erano più di uno.
I suoi fondali molto profondi sono ricchissimi di pesce.
E' stato per molti anni bersagliato dai colpi di cannone per le esercitazioni della Marina Militare che ne hanno fatto perdere la forma originaria, quella di una Botte.
Il sismologo Mercalli, nel 1892, è riuscito con "difficoltà ad approdare a questo Scoglio, che scende quasi a picco nel mare da tutte le parti."
Mercalli ritiene che "l'isolotto della Botte sia il residuo di un vulcano sorto dal fondo del mare indipendentemente da quelli di Ponza e di Ventotene."
Sir William Hamilton, nel 1786, scrive così: "Tra Ventotene e l'isola di Ponza, e da quest'ultima distante circa dodici miglia, un gruppo di scogli si elevano parecchi piedi sulla superficie del mare. Sono chiamati la Botte e sono composti da una lava compatta; probabilmente sono esigui resti di un'altra isola vulcanica le cui parti più tenere forse sono state portate via e livellate dall'azione del mare che qui è aperto e violento."
Un tempo, i pirati saraceni facevano le loro scorribande anche nel mare intorno allo scoglio della Botte.
Attaccarono di notte un paranzello carico di merci, comandato dal capitano Francesco Coppa, proveniente da Ischia e diretto a Ponza. Si salvò soltanto il giovane Andrea Conte che nuotò per dieci ore raggiungendo il porto di Ponza.
Era il 14 agosto 1795.
Oggi lo scoglio della Botte lo possiamo ancora vedere distintamente dalla Parata.
Nei colori dell'alba ponzese si vede chiaramente lo scoglio della Botte
(Foto di Rossano Di Loreto)
La Botte e il lontananza Ponza
La Botte da un'altra angolazione
(Immagini reperite in rete)
In questa carta si vede chiaramente la Botte disegnata in due scogli
L'autore è Magini Giovanni Antonio (1555-1617)
Estratto della Terra Aurunca da Mappe Italia 1562
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri pensieri