Dopo aver reso fruibile la Cisterna della Dragonara e poi quella del Corridoio oggi si potrebbe pensare a quella di via Parata, ricca di storia.
So che ci vogliono molti soldi al fine di recuperarla però oggi si potrebbero trovare degli sponsor che potrebbero usufruire dell'Art Bonus.
L'Art Bonus è un'agevolazione fiscale che sostiene e promuove le donazioni di denaro destinate alla cultura ed è operativa da 2016.
Più cultura di così...
Ma torniamo alla Cisterna di via Parata...
Raccontiamo qualche altro pezzo di storia...
Dopo l'arrivo del primi coloni, nel 1734, a Ponza, i Borboni pensarono di dare un nuovo assetto urbanistico con la costruzione del porto sui resti di quello romano.
I lavori iniziarono nel maggio 1768 e vennero impiegati come manovalanza i forzati che vennero alloggiati nella grande Cisterna di via Parata chiamata, anticamente, Grotta di Pilato.
A tal proposito ecco cosa scrive Giovanni Maria De Rossi: "Nella grande cisterna, ubicata oggi in via Parata, fu ricavato l'alloggio per i forzati, con la creazione ed il ripristino delle antiche prese di luce e aria, al fine di rendere meno disagevole il soggiorno. Nella pianta del Winspeare si dice espressamente "quartiere per i forzati con i suoi lucernaj". E' probabilmente questa la cavità indicata in una pianta del secolo XVII come "grotta di Pilato" (da non confondere con il toponimo "grotte di Pilato", che indicava il complesso delle peschiere sotto la torre borbonica).
Oggi le vie d'accesso a questa Cisterna sono in mano ai privati...dentro c'è di tutto...addirittura gente senza scrupoli si è spartita gli spazi per i propri interessi...
I materiali di risulta delle varie abitazioni della zona che hanno fatto lavori di ristrutturazione sono stati scaricati lì dentro...e già per liberarsene bisogna portarli alla discarica di Penitro, vicino Formia, ovviamente pagando.
Ma chi ce lo fa fare quando abbiamo una discarica a portata di mano...e soprattutto gratis...avranno pensato questi incivili.
Uno schifo!!!
Delle antiche prese di luce e aria qualcuna è stata murata e dall'esterno non è più visibile ma dall'interno si può vedere come quella accanto al palazzo rosa, chiusa con uno strato di mattoni negli anni sessanta.
Lo scorso anno sulla stradina, sempre dietro al palazzo rosa, è stata aperto un antico varco per poter entrare nella Cisterna. Da lì si scende per sette o otto metri.
Poi ci sono i due pozzi con delle grate come protezione finiti in proprietà privata...
Purtroppo questa è Ponza...
Proprio qui, dietro il palazzo rosa c'è la maestosa Cisterna di via Parata
Sotto questo muretto bianco c'è l'ingresso alla Cisterna di via Parata e questa stradina veniva chiamata "Via del Bagno Penale"
Il varco aperto sulla stradina lo scorso anno per accedervi, era una delle prese di luce e aria
Qui si vedono i due pozzi ricoperti da una grata di protezione
Uno dei due pozzi
In questa piantina è disegnata anche la Cisterna di via Parata
In questa piantina si vede il quartiere dei forzati con i suoi lucernaj
Una pianta della Cisterna di Via Parata o del Bagno realizzata nel 1770 da Giovanni D'Alessio
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