mercoledì 9 dicembre 2015

U cottero d'u nonno

Nonno Peppino Iacono ha navigato per una vita su diverse imbarcazioni ponzesi e sul cottero (cutter) che era appartenuto a suo padre Ciro. Ha navigato prima a vela poi a motore.
Il cutter  Santuario di Pompei, costruito a Vietri sul Mare nel 1890, era in legno, quercia e pino e navigava a vela. Aveva una stazza lorda di 27 tonnellate. Era stato acquistato dal mio bisnonno Ciro Iacono il 24 settembre 1906.
Il motore fu aggiunto in seguito.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'affondamento del piroscafo Santa Lucia, nonno Peppino con il cottero faceva la spola tra Ponza e il continente portando viveri, quando capitava dava qualche passaggio anche a persone.
Mia madre mi ha raccontato che proprio in quell'estate era a Ventotene per aiutare sua sorella Olga che aveva le bambine piccole. I collegamenti marittimi furono interrotti e riuscì a tornare a Ponza proprio con il cottero di nonno Peppino. In quel periodo mamma ancora non era nemmeno fidanzata con mio padre Ciro, era giovanissima.
Questi mezzi furono utilissimi durante la guerra quando Ponza rimase isolata.
Il cutter Santuario di Pompei è entrato nella storia della marineria ponzese.


Il cutter Santuario di Pompei


Nonno Peppino Iacono...la foto che è sul suo libretto di navigazione



Il mio bisnonno Ciro Iacono



Il porto di Ponza con le imbarcazioni a vela

Nota:
Mia madre ha visto con i suoi occhi il piroscafo Santa Lucia mentre affondava a Ventotene. A bordo c'era una sua amica, Antonietta Galano, che in quella tragedia perse la vita a soli 17 anni.

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