Oggi festeggiamo tranquillamente il primo maggio, la festa dei lavoratori, ma, nel 1922, durante il regime fascista era stata abolita e sostituita con il 21 aprile, il Natale di Roma.
A Ponza, isola di confino, si racconta che in quel giorno, il primo maggio, i confinati erano controllati nei loro movimenti, era vietato vestirsi in modo elegante, oppure fregiarsi di qualcosa di rosso.
Guai a mettere il garofano rosso all'occhiello, si rischiava grosso.
I militi si mettevano fuori alle mense dei confinati per controllare persino il cibo che mangiavano.
Per coloro che trasgredivano erano botte, bastonate, punizioni...
BUON PRIMO MAGGIO!!!
Il confinato Guido Galimberti, isola di Ponza, 1 maggio 1929
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