Un tempo, all'isola di Ponza, si raccontavano tante storie e bastava poco che una persona venisse classificata strega o fattucchiera.
Una di queste, quella di Fortura, venne pubblicata sul giornalino ciclostilato "Il Sestante" nel 1970, scritta dal giovane Salvatore Balzano.
Ecco cosa ha scritto Salvatore:
Tra i cunti sempre ricorrenti sulle bocche dei vecchi, nelle burrascose sere accanto al braciere, quando dagli aneddoti si passa alle favole, ricorre sovente il nome o la vicenda di Fortura. Abitava, vedova e madre di due figli, giù alla banchina insieme alla nuora. Era una strega come le comari dicevano. Si sussurrava di lei che si sutugnava sul corpo un unguento, per mezzo del quale volava nelle case di chi non le mostrava simpatia. Enorme potere era il suo. Non conosceva pietà. Le sere più scure la vedevano sortire a volo e passare fra i muri e imprecare contro il dannato e compiere il sortilegio. Un giorno di novembre venne a trovare alcuni parenti a Le Forna e, senza avvedersene, passò nel terreno di un certo S.V. il quale, visto calpestato il grano e l'orzo dai piedi fatturati di Fortura, la sgridò come chi inveisce contro il Maligno. Ella reagì: - " Zelluse fottùte ngùle t'àggia fa pagà". Altre parole non vennero e si allontanò. La sera, col favore degli elementi, dopo essersi sutugnata l'unguento portentoso, entrò in casa di S.V. e deformò la figlia Margherita, costringendola a camminare con la testa fra le gambe. Il padre scongiurò fra le suppliche. Fortura mantenne il malefizio. Ma il male fa paura, soprattutto quando dominato da streghe. La nuora di Fortura, impallidì per la forza del sortilegio e...di nascosto, cambiò l'unguento con lo strutto. Quando la strega si spalmò per compiere i suoi giri funesti cadde miseramente sfracellandosi al suolo. Prima di spirare, cercava a chi consegnare i suoi poteri, come era stato fatto per lei e come sempre si farà. Nessuno osò accettare. Testimone inconsapevole della vicenda, la scopa fu investita dai poteri che la fecero ballare ininterrottamente per alcuni giorni. Queste ed altre cose si raccontano accanto al fuoco, nelle sere."
Che ci si creda o no queste storie comunque sono affascinanti anche se mettono un pò di paura. Chissà quante altre ce ne sono da raccontare...
Nota: sutugnare significa ungere
Fortura abitava giù alla banchina
Le Forna, dove si svolse il sortilegio
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