Nella bella trasmissione di Rai tre, Geo e Geo, qualche tempo fa si è parlato dei muretti a secco, i parracine, nel nostro dialetto ponzese.
A parracine viene costruita da pietre incastrate tra di loro, una vera arte e bisogna essere abili.
Ernesto Prudente così descrive a parracine: - muro a secco per sostenere il terreno. Nacque a Palmarola durante il periodo neolitico quando i primi abitatori ebbero la necessità di coltivare il terreno per produrre bacche da mangiare. I pendii vennero lavorati dal basso verso l'alto. si costruiva il muro, la parracine, sistemando il terreno all'interno e così di seguito.
Visto che il territorio di Ponza ha poche zone pianeggianti gli antichi contadini costruirono le parracine così da ricavare dei terreni, i catène, dei gradoni sui cui piantare soprattutto la vite ma anche legumi.
A quanto pare a parracine serviva non solo per delimitare i confini dei terreni ma anche per drenare l'acqua piovana e dare umidità alle coltivazioni.
Le pietre che costituiscono a parracine favoriscono anche la fauna infatti possiamo incontrare lucertole che se la godono al sole.
Parracine i ncòppe i Cuonte
Piccole parracine abbasce u Cavone dei Conti
Altre parracine ncòppe i Cuonte
Gatto ncòppe a parracine
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri pensieri