domenica 8 ottobre 2017

La chiesa di Sant'Antonio

Nella zona di Sant'Antonio in alcune piantine del XVI secolo è indicata una chiesa dedicata al Santo ma credo fosse una cappella che non viene menzionata però dal Pacichelli nel suo viaggio a Ponza avvenuto nel 1685.
Il Tricoli nella Monografia per le isole del gruppo Ponziano così scrive:
"Nella medesima spiaggia è piantato questo vasto monumento tutto di mattoni, marmi o fabbrica reticolata, ed era in tre comprese, la prima un rettangolo, attualmente coverta dalla fabbrica del Parroco Vitiello, la seconda sferica con vasta vasca per accumulare l'acqua sorgiva delle Forna per uso delle sacre obluzioni, ed in ultimo un esagono. Lo stucco lucido è gremito di vario dipinto, coi pezzi di colonna, capitelli, ed altri intagli su marmi. Gli affreschi, e bassi rilievi simbolici tra i rottami, indicano che il tempio era dedicato ai cennati Dioscuri, anche perchè non è presumibile, che i Ponzesi avessero trascurato il culto a tali protettori marini.
Vi fu sostituito Sant'Antuono dei marinari, finchè i barbari lo diroccarono." 
Nel 1858 iniziarono i lavori per costruire una chiesa nel borgo di Sant'Antonio ma due anni dopo furono sospesi e restò incompiuta.
A tal proposito, Giulio Vitiello in  Ponza brevis insula...brevis historia, così scrive:
"La nuova parrocchia, in precedenza progettata, fu ai primi del 1858 iniziata a S.Antonio prospiciente al mare e fiancheggiata dalla strada che porta a Chiaia di Luna. Gli avvenimenti del 1860 fecero sospendere i lavori. I muri perimetrali senza intonaco rimasero per una quarantina d'anni completamente abbandonati. Giovanni Calise ne divenne proprietario adattando la parte che guarda al mare a casa di abitazione mentre la parte retrostante fu adibita a deposito di attrezzi navali e da pesca. Fino a qualche anno fa era ancora intatta la scalinata di granito che immetteva al sagrato."
Pare che la volta della chiesa sia crollata più volte e non siano riusciti più a costruirla.
Nonno Salvatore Conte, fratello di Rosalia, moglie di Giovanni Calisi raccontava di una sagrestia...ma non so altro.
Comunque la chiesa in costruzione di Sant'Antonio era dov'è adesso il Bar Panoramica e nel locale accanto di alimentari, si vede ancora una nicchia dove doveva essere posizionata una statua.
Il sagrato della chiesa era dove sono ora i tavolini del bar.
Giovanni Calisi che rilevò le mura della chiesa incompiuta ne adibì una parte come sua abitazione. Era benestante e  nella sua casa c'era persino un pianoforte. Purtroppo perse la vita nell'affondamento del Corriere di Ponza, nel marzo del 1918.



Il palazzetto rosa è stato costruito sui resti della chiesa di Sant'Antonio



In lontananza il palazzetto dov'era la chiesa in costruzione

(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)



Questo quadro con la storia e lo stemma dei cognomi Calisi e Conte, proprietari della casa che prese il posto della chiesa, ha più di cento anni. Era nella loro abitazione



Un particolare con lo stemma delle due famiglie Calisi e Conte



Altro particolare

(Per gentile concessione di Maria Grazia e Ornella Conte)

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