venerdì 6 ottobre 2017

Il Canalone

Durante l'estate, per evitare la marea di gente che è sul Corso, spesso passo per il Canalone, da dove si può godere un panorama fantastico.
Ma cos'è il Canalone???
Lo racconta Ernesto Prudente, nel suo libro Fogli Sparpagliati.
Lui abitava in quella zona da ragazzino.
Ecco cosa scrive Ernesto: Via del Canalone è quel tratto di strada che congiunge la Dragonara con via Scotti di basso. 
Io sono nato sulla Dragonara che tacitamente comprendeva anche via del Canalone.
E' lì che ho iniziato a sgambettare. E' quella la zona dove ho mosso i primi passi. E' quello il luogo dove da ragazzo facevo avanti e indietro centinaia di volte al giorno.
Via del Canalone altro non era che un selciato che si snodava, per circa cento metri, tra un precipizio da un lato e dall'altro un alveo scavato artificialmente per lo scorrimento delle acque piovane.
Via del Canalone è una delle più antiche strade di Ponza. Risale al periodo romano. Questo tratto di strada è la metà dell'intero percorso. Il secondo pezzo è chiamato Dietro il Canalone perchè è nascosto da case e muri.
La sede stradale era inferiore al metro. La parte dello scorrimento delle acque era larga e profonda circa un metro.
La prima parte era molto pericolosa perchè presentava uno strapiombo da tre ad otto metri per tutta la sua lunghezza.
I romani crearono questa opera per imbrigliare e canalizzare le acque che scendevano da monte Guardia, attraverso gli Scotti, indirizzandole a Chiaia di Luna.
E poi scrive ancora: Quante volte, da ragazzo, ho assistito alla tracimazione delle acque a causa di pesanti nubifragi.
Straripavano nella parte centrale del Canalone e, come un torrente in piena, si gettavano giù da una altezza di otto metri, e arrivavano fino al Corso Principe di Napoli attraversando terreni coltivati ad ortaggi che venivano distrutti. I danni erano sempre tanti.
Ernesto racconta anche altre cose: La mia via del Canalone era tutt'altra cosa. Il tratto pedonabile era molto inferiore al metro di larghezza ed era fatto con basoli, due piccoli basoli uno a fianco all'altro per tutta la sua lunghezza.
Due persone affiancate non potevano camminare e quando ci si incontrava con qualcuno che avanzava in senso opposto uno dei due era costretto a scendere nel fossato per consentire all'altro di proseguire.
Durante il periodo fascista si era soliti assistere a scene disgustose. se fra i due individui che avanzavano in direzione opposta uno era una camicia nera, prima di imbattersi, si sentiva la sua voce imperiosa che imponeva all'altro di scendere nel canale per dargli libero passaggio con il: "Togliti, fammi passare".
Questo capitava con tutti: bambini, vecchi, donne. Ricordo ancora le raccomandazioni della mamma e delle zie: "Quante ncuntre u fasciste ncòppe u canalone scinne sèmpe dint'u canale".
Anche i confinati, in caso di incontro, scendevano nel canale, con le spalle al milite che passava, e ciò per evitare processi. Uno scontro con un milite, anche per cose futili, comportava una denuncia penale. 
Via del Canalone segnava anche il limite di confine verso l'alto per i confinati e in tutta la sua lunghezza vi erano cinque garitte ognuna occupata da un milite di sentinella.

Ora qualche foto di via del Canalone scattate nell'estate 2017


Il panorama che si vede da via del Canalone



In questa foto si vede il Canalone



Via del Canalone



Via del Canalone dalla parte opposta

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