Nel libro di Ernesto Prudente "Penna vagabonda" ho trovato una curiosità...
In Bolivia, nel cuore delle Ande, c'è un paese che si chiama San Silverio, ha una popolazione di circa quattrocento persone che sono dediti alla pastorizia ed all'allevamento.
Ernesto ha fatto le sue ricerche circa l'origine del nome e così scrive: "Il suo nome, San Silverio, è scaturito da un fatto che ha del soprannaturale: nella seconda metà del milleottocento un signore dall'aspetto energico e risoluto attraversò questa comunità per altri luoghi. Si fermò soltanto per poco tempo e durante la sosta venne a sapere che un bambino era affetto da una terribile malattia che, giorno dopo giorno, lo trascinava alla morte. Non si vedevano vie d'uscita. Era in un vicolo cieco.
La disperazione dei genitori era altissima.
L'intera comunità partecipava a quella tragedia come se quel figlio fosse di ognuno di loro.
Non vi erano medici, nè nel paese, nè nelle comunità circostanti e il bimbo malato veniva curato con le indicazioni di uno pseudo stregone. Nessun passo verso la guarigione era visibile. Il bambino andava, giorno per giorno, da male in peggio, avvicinandosi, giorno dopo giorno, allo spegnimento. Rifiutava il cibo e passava intere notti in uno stato di totale assopimento.
Il forestiero, venuto a conoscenza del fatto, perchè era sulla bocca di tutti, tutti ne parlavano, chiese di poter vedere il malato.
Una volta portato al suo cospetto lo trovò steso su un pagliericcio, emaciato e smunto e con gli occhi chiusi. Non aveva più la forza di tenerli aperti. Gli si avvicinò e gli pose, amorevolmente, una mano sulla fronte. Il bambino, come venne toccato, aprì gli occhi, guardò e sorrise, cosa che non faceva da tanti e tanti giorni.
Gli astanti, parenti e amici rimasero sbalorditi.
Lo straniero, nell'imboccare la porta per uscire da quella casa, rivolgendosi a tutti, disse: "Non abbiate timore, guarirà". E così fu!
La mamma, dopo aver guardato negli occhi il suo bambino, lo seguì, cercando di raggiungerlo, e dalla soglia, mentre lui imboccava un sentiero che portava ad un'altra comunità, con voce rotta dal pianto e con le lacrime che le inondavano il viso, gli chiese:
"Chi sei' Come ti chiami?
Silverio, fu la risposta, senza voltarsi".
La statua di San Silverio in processione a Ponza tanti anni fa....in primo piano si vede mio padre Ciro Iacono
Questa foto è ancora più antica....San Silverio lo portavano in processione su un trono
Ancora San Silverio a Ponza....
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