mercoledì 16 ottobre 2024

PONZA e l'Arcipelago delle Isole Pontine parte 1

 Qualche settimana fa mia figlia Marianna si è imbattuta su internet nelle foto del signor Roberto Agostinucci. Nell'aprile 1988 il signor Agostinucci, insieme al gruppo fotografico "Punto Focale", organizzò un servizio fotografico con il patrocinio del Comune di Ponza e dell'Ente Provinciale per il Turismo di Latina. Il servizio riguardò la Pasqua ponzese, in particolare il Venerdì Santo e la sagra del casatiello dolce locale (1-4 aprile 1988). Il gruppo ritornò nel giugno '88 ed espose il servizio. Alcune delle foto scattate furono pubblicate nella Guida De Agostini "L'arcipelago delle Isole Pontine". In seguito, il signor Agostinucci ritornò da solo nelle nostre isole, in particolare sull'isola di Santo Stefano, nel luglio 1993. Le foto originali sono state scansionate quest'anno dal signor Roberto. Sono parte di negativi colore e in parte diapositive (noterete sicuramente qualche scatto specchiato rispetto alla realtà). 

Ringrazio l'autore per averne, gentilmente, concesso la pubblicazione, che avverrà in più parti.

Qui e qui i link diretti ai profili Flickr e Instagram di Roberto Agostinucci.


























domenica 13 ottobre 2024

Scorci dell'isola di Ponza nei dipinti di Franco Girosi

Cercando in rete notizie su Ponza abbiamo trovato dei dipinti molto interessanti che ritraggono l'isola del pittore Franco Girosi. 

Il primo ha come titolo ha come titolo Barche nel porto di Ponza ed è stato realizzato nel 1955.

Questa opera di Franco Girosi conservata presso la Camera dei Deputati rappresenta una veduta del porto dell’Isola di Ponza, la più grande delle isole dell'arcipelago Ponziano. Il dipinto può essere considerato emblematico della produzione di Girosi incentrata in particolare sui temi del mare, delle conchiglie e dei fossili: eco della sua formazione classica e degli anni passati in Marina. Lo stile che caratterizza le sue opere è caratterizzato da un forte richiamo alla tradizione della pittura napoletana, in linea con gli impulsi di "Novecento italiano". Le etichette sul retro dell'opera della Camera dei Deputati attestano l'esposizione dell'opera in almeno due occasioni nel 1955, lo stesso anno della sua esecuzione: alla XIX Biennale di Milano e ad un'altra mostra del "Movimento artistico Micco Spadaro" (nome con cui all'epoca si firmava il critico d'arte e pittore Raffaello Causa, intorno al quale si raccolsero numerosi artisti della scuola napoletana.

(Notizie tratte dal Catalogo generale dei Beni Culturali)


Il secondo dipinto ha come titolo Ultimi raggi  all'isola di Ponza

Il dipinto raffigura un suggestivo scorcio dell'isola di Ponza, prima del tramonto, con una luce ancora vigorosa ma in fase di attenuazione

Nota:

Franco Girosi era nato a Napoli nel 1896 ed è morto nel 1987



"Barche nel porto di Ponza" dipinto conservato alla Camera dei Deputati



Il dipinto "Ultimi raggi all'isola di Ponza"

venerdì 11 ottobre 2024

PONZA Carcer illustrium

" PONZA Carcer illustrium " è il titolo del libro di Gino Usai. 

In questo libro si racconta con un'ampia documentazione che fin dai tempi antichi nelle isole Ponziane venivano mandate persone ad espiare le proprie colpe.

Alcuni erano personaggi scomodi per l'impero romano, magari perchè erano convinti cristiani, come Flavia Domitilla che, a Ponza,  diede vita alla "Martiria", un luogo di ritiro con  un gruppo di persone dedite alla preghiera.

Ma a Ponza giunsero molti cristiani che non rinnegarono la propria fede e vennero martirizzati come Anastasia.

Anche papa Silverio venne relegato a Ponza dall'imperatore Giustiniano e trovò ricovero all'inizio presso la "Martiria" di Santa Domitilla ma poi fece edificare un cenobio in località Santa Maria. 

San Silverio morì forse ucciso e venne sepolto nel monastero di Santa Maria e il suo sepolcro venne visitato da tanti fedeli giunti a Ponza per ricevere dei miracoli.

Non sappiamo dove siano i resti di papa Silverio, probabilmente i monaci quando abbandonarono Ponza, nell'813, hanno portato via il suo corpo, forse in qualche chiesa di Roma.

Sulla tomba di Papa Silverio erano incise queste parole: "Romanae Supremus apex Silverius Aedis, Ossa sub hoc retinet mortus extraneo" (Sepolcro del capo supremo romano Silverio, che contiene le sue ossa straniere).

Con i Borboni tornò ad essere luogo di pena, i forzati vennero portati a Ponza perchè serviva mano d'opera per i lavori di urbanizzazione. Venivano rinchiusi nella "Grotta di Pilato" cioè la Cisterna di via Parata che era di epoca romana, dove, un tempo, raccoglievano le acque piovane che scendevano dal monte Guardia.  Era molto grande. priva di luce e malsana.  Chissà sulle pareti si potrebbe trovare qualche iscrizione, dei nomi. 

In seguito giunsero a Ponza relegati, coatti, delinquenti, e possiamo immaginare la vita dei nostri antenati ponzesi che vivevano quotidianamente con queste persone. 

Giunsero i patrioti del Risorgimento ma dopo l'Unità d'Italia arrivarono i camorristi come Tore 'e Crescienzo.

Ma dalla documentazione fornita da Gino Usai in questo libro scopriamo che relegati e coatti fornirono un aiuto alla fragile economia ponzese.

Una pagina molto triste fu quella dei deportati libici che giunsero a Ponza nel 1911, molti morirono per miseria e malattie. 

Poi arrivarono, con l'avvento del fascismo, i confinati politici contrari al regime. 

Molto interessante la documentazione contenuta in questo libro, frutto di un grande lavoro di ricerca da parte dell'autore.

Le foto qui sono contenute all'interno del libro


La copertina del libro


Deportati libici appena sbarcati a Ponza e ammassati sul Lanternino, 1911



Ritratto di Salvatore De Crescenzo, detto Tore 'e Crescienzo, il camorrista

mercoledì 9 ottobre 2024

Architettura ponzese

 Questa casa è all'isola di Ponza, sulla Dragonara, ed è proprio caratteristica. 

Sembra quella che appare in  un disegno del Mattei dell'aprile 1847.


Foto tratta dal libro di Silverio Mazzella "Isole nella Corrente PONZA PALMAROLA ZANNONE" 


Disegno del Mattei aprile 1847

lunedì 7 ottobre 2024

La statua di San Silverio a Olbia

 I ponzesi hanno solcato il mare per le loro attività di pesca e hanno creato delle comunità che ancora persistono in Toscana, in Corsica ma soprattutto in Sardegna.

Hanno sempre portato  il loro Santo Protettore, San Silverio, infatti è ad Arbatax, a Golfo Aranci, a Carloforte, a Cagliari, a Vignola, a Bosa ed anche a Olbia.

La statua di San Silverio è giunta da Ponza poichè i ponzesi la volevano sostituire con un'altra e quindi per interessamento della famiglia di Raffaele Monaco arrivò a Terranova Pausania il cui nome odierno è Olbia. Giunse  da Ponza con il peschereccio che aveva il nome "San Silverio" dell'armatore Silverio Piro e come motorista era Giovanni Deiana. Il 20 giugno 1926 uscì in processione. 

(Notizie attinte dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita")

Dal Catalogo generale dei Beni Culturali ho trovato altre notizie sulla statua di San Silverio che ora è a Olbia.

La scultura è datata 1700 / 1799 e pare, per le caratteristiche, provenga da una Bottega napoletana.

Ecco le notizie storiche : " La statua oggi tanto malamente ridipinta da pregiudicarne la lettura, fu portata ad Olbia da una colonia di lavoratori ponzesi venuti a stabilirvisi una quarantina di anni fa. La scioltezza della posa, il panneggio mosso, il volto dalle labbra socchiuse porterebbero a ritenerla un esempio settecentesco di quella produzione campana di state devozionali che continuò fin nell'Ottocento. Per accertarlo occorrerebbe rimuovere il pesante strato di vernice che la ricopre."

Quindi la statua di San Silverio che è ad Olbia è precedente a quella che veneriamo nella nostra chiesa di Ponza porto. Sinceramente non sapevo questa storia.


La statua di San Silverio a Olbia

(Foto di Rossano Di Loreto)


Processione di San Silverio del 20 giugno 1926 a Terranova Pausania odierna Olbia (Foto di G. Deiana)

domenica 6 ottobre 2024

Guy Migliaccio, un artista ponzese a New York

 I quadri di Guy Migliaccio, un ponzese trasferitosi negli Stati Uniti quando era ancora un bambino, sono fantastici. 

Ogni anno Guy ritorna a Ponza insieme alla moglie nella sua casa di Chiaia di Luna e dipinge  le bellezze, gli angoli pittoreschi della sua isola.

Anni fa, nel 2011, allestì nei locali del Museo Comunale di Ponza anche una bella mostra.

Recentemente ha esposto i suoi quadri a New York e presto lo farà in una libreria a Bronxville.

 Guy mi ha inviato alcune foto dei suoi dipinti










Con questo ultimo dipinto Guy ha vinto il primo premio

sabato 5 ottobre 2024

La devozione alla Madonna di Pompei

 Molti ponzesi sono devoti alla Madonna di Pompei e nella prima domenica di ottobre a Ponza ci sarà la processione per le strade dell'isola.

Mia madre Elvira, fino a che è stata in vita, aveva nella sua camera da letto un bel quadro della Madonna di Pompei. Era di nonna Assunta, sua madre, che davanti a quell'immagine ha pregato  intensamente affinchè suo figlio Antonino, di cui non aveva più notizie, tornasse dalla guerra sano e salvo. E così fu.

Alcune foto di processioni della Madonna di Pompei a Ponza







giovedì 3 ottobre 2024

Armatori ponzesi di un tempo passato

Gli armatori ponzesi, un tempo, nella comunità dell'isola di Ponza avevano un'importanza rilevante. Con le loro golette, i cutter e altri tipi di imbarcazioni commerciavano con il continente, la Sardegna, Marsiglia, Barcellona...
Uno di questi era Silverio Mazzella i "Bancherròtte" nato a Ponza nel 1876.  Era di sua proprietà il cutter San Giuseppe Lavoratore che veniva utilizzato per il trasporto di materiali come formaggio, lana, carbone tra Ponza e la Sardegna.
Vendeva il carbone nel magazzino dove ora c'è il Winspeare , di domenica andava in piazza sotto il Comune sempre vestito in giacca e cravatta. Si racconta anche che facesse il presepe più bello di Ponza.
Credo sia importante ricordare persone come queste.

(Notizie e foto di  Bancherròtte sono tratte dal libro "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione" di Silverio Mazzella)

Silverio Mazzella i Bancherròttte



L'isola di Ponza com'era

martedì 1 ottobre 2024

Il primo giorno di scuola

Il primo giorno di scuola è sempre molto importante, un tempo era il 1 ottobre.

Ricordo benissimo il mio primo giorno di scuola, nei locali in via Parata, in quegli anni si cominciava il primo ottobre.
Ero molto emozionata, mi ero svegliata prestissimo e continuavo a chiedere che ora fosse a mia madre.
Nella zona in cui abitavo, Corso Pisacane, qualcuno forse ancora ricorda una bimbetta che non vedeva l’ora di arrivare a scuola.
Nell’aula c’era qualche bambina che versava qualche lacrima ma io sorridevo, non capivo perché piangesse.
Ricordo che il primo giorno venne il maestro Giannino Conte e ci fece fare le asticelle, i mazzarèlle.
Poi però la mia maestra per quell'anno fu Margherita Sandolo ed era vecchio stampo, molto severa.
Per lei quello era l’ultimo anno di lavoro prima della pensione.
Negli anni successivi la mia insegnante è stata Iole Conte, persona splendida, ho un bellissimo ricordo di lei.
Le classi erano numerose a quei tempi perchè Ponza era molto abitata.
Non c’era lo spopolamento che c’è oggi, ogni nucleo familiare era composto da più figli.



Asilo "Ciro Piro", primi anni '60
Io sono da sinistra la seconda, in piedi nella prima fila


Con la maestra Iole in terza elementare


Ancora con la maestra Iole in seconda elementare

(Dal mio album fotografico)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...