mercoledì 15 febbraio 2023

Le ragazze del faro

 Alfonso Gatto scriveva:” Belle e allegre, le donne dei fari, nel vento luminoso di quella domenica, sembravano farsi festa coi propri pensieri d’amore. Concetta, la figlia di Lauro, che nella foto ha vicino il cane e se ne sta abbracciata alle due fiorenti ragazze Vitiello [Anna ed Elisa], s’era messa in testa un berretto da fantino e cantava, motteggiava, correva imbizzarrendosi dietro agli asinelli che erano scesi dal Semaforo. Non si sa a quale grazia, che è insieme gioia di vivere e contento della propria sorte, queste fanciulle nate e vissute nei fari attingano la semplicità dei modi, l’abitudine a una parlata così sciolta e canora, il gusto del vestire, la pulizia del corpo e dell’anima. Solo il mare può dare questa civiltà, il mare che scioglie ogni impaccio e propizia le sue lusinghe, i suoi inviti alle più tetre malinconie, portandole come speranze all’orizzonte. Nelle mattine chiare, Ida, Elisa, Anna, Assunta, Concetta cantano e si rispondono dalle proprie stanze annidate sul faro. Il mare batte ai loro specchi luminosi davanti al quale, esse si pettinano i lunghi capelli, guardandosi negli occhi. Tutto è azzurro e pace intorno”.

Alfonso Gatto in un articolo pubblicato sulla rivista Epoca, nel 1955, così descrive le ragazze figlie di fanalisti al faro di Punta Scorno all'isola dell'Asinara.

Delle ragazze Vitiello ne ho già scritto in un precedente post tratto dal sito "Isola Asinara" in cui si racconta del salvataggio di alcuni pescatori che stavano per annegare, nel mare in tempesta. Le ragazze,  insieme al papà Filippo Vitiello, riuscirono, con molte difficoltà, a salvare i pescatori. 

Il papà Filippo Vitiello, uno dei fanalisti del faro di Punta Scorno, all'isola dell'Asinara era di origine ponzese. Quel salvataggio riuscì  grazie alle sue competenze e al coraggio.



Foto di Mario De Biasi

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